Venezia, quando il candidato di Matteo era Carraro

GUIDO MOLTEDO
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Le primarie del Pd non sono ancora iniziate ma sono già mesi che sui giornali locali la corsa per il sindaco è in pieno svolgimento
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Matteo Renzi si era fissato, l’estate scorsa, con il rettore uscente di Ca’ Foscari, Carlo Carraro, per la poltrona drammaticamente lasciata libera da Giorgio Orsoni il 4 giugno scorso. Personaggio assai controverso, Carraro. Ha gestito in modo molto manageriale l’università, anche con trovate all’americana (per dire: la cerimonia di laurea collettiva in piazza San Marco con gli studenti conciati come i loro colleghi statunitensi) o con operazioni spericolate, come una discutibile vendita di palazzi storici dell’ateneo e l’acquisto di un immobile più recente (transazioni peraltro bloccate dal suo successore). Non si sa se è contestato per la sua spregiudicatezza o perché Ca’ Foscari e Venezia centro sono “conservatrici”, e lui, comunque, nella sua spregiudicatezza è un “innovatore”. Sta di fatto che sarebbe un candidato-sindaco estraneo alla città e molto indigesto a una parte che conta a Venezia. Se eletto, sarebbe inoltre il quarto professore di seguito a Ca’ Farsetti: troppo. Potrebbe essere anche il candidato del centrodestra (e forse anche per questo Matteo Renzi l’aveva “selezionato”).
Non si sa se Renzi abbia accantonato quell’idea. Probabilmente sì. Di Venezia, che si sappia, non si è più occupato personalmente. E così saranno primarie davvero libere da opzioni “romane” a scegliere chi sarà il candidato sindaco del Partito democratico.

Venezia, quando il candidato di Matteo era Carraro ultima modifica: 2015-01-17T15:20:55+01:00 da GUIDO MOLTEDO
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1 commento

ytali. - Un Guazzaloca in saor. Se Venezia finisce come la Bologna del crack del 99 7 Febbraio 2019 a 10:35

[…] Lo scorso luglio, Matteo Renzi era a Venezia, per intervenire alla Digital Venice Week, all’Arsenale, e ai cronisti che lo incalzavano sui fatti veneziani disse che, nelle sue ore in laguna, non si era proprio interessato della questione della successione a Orsoni. Bugia. […]

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