La Tunisia della Primavera fucina di combattenti integralisti

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È dal paese dove iniziò la stagione del risveglio arabo, dall’unico paese che abbia completato la transizione democratica, che proviene il contingente più numeroso di combattenti dell’Isis.

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L’immagine di Mohamed Bouazizi, che 17 dicembre 2010 si dà fuoco per protestare contro il sequestro da parte della polizia della sua merce. L’immagine dell’inizio della Primavera araba. E i resoconti di famiglie che piangono il proprio figlio finito nei ranghi degli uomini in nero dell’Isis, forse ucciso, forse autore di atroci uccisioni.

È dal paese dove iniziò la Primavera araba, dall’unico paese che abbia completato la transizione democratica, che proviene il gruppo più numeroso di combattenti dell’Isis. Negli ultimi tre anni, migliaia di giovani tunisini sono entrati nelle fila degli islamisti in Siria o in Iraq, e adesso in Libia. Si parla di tremila “soldati” su un totale di ventimila provenienti da paesi stranieri arruolati nell’esercito jihadista. In tanti provengono non solo dalle fasce più povere della popolazione tunisina ma anche da famiglie borghesi, anche benestanti, in gran parte con una buona istruzione. Insomma, combattenti per scelta, in diversi casi. Ma naturalmente la ragione “economica” ha anche importanza, anche di più di quella “ideologica”.

Intervistato dall’Ansa, Alaya Allani, sostiene che ”la manipolazione delle idee funziona sul piano ideologico, ma quello che attira maggiormente è il sogno di una vita migliore – spiega Allani. Promettono a questi jihadisti che faranno fortuna una volta arrivati in Siria e invece spesso capita proprio il contrario, incontrano la morte nella maggior parte dei casi. Ma le sirene del fondamentalismo sembrano essere irresistibili per questi giovani disperati. Una volta pronti a partire, gli aspiranti combattenti attraversano il confine libico per la formazione oppure volano in Turchia per poi inoltrarsi illegalmente in territorio siriano”.

In Libia, dice all’Ansa uno dei giovani reclutati, offrono circa mille dollari al giorno a chi è disposto a imbracciare un mitragliatore, cinquemila al giorno a chi guida un pick-up e diecimila a chi è capace a guidare un carro armato.

L’altro aspetto allarmante è il ritorno a casa di questi giovani arruolati nelle formazioni jihadiste. E la facilità con cui dalla Tunisia si arriva in Libia, come sembra succeda in questi giorni. Sarebbero circa cinquecento i combattenti dell’Isis tornati nel paese, ha lanciato l’allarme il segretario di stato presso il ministero dell’interno tunisino incaricato della sicurezza nazionale.

Un’inchiesta di France24

http://www.france24.com/fr/20150212-reporters-tunisie-jihad-syrie-irak-islamistes/

La Tunisia della Primavera fucina di combattenti integralisti ultima modifica: 2015-02-16T21:15:41+01:00 da YTALI
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