Sono molto dispiaciuto per la scomparsa di Giovanni Berlinguer cui si applica pianamente l’espressione vittoriana “A scholar and a gentleman“. Conobbi Giovanni Berlinguer ai primi del 1968 alla Sapienza (allora si chiamava Università degli Studi di Roma).
La sezione universitaria del PCI si andava spappolando – all’estrema sinistra – e alla fine con i pochissimi rimasti ci si vedeva nello studio-laboratorio (con lavandini e trabiccoli vari) che Giovanni Berlinguer aveva all’Istituto di Igiene, a pochi passi dal cancello principale dell’ateneo.
Andavamo insieme alle assemblee studentesche ove vigeva un anti-Pcismo feroce ma lui non si scomponeva mai faceva sempre degli interventi pacati, favorevoli all’ulteriore sviluppo del movimento Sessantottesco, spesso interrotti – ma mai non terminati – da quei rampolli rivoluzionari della buona e parassitaria borghesia romana.
Assieme ad altre quattro o cinque persone Giovanni Berlinguer mi chiamò a lavorare su un volume d’inchiesta statistica da lui diretta anche per conto del comitato centrale del PCI sulle condizioni di salute nelle fabbriche. L’attuazione dell’inchiesta fu resa possibile grazie alla rete di cellule del PCI nelle fabbriche. Le direzioni aziendali impedivano ogni contatto con il personale dipendente; senza le cellule sarebbe stato impossibile condurre in porto l’inchiesta.
Il volume uscì con la De Donato ai primi del 1969: Giovanni Berlinguer, La salute nelle fabbriche. Purtroppo nelle mie emigrazioni ho perso non solo la copia che ricevemmo come coaudiuvanti ma anche quella che egli stesso mi diede alcuni anni fa. Tuttavia quella ricerca mi è rimasta impressa nel cervello.
Tutte le domande del questionario vennero scritte da Giovanni Berlinguer e si caratterizzavano per la capacità di cogliere in maniera coerente una gamma molto vasta delle condizioni di vita fisiche, ambientali e psicologiche di chi lavorava in fabbrica.
Penso che quel lavoro di Berlinguer costituì un elemento importante se non principale della piattaforma del PCI per un sistema sanitario nazionale allora inesistente e che sarebbe nato pochissimi anni dopo sull’onda dell’autunno del 1969.
Una persona veramente unica, presunzione zero, disponibilità tanta e grande capacità di vedere in maniera concreta come effettuare svolte radicali. Le sue idee sulla riforma sanitaria ne sono un esempio.

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Grazie!
2 commenti
Bellissimo,interessante.Ma dove sono oggi persone come lui ,e come suo fratello ??
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