Si è riunita l’Assemblea del Partito Democratico, all’ordine del giorno la riforma della legge elettorale, il cosiddetto ‘Italicum’. All’interno del Pd ci sono posizioni molto diverse rispetto a questa riforma elettorale e si parla di possibile “scissione”. Cosa pensa Massimo Cacciari di questa vocazione della sinistra a dividersi, al suo inguaribile cupio dissolvi?
Nel Pd si è affermata una leadership molto forte e quella che poteva definirsi “sinistra” è diventata una infima minoranza all’interno di questo partito. Dunque, non è più una dissoluzione della sinistra. O meglio, le divisioni all’interno della sinistra sono un fatto del tutto secondario rispetto a questa nuova leadership che di sinistra non ha assolutamente niente né vuole averne.
C’è spazio per una formazione di sinistra alternativa al Pd di Renzi?
Al momento non lo vedo. C’è una mancanza di strategia. Sono anni che la sinistra fa una politica conservatrice sul piano istituzionale, della politica estera, del lavoro. Se la sinistra fa una politica conservatrice, è ovvio che poi il giorno dopo si suicida. E anche la nuova forza di Landini non dice nulla di diverso dalla sinistra conservatrice. Per carità, Landini fa una cosa nobile, nobilissima ma non ci si può opporre al renzismo con i Rodotà, quando va bene.
Pensi che Renzi possa fare un suo partito?
Ce l’ha già, il partito, cosa deve fare? Ha il Partito Democratico, gli altri se ne vanno. Renzi ha una prateria davanti a sé, avrà tanti voti di ex Forza Italia, ex grillini etc.
Vorrei parlare della situazione politica locale di Venezia che è un laboratorio importante anche a livello nazionale. Se alle elezioni vincesse Felice Casson, il suo successo potrebbe essere rivendicato come il successo della sinistra del Pd?
Se Casson vincerà, annacquerà totalmente la sua opposizione a Renzi. Casson diventerà renziano al 100%. Non ho alcun dubbio. Casson per vincere deve cercare un modus vivendi con Renzi e trovare il suo appoggio.
Anche tu anni fa ti eri presentato contro Felice Casson…
Era uno scenario politico completamente diverso. Non c’entra nulla con la situazione attuale.
Sempre rimanendo sulle elezioni di Venezia. Cosa pensi di Luigi Brugnaro?
Brugnaro è un avversario abbastanza pericoloso perché può prendere voti un po’ dappertutto. Ad ogni modo chiunque vinca non avrà margine di autonomia. Le autonomie locali sono state massacrate, violentate in questi 25 anni e Renzi prosegue. I margini di manovra sono talmente risicati e non è più il ’93 quando i Comuni potevano sperare di conquistare una loro autonomia.
Tornando alla riforma della legge elettorale. Cosa ne pensi, la condividi?
È una cosa indecente, indecorosa. Ma, d’altra parte, gli ex Ds con che faccia parlano, loro che hanno massacrato il Mattarellum? Adesso come mai protestano? Sono del tutto delegittimati a protestare contro Renzi. Le persone oneste intellettualmente hanno sempre detto quale era la legge elettorale seria da fare: a partire dal Mattarellum si doveva fare il collegio uninominale a doppio turno con eliminazione del Senato e delle Province. Ma come fanno a protestare coloro che non hanno fatto nulla?

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