Cara ytali.,
Ho letto con grande interesse su ytali. l’analisi di Claudio Madricardo, a proposito di Nicola Pellicani, capolista della lista Casson.
Mossa politica spiazzante, indubbiamente, la mossa del cavallo appunto, come dice il titolo, la mossa che non ti aspetteresti da un candidato, l’ex-magistrato Casson, a cui si attribuiscono tante e robuste virtù, certo non quella della capacità di giocare d’astuzia come un tattico consumato. Chapeau.
L’articolo ha acceso la mia curiosità su una questione, curiosamente, secondo me, trascurata dall’autore:
Pellicani, entra in lista con Casson, con la “benedizione” di Massimo Cacciari o contro il suo parere?
Non è solo un punto di domanda, è un punto politico dirimente.
Il filosofo è stato scaricato dal suo pupillo (con quali conseguenze sulla loro collaborazione nella Fondazione Pellicani)?
Oppure, anche attraverso Pellicani, Cacciari si riallinea, e sostiene la candidatura del suo ex-rivale? Perché?
In un altro passaggio, il dottor Madricardo parla della capacità di Pellicani di attrarre voti in terraferma, per via della sua esperienza di giornalista e di intellettuale che conosce il territorio nel quale lavora.
Già, fosse così, un sociologo che analizzi di mestiere una certa comunità saprebbe tradurre in voti e in consenso la sua conoscenza del territorio. Non le sembra che l’equazione proposta da Madricardo sia opinabile?
È una domanda non retorica, la mia, considerando che Pellicani, nelle primarie, ha raccolto i voti che ha raccolto, non tantissimi, essendo sostenuto dall’apparato del Pd. Se si candida “in proprio” riuscirà a portare con sé quei voti? Quanti di quei voti sono “suoi”?
Con i più cordiali saluti,
Alessandro Visintin
Risponde Claudio Madricardo
Caro Visintin,
la candidatura di Pellicani come capolista di Felice Casson Sindaco è frutto di un lavoro condotto in queste settimane da alcune persone che avevano sostenuto la sua candidatura alle primarie e che si sono incontrate con Felice Casson.
Come lei saprà, al di là del risultato contenuto raggiunto da Pellicani in termini di voti, egli era sostenuto a Mestre da Una grande città di Scibilia e da un certo numero di comitati che erano allora nati.
A quanto è dato sapere, ma sono indiscrezioni, in tutto ciò Massimo Cacciari non ha avuto alcuna parte attiva. Il che non significa, ne sono personalmente certo pur non avendone le prove, che fosse all’oscuro di quanto si stava facendo.
Personalmente credo che Cacciari, che non è uno sciocco, abbia ben capito la necessità di tenere un profilo basso, forse anche ricordando che il suo intervento sul finire della campagna delle primarie a favore del pupillo, secondo unanime opinione, ha prodotto più danni che benefici.
Dal momento che ha descritto Pellicani come in continuità con quanto di buono è stato fatto precedentemente, vanificando gli sforzi da parte del candidato che invece voleva sottolineare la sua rottura rispetto al passato.
Non vedo come la discesa in campo di Pellicani a favore di Casson (al cui appoggio era comunque tenuto in caso di sconfitta avendo, come tutti i candidati alle primarie, firmato un impegno formale a sostenere il vincitore) possa in qualche misura deteriorare i rapporti tra lui e Cacciari nella Fondazione Pellicani.
Da un punto di vista politico, credo che Cacciari anzi consideri questo evento come un buon risultato, dato che ancora in fase di avvio delle primarie c’erano stati parecchi contatti tra lui e Casson per verificare se c’era una possibilità di collaborazione che evitasse la discesa in campo di Nicola.
E veniamo alla sua osservazione circa il suo scarso appeal in termini di voti. Questo effettivamente è un rischio. Ma credo si dovrebbe anche ricordare che Pellicani porta comunque in dote a Casson non solo una conoscenza della terraferma che l’ex magistrato è lungi dall’avere. Ma anche una rete di rapporti e relazioni che forse ora, finalmente liberato dalla zavorra esercitata dal Pd, può esplicitarsi meglio mettendo in luce le caratteristiche di esperimento civico che pur il tentativo di Pellicani aveva, fin dalle origini. Il quale, spero che Lei possa concordare, era l’elemento di maggiore novità rappresentato da Pellicani, soffocato però dalla sua incapacità di svincolarsi dall’abbraccio mortale del partito.
Last but not least, Pellicani riequilibra al centro una lista e un candidato che potrebbero apparire preda della parte più a sinistra dello schieramento. Se vuole sapere il mio parere, tolto qualche mal di pancia dei settori più impolitici e legati ai movimenti che stanno infatti protestando, penso che tutto ciò sia accaduto con il silenzioso beneplacito di Gianfranco Bettin e di Beppe Caccia. Forse avrà notato pure lei, stranamente silenziosi sull’accaduto. Un silenzio che, a mio modesto avviso, la dice lunga. Pure loro ne sono ben consci che con i soli voti della sinistra non si vince.
Con i migliori saluti
CM

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1 commento
Bene,io sono una di quelli che “hanno il mal di pancia”.Mi sembra che – correttamente o furbescamente – Cacciari si sia defilato e che effettivamente i suoi rapporti con Pellicani non muteranno. Ad ogni modo,si tratta di politica,anzi di vecchia politica. Quanto al definire Casson “ex magistrato”,sempre,mi sta bene. Ricordiamo quanto,con estrema civiltà ha sempre sostenuto l”ex p,m. dott.Davigo : un magistrato,pur essendo un ex,non dovrebbe entrare attivamente in politica ; per giunta un p.m. che si propone nella città nella quale ha lavorato.