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Amina e il Profeta in una scuola milanese

BEPI COVRE 11 Dicembre 2015
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studenti dell’Istituto Schiaparelli-Gramsci di Milano

 

Giorni fa a Milano, Istituto Tecnico Schiaparelli, gli studenti di quarta e quinta (giovani tra i 17 e i 19 anni), hanno avuto una lezione sull’ISIS e sulle manifestazioni in Europa. Tengono lezione due giornalisti del Corriere della Sera.

Spiegano cos’è lo Stato Islamico e la motivazione per cui è nato; sostengono che all’origine della secolare guerra tra sciiti e sunniti c’é la questione irrisolta della successione a Maometto.

Ad in certo punto prende la parola Amina, una studentessa di religione islamica, con il capo regolarmente coperto di un velo e perentoriamente ribadisce: “chi ha detto che sciiti e sunniti si scontrano per la successione a Maometto? Per l’Islam non c’è un successore a Maometto! Il Corano spiega tutto, c’è una sola verità rivelata, impossibile metterla in dubbio.”
I due giornalisti replicano che il Corano è stato scritto prima della morte del Profeta, per cui non puó aver trattato la questione insorta con la morte dello Stesso.

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Epilogo. Alla fine della discussione Amina si è alzata e una quarantina di studenti l’hanno seguita. Gli studenti italiani, seppure in maggioranza, non hanno proferito parola, non hanno replicato, si sono guardati in faccia, sorpresi e pensierosi. Una professoressa ha commentato, non so se con piacere o preoccupazione: “è la prima volta che questi argomenti esplodono con tanta passione. In genere restano come soppressi, covano nell’aria senza venire alla luce”.

Quanto accaduto a Milano non mi risulta abbia avuto l’attenzione che merita, sia stato (a tutt’oggi) ripreso e commentato. Finirà come sempre che per non irritare, urtare sensibilità altrui, passerà in fanteria.
Ancora una volta si cercherà di lasciar perdere, di insistere sull’Islam moderato. Guai a sospettare e insinuare che l’occidente è sotto attacco del fanatismo islamico, sostenuto e alimentato dai taglia gole dell’ISIS. Guai urtare la sensibilità dei buonisti del pensiero unico, del politicamente corretto, guai.

I campioni del laicismo continueranno a ribadire che i Cristiani si sono massacrati per secoli, che l’inquisizione, le crociate, le ideologie politiche hanno prodotto guerre mondiali, gulag e i genocidi. Tutto vero.

Ma, dopo averci caricato sulle spalle tutto il peggio della storia occidentale, tutte le colpe dei nostri predecessori dell’ultimo millennio… Qualche domanda sul futuro dei nostri figli e nipoti, su che tipo di società, di libertà, di cultura, di democrazia abbiamo il dovere di lasciare, in Europa, possiamo porcela!?

Altrimenti tutto il tanto male “ereditato” dal passato, non è servito a nulla, non ci ha i segnato niente.
A me ha fatto riflettere il fatto di Milano, perchè la scuola è certamente il posto buono per discutere, per confrontare le idee nel rispetto reciproco.

Ma Amina ha assorbito dalla famiglia verità inconfutabili, principi assoluti. Lei e i suoi quaranta amici (islamici?) non sono disposti, a quanto sembra, a coltivare il dubbio, a trovare in punto d’incontro. E se non ci riesce la scuola, democratica e pluralista, sempre più laicizzata, cinicamente colpevolista, vuol dire che quanto prima si imporranno loro con il Corano che molti secoli fa ha sigillato le coscienze delle persone per sempre. Non solo, non avendo Maometto riconosciuto il potere e l’autorità dello Stato (date a Cesare e date a Dio), l’Islam riconosce solo la religione come unico potere. Copia del Corano è depositato in cielo e non è modificabile, come dice Amina, il Corano spiega tutto e c’è una sola verità rivelata, impossibile metterla in dubbio.
Mala tempora currunt.

 

Amina e il Profeta in una scuola milanese was last modified: Giugno 2nd, 2017 by BEPI COVRE
Amina e il Profeta in una scuola milanese ultima modifica: 2015-12-11T19:20:36+01:00 da BEPI COVRE
TAG:
CoranodialogoislamMaomettoMedio OrienteMilanosciitisunnititerrorismovelo
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BEPI COVRE

Giuseppe Bepi Covre entra in politica sul finire degli anni Ottanta tra le file della Liga Veneta-Lega Nord. Consigliere comunale a Motta di Livenza fino alla sua elezione a sindaco di Oderzo, la sua città, nel 1993 (fino al 2001), nel 1996 è eletto deputato a Roma, nel 2001 lascia la Camera dopo esserne stata una delle personalità di spicco nel gruppo parlamentare della Lega. Nel 2004 ha pubblicato Sono un veneto. Storia di un leghista eretico, per la casa editrice trevigiana Santi Quaranta. Imprenditore di successo, Covre è titolare dell’azienda Eureka di Gorgo al Monticano (www.eurekaitalia.it)

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Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Venezia n. 4/2015 il 21 settembre 2015. ISSN 2611-8548

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