
Stefano Navarrini
È il primo panettone per ytali.,rivista on line ideata proprio un anno fa e avviata all’inizio del 2015. Ci fa piacere festeggiare con i nostri lettori, amici e sostenitori. In tanti ci inviano i loro “biglietti di auguri”, numerosi e sostanziosi, che pubblichiamo a più riprese, nell’ordine nel quale li riceviamo. Siamo commossi per il sostegno che ci viene espresso in modo sentito e argomentato. GRAZIE g. m.
Mai come in questo momento c’è bisogno di giornalismo critico, di analisi profonde, di pensieri capaci di superare omologazione e volgarità. Per questo serve ytali. e serve anche a una città, Venezia, che ha bisogno di riconquistare il suo ruolo internazionale e nazionale, uscendo dalla palude dei rancori e dei rimpianti. Il garbo, l’ironia e la capacità di guardare oltre i confini italici e lagunari di Guido Moltedo ci aiuteranno a “navigare” e a scegliere le rotte migliori.
Giuseppe Giulietti, presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana
ytali. parla di Venezia con indigena cognizione di causa (e di luogo) e cosmopolita apertura di sguardo. Ci trovi, per dire, un’intervista a Bob Dylan (tradotta) e una a Brugnaro (tradotta pure essa…); una riflessione sull’Is e una sul futuro della portualità, e si potrebbe ormai continuare a lungo nell’elenco. Ma soprattutto ytali spinge a ragionare su cosa lega (la necessità di cogliere l’interdipendenza) e cosa differenzia (la necessità di pensare la complessità) le cose che accadono e di cui si parla. A partire da una città singolare, in questo tempo estremo.
Gianfranco Bettin, sociologo e scrittore, presidente della Municipalità di Marghera
Carissimi,
è stato un piacere e un onore per me essere stato protagonista di importanti articoli di ytali. una testata di respiro internazionale, che guarda lontano… ma che ha le sue radici nella nostra amata Venezia. Va ricordato l’impegno e la passione delle firme di questo importante progetto editoriale, estremamente professionale ed originale, che sa presentare al meglio importanti storie del nostro territorio – e non solo – nel mondo. ytali assomiglia al nostro Prosecco: di successo, piacevole, versatile, moderno, di alta qualità… legato al territorio ma di respiro internazionale. Complimenti per tutto: auguro il meglio del meglio… e brindo a voi!
Gianluca Bisol, imprenditore del prosecco
Ero stupita da principio per questa iniziativa, pur ritenendo che il giornale online si sarebbe occupato della mia città e che Guido Moltedo aveva la mia totale stima. Una vera avventura, sembrava. In realtà, giorno dopo giorno mi sono resa conto che ytali. non era una qualsiasi gazzetta, ma un “pensatoio” diretto peraltro anche a un pubblico di lettori semplici.
E continuando, quasi quotidianamente a leggerlo, mi sono sempre più convinta, non solo dell’iniziativa, ma soprattutto del fatto che, con scritti di notevole spessore, il giornale riesca a rendere semplici e leggibili argomenti che spesso vengono ignorati. Da ultimo, un grazie a tutto il giornale per l’attenzione a Venezia; ne ha bisogno.
Maria Luisa Semi, notaio
ytali. è un magazine online che contribuisce alla comprensione del mondo contemporaneo partendo da Venezia, in linea con la vocazione della città, storicamente aperta alla comunità internazionale.
Offre ai lettori una panoramica degli avvenimenti internazionali e contemporaneamente uno sguardo penetrante sull’attualità veneziana, così legata all’arte e alla bellezza dei luoghi da risultare imprescindibile per chiunque provi interesse per la città.
Cristiano Chiarot, sovrintendente del Teatro La Fenice
ytali. rappresenta un interessante esperimento per la sua doppia dimensione globale e locale. Personalmente trovo molto indovinato l’avvicendarsi di storie micro sempre gustose e visioni più a volo d’uccello che spaziano dall’analisi politica fino al costume e società. Mai banale grazie anche alla penna felice dei collaboratori che lo rendono piacevole nella prosa senza mai cedere alle lusinghe del giornalismo acchiappaclic che purtroppo infesta l’informazione.
Emanuele Dal Carlo, designer, advertiser, entrepreneur. Founder di DNA ITALIA
Non sono nato digitale, e chi nasce tondo non muore quadrato. In televisione ho utilizzato Facebook quando i più in Italia nemmeno sapevano cosa fosse, e da allora per questo mi ritrovo con sei profili differenti. Però per certe cose subisco ancora forme di romantico atavismo: la carta, l’inchiostro, quello che si tocca.
Scrivo libri, non è che non renda ricchi, non rende proprio, ma quando un libro nuovo ti arriva in mano non importa che tempo c’è fuori: improvvisamente splende il sole. Poi cominci ad arrabbiarti per errori… inesattezze… imperfezioni…. Mi hanno proposto di scrivere un e-book, potrei anche farlo, ma solo per soldi, che la soddisfazione di fare qualcosa che poi resta, come nel caso del libro vero e proprio, così la perderei.
Credevo di vivere così anche i giornali, che come per i libri le mie mani avessero bisogno della carta. Di sfogliarli come ho fatto per quasi una decina d’anni tutte le mattine, dodici mesi su dodici, leggendoli in televisione ad Antennatre Nordest. Invece è successo per caso, con la Rassegna Stampa del Comune di Venezia, e gli articoli ho cominciato a leggerli sul PC. Vero è che sono articoli di quotidiani, mentre non ho praticamente mai letto un quotidiano sul tablet come ormai fanno in molti; dimenticavo: vero è che non posseggo un tablet.
Insomma vivo un conflitto, un’incertezza. Quando voglio una notizia rapidamente faccio la più rapida e volgare delle googlate, e il più delle volte funziona, anche se mi rimanda link delle testate tradizionali.
Forse io sono l’esempio vivente di un paese “vecchio”, perché altrove la carta stampata ha da tempo ceduto il passo al web; perché già per i quotidiani era impossibile reggere la concorrenza temporale delle televisioni, figuriamoci quella di internet che ti racconta un fatto o in diretta oppure qualche secondo più tardi.
In tutto questo ci va di mezzo Guido Moltedo, e questa sua idea di comunicazione. Quando scrivo mi è appena arrivato l’aggiornamento del 21 dicembre: leggo le firme di un’amica come Adriana Vigneri piuttosto che quella di Giuseppe Saccà e tante altre. E poi c’è la telefonata di Guido di ieri, la garbata richiesta di un parere sulla sua rivista on line di informazioni e analisi ytali.: scritto a colori con il copia-incolla.
Invidia?
Ammirazione?
Perplessità?
In Veneto si dice che “gnanca el can el move a coida par gnente“. Devo tradurre? tutti devono avere un utile da quello che fanno: morale o materiale che sia. Io nei libri cerco quello del duraturo rispetto al mondo dell’effimero. Guido in questo? io sono abituato a fare domande cattive, se fosse mio ospite gli chiederei non tanto chi te lo fa fare, ma se si guadagna? e se non ci si guadagna se è credibile ci si possa guadagnare, costruendo le domande sul susseguirsi delle risposte, perchè questo è stato il mio stile professionale in un mondo – quello televisivo – che sembrerebbe andare mestamente a rotoli. Mi fermo qui. È vero: non ho detto nulla, non ho dato giudizi, non ho espresso opinioni.
Ne siete davvero sicuri? ne siete davvero convinti? vi lascio il dubbio, che poi è anche il mio.
Fabio C. Fioravanzi, opinionista
Sono nata a Venezia e ancora ci vivo, leggere ytali per me è come stare affacciata alla finestra di casa mia a san Polo da dove io vedo passare il mondo. Da questa finestra da buona veneziana ricevo stimoli anche internazionali, sento lingue diverse, e vedo turisti di ogni paese e molte volte interagisco con loro per aiutarli con un’indicazione stradale o altro. Ecco ytali per me rappresenta questo scambio, che avviene all’aria aperta ma dove si respira aria di casa mia e si imparano tante cose ma anche si comunica la nostra conoscenza e il nostro modo di essere veneziani.
Marisa Boffelli, giornalista pubblicista
Riconosco in ytali. una voce competente e pluralista, capace di andare oltre gli schieramenti classici e di trattare con disinvoltura sia argomenti da prima pagina sia notizie di nicchia. A ben vedere, sotto il pluralismo che la testata manifesta a prima vista, una linea politica di fondo la si percepisce e, a dirla tutta, non coincide proprio del tutto con la mia e con quella della testata che dirigo. Ma le virtù che emergono nel bilancio sono vincenti e quindi volentieri sostengo l’impresa.
Carlo Rubini Direttore della testata web LUMINOSI GIORNI
In un periodo in cui i giornali tradizionali vivono una crisi profonda di vendite ma soprattutto di contenuti ormai ridotti a copincolla delle stesse notizie ovunque, la qualità si riesce a trovare solamente sul web. ytali.è uno di questi esempi; la leggo fin dal primo giorno e ogni volta è un piacere scoprire nuove storie che nessuno racconta o immergersi in approfondimenti mai banali. Una rivista online nata a Venezia e che ben racconta la nostra città, ma che consiglio di leggere anche a tutti i curiosi del mondo.
Lucio Scarpa, produttore cinematografico Kublai Film
- continua
- https://ytali.com/2015/12/23/il-primo-anno-di-ytali-gli-auguri-dei-lettori-2/
- https://ytali.com/2015/12/23/il-primo-anno-di-ytali-gli-auguri-dei-lettori-3/

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