Per il Settantesimo del CIF, Centro Italiano Femminile, “in segno di riconoscenza per tutte le donne che dall’inizio ne hanno fatto parte e ancora oggi testimoniano la forza di esserci”, è uscita la seconda edizione di Donne d’Italia Il Centro Italiano Femminile, la Chiesa, il paese dal 1945 agli anni 2000 scritta da Maria Chiaia per le Edizioni Studium.
Con Donne d’Italia Maria Chiaia scrive la storia anche di tante di noi e allo stesso tempo di se stessa. Ha un profondo rispetto delle “avversarie”, di chi non la pensa come lei, ed è importante politicamente come trapeli dalla sua Storia la mediazione che le donne cattoliche e laiche hanno sempre trovato per un possibile buon governo. ”l’Italia repubblicana – esordisce – alla sua nascita ha trovato il supporto dell’associazionismo femminile di massa e nei decenni ha visto crescere la responsabilità e i diritti di cittadinanza delle donne, che hanno avuto un’influenza determinante nella società. Oggi le donne italiane non godrebbero di una legislazione così ricca ed evoluta, se non vi fossero state le forze concomitanti, su versanti diversi, del CIF d’ispirazione cristiana e dell’UDI comunista.
La sua narrazione ha inizio con le origini del CIF nel quale Maria Chiaia, dal 1982 ad oggi, è componente del Consiglio Nazionale con una lunga parentesi presidenziale dal 1989 al 1998. Attraversa un settantennio di profonde trasformazioni politiche in cui le donne cattoliche cercano possibili soluzioni per affrontare i bisogni emergenti nel Paese.
Dagli anni del dopoguerra alla ricostruzione materiale e morale del Paese, dalla nascita della Repubblica all’emanazione della Costituzione per regolare la vita democratica italiana, dal diritto di voto alle donne – traguardo storico di cui ricorre ormai il 70° – agli anni 2000, passando per il nostro ingresso in Europa, fino a questa fase totalmente nuova della storia dei popoli, con la crisi dell’Occidente e la sua tradizionale capacità di gestire i conflitti.
Il tutto visto attraverso la lente delle donne della Chiesa Cattolica ma soprattutto, come afferma la stessa autrice, “la narrazione ha il senso di un racconto partecipato, da parte di chi ha “visto e udito”, ma anche vissuto un’esperienza da trasmettere.
Oggi Maria Chiaia ha solo 88 anni e continua con passione a trasmetterci energia. Grazie Maria Chiaia.
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