Pura e vile cattiveria leghista. Quella di un’indegna, duplice operazione condotta a Padova e finita in un flop. Siamo in via Tommaseo (a un passo dalla stazione ferroviaria), alla mensa delle Cucine economiche popolari (C.E.P.), una struttura della diocesi per aiutare gl’indigenti in un ambiente che offre anche docce, lavanderia, distribuzione vestiario, ambulatorio medico, orientamento psicologico, accompagnamento dei disabili.
Immagini del C.E.P: di Padova dal blog Essere suora francescana Elisabettina
Ad un tratto, il 29 febbraio scorso, durante l’ora di pranzo, piombano in mensa nove uomini della così detta “polizia locale”, quella agli ordini dell’amministrazione municipale di cui è sindaco il ben noto Massimo Bitonci, presidente della Liga Veneta. Scopo dichiarato ed effettuato: la identificazione degli utenti. Nessun reato, neppure un’ombra di contravvenzioni. Ma si capisce dove si voleva andare a parare: trovarci degli immigrati illegali, dei “criminali”, dei “sospetti”. Ma la rete resta vuota.

Il sindaco di Padova Massimo Bitonci da http://www.padova24ore.it/
Il giorno dopo, 1° marzo, punto e a capo, anzi di più e di peggio: stavolta gli uomini della polizia municipale sono addirittura undici, e con loro c’è anche un cane antidroga. Chi li ha mandati alle Cucine è convinto che sarà possibile, anzi certo, scoprire sostanze stupefacenti nelle tasche di qualcuno della cinquantina di persone ospiti in quel momento della mensa. Il cane sniffa e risniffa: nemmeno un grammo di droga; i poliziotti cercano anche altro sebbene non possano perquisire: nemmeno un temperino. Ma intanto alcuni degli ospiti, spaventati, sono andati via senza mangiare. Il giorno dopo il vescovo di Padova, Claudio Cipolla, accompagnato dal vicario don Gabriele Pipinaro, va alle Cucine per esprimere a gestori e avventori la sua solidarietà e, s’immagina, la sua indignazione per questa prova di vergognosa, sospettosa ostilità.

Il vescovo di Padova Claudio Cipolla nella mensa del C.E.P.
Perché tanta vile cattiveria? L’iniziativa di Bitonci & soci – denunciata in una interrogazione ai ministri dell’Interno, della Salute e delle Politiche sociali di un gruppo di deputati cattolici e non del Pd: Naccarato, Zan, Camani, Miotto, Narduolo e Rostellato – si è rivolta contro una struttura importante per la comunità, che accoglie persone bisognose e offre loro il conforto gratuito non solo di un pasto caldo ma anche un più ampio sostegno assistenziale e in qualche occasione svolge pure un ruolo suppletivo di presidio socio-sanitario. La reiterata spedizione poliziesca è dunque un’azione tanto più del tutto inutile e sconsiderata dal momento che le zone limitrofe alla Cucine, intorno alla stazione, sono soggette al presidio costante di esercito, polizia, carabinieri e fiamme gialle. (Ciononostante in quell’area continua a verificarsi un notevole spaccio di droghe senza che quella stessa “polizia locale” svolga la minima iniziativa di prevenzione attraverso imprese analoghe a quella realizzata alle Cucine.
- Alessandro Zan
- Vanessa Camani
- Giulia Narduolo
- Gessica Rostellato
- Anna Margherita Miotto
- Alessandro Naccarato
Ma c’è ancora un punto-chiave, su cui non a caso insistono i deputati nella loro interrogazione: l’iniziativa è trasparentemente in polemica con la Curia ed il volontariato che anima la struttura. Da un lato il tentativo di identificare gli ospiti delle Cucine rischia di danneggiare una struttura di accoglienza e di screditare agli occhi della cittadinanza un’opera meritoria; mentre dall’altro lato un’effettiva opera di assistenza nei confronti delle fasce più deboli della popolazione meriterebbe non queste azioni pseudo-punitive ma sostegno pubblico non solo del potere locale (che reagisce anzi all’opposto) quanto anche e soprattutto del governo e dei suoi organi periferici, a partire dalla prefettura, dall’Asl, dagli organismi di tutela dei più deboli.

Aggiungi la tua firma e il codice fiscale 94097630274 nel riquadro SOSTEGNO DEGLI ENTI DEL TERZO SETTORE della tua dichiarazione dei redditi.
Grazie!