Qatar, motogp. Vincerà Valentino? Se è ancora Rossi

UMBERTO ZANE
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Era ora: finalmente il semaforo sta per scattare, mettendo in qualche modo fine a mesi di polemiche e di accuse reciproche, di propositi di vendetta e segnali di pentimento, di retroscena svelati e sorpassi (effettuati e non) analizzati fotogramma dopo fotogramma.

Erano davvero molti anni che un Motomondiale, come quello che prenderà il via domenica prossima a Doha, in Qatar, non era così atteso.

Merito ovviamente di tutto quello che è successo in quello del 2015, con “l’araba fenice” Valentino Rossi lottare sino all’ultimo, testa a testa, per il titolo, e del vero e proprio thrilling finale, che ha visto l’immancabile “maggiordomo” (nelle vesti di un Marquez, in odio al “Dottore”, inopinatamente al servizio di Lorenzo) compiere il delitto perfetto.

Un delitto di “lesa maestà” ai danni di Rossi che ha regalato il mondiale a un comunque bravissimo Lorenzo.
Un finale con tanti colpi di scena che comunque ha lasciato aperti molto interrogativi, che ora il campionato del 2016 è chiamato a rispondere.

Riuscirà Valentino Rossi, a 37 anni, a ripetere lo strepitoso mondiale dello scorso anno? Ci saranno degli strascichi in pista tra lui e Marquez? E ci sarà spazio in questa ormai tradizionale, e un po’ monotona, lotta tra Yamaha e Honda, anche per altri team, a cominciare, dopo i segnali incoraggianti del 2015, dalla nostra Ducati?

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Quel che è certo, intanto, è che, quest’anno, non ci saranno alleanze, più o meno sotterranee dell’ultimo momento: questo del 2016 sarà davvero il Motomondiale del “tutti contro tutti”.

Nessun gioco di squadra, nessun occhio di riguardo per la nazionalità: saranno con ogni probabilità i “soliti” quattro a giocarsi, senza quartiere, il titolo iridato. Rossi contro Marquez, Lorenzo contro Pedrosa, Yamaha contro Honda. Quattro piloti che non si amano, divisi da un’accesa rivalità, che li ha portati, alla fine della scorsa stagione, in qualche momento nemmeno più a rispettarsi, dentro e fuori della pista.

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Fenny5 ‏@RomanoFenati · 15 mar Stiamo preparando…. la tuta speciale per il #QatarGP! #TrovaLeDifferenze ?/Special suit for Qatar #TheMakingOf retweettato da @ValeYellow46

Da una parte un italiano, Rossi, che ha da sempre dimostrato il suo poco feeling col compagno di squadra Lorenzo, e che deve ancora inghiottire lo “sgarbo” di Marquez.

Dall’altra però tre spagnoli divisi da un’accesa rivalità. Troppo ingombrante per Pedrosa la presenza in squadra di Marquez; da considerare solo in chiave “anti-Rossi” l’aiuto di Marquez dato a Lorenzo: i due si giocano infatti anche una sorta di leadership nazionale nei cuori dei tifosi spagnoli. Quindi poco credibile che Jorge possa eventualmente rendere i favori, veri o presunti, ricevuti da Marc.

Sarà un mondiale, con 18 appuntamenti fissati in tutti gli angoli del mondo, che terrà milioni di spettatori incollati al video, ma che potrà avere picchi di ascolto solo se Valentino saprà essere ancora “Rossi”.

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Il fuoriclasse di Tavullia si presenta ai nastri di partenza col dichiarato intento di vincere il suo decimo titolo mondiale, un titolo per lunghi mesi dapprima sognato, poi accarezzato, quindi quasi afferrato, e alla fine inopinatamente perduto, nel 2015.

L’arma in più di Rossi lo scorso anno era stata la regolarità, che gli aveva permesso di approfittare degli errori e dei cali di rendimento dei suoi più giovani rivali spagnoli, che peraltro rispetto a lui, si erano dimostrati più veloci sia nelle prove che in gara.

I test invernali effettuati sembrano confermare quello che è stato l’andamento del 2015: le Yamaha leggermente più competitive delle Honda, con Lorenzo più veloce di Rossi, e Marquez in grado comunque di essere molto vicino ai due, mentre Pedrosa è apparso più in difficoltà.

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Ancora da valutare, però, quanto potranno influire nella lotta per il titolo i cambiamenti al regolamento introdotti quest’anno.
Secondo gli esperti, ad esempio, il passaggio dalle gomme Bridgestone alle Michelin, che dovrebbero assicurare un maggiore grip, dovrebbe favorire la guida più pulita di Lorenzo rispetto a quella più esuberante di Marquez.

La centralina unica per tutti i team darà invece più spazio alla gestione della gara da parte dei piloti: e qui ovviamente potrebbe entrare in gioco la grande esperienza di Valentino.
La standardizzazione del consumo di carburante (fissato a 22 litri per gara) e l’utilizzo di un massimo di sette motori nell’arco della stagione dovrebbero infine consentire alle altre case costruttrici di ridurre il gap con le prime due.
La speranza degli appassionati italiani è che le prime a beneficiarne siano proprio le Ducati e le Aprilia.

La casa di Borgo Panigale un piccolo record già ce l’ha: saranno ben otto (su un totale di ventuno) le “Desmosedici” in pista: il team ufficiale schiererà ancora Iannone e Dovizioso, con la possibilità di vedere però qualche volta in gara, grazie ad una “wild card”, anche l’amatissimo “cavallo di ritorno” Casey Stoner.

L’Aprilia schiererà una moto interamente riprogettata, che il talento del tedesco Bradl e dello spagnolo Bautista, dovrà rendere via via sempre più competitiva.

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Valentino Rossi con Giacomo Agostini (Ago o Mino) detentore di 15 titoli mondiali, il più grande campione del motociclismo di tutti i tempi

Le moto italiane saranno quindi in totale dieci, contro le undici giapponesi (cinque Honda, quattro Yamaha e due Suzuki): una sorta, insomma, di vero e proprio derby, con il Sol Levante.

Occhio alle Suzuki, che nei test si sono dimostrate velocissime, sia con Maverick Vinales che con Alexis Espargarò.

Riguardo ai piloti sarà invece un Motomondiale molto “europeo”: con 19 alfieri del nostro continente, a cui si aggiungeranno un australiano (Jack Miller) e un colombiano (Yonny Hernandez).
A far la parte del leone sarà la Spagna, con ben nove suoi rappresentanti, seguita da Gran Bretagna e Italia, entrambe con quattro.

Dei nostri, detto di Valentino e dei due alfieri della Ducati, è atteso con molta curiosità, dopo i buoni risultati conquistati lo scorso anno (soprattutto con piste bagnate), Danilo Petrucci, che sarà ancora in sella a una Ducati non ufficiale.

Il Motomondiale, dopo le prime tre tappe in Qatar, Argentina e Texas, arriverà finalmente in Europa, il 24 aprile, a Jerez. Il calendario anche quest’anno prevede due gare nel nostro Paese: il 22 maggio il GP d’Italia al Mugello e il GP di San Marino l’11 settembre a Misano.

Proprio quest’ultima può essere considerata la gara che ha in qualche modo deciso il mondiale 2015: il rientro tardivo di Rossi ai box per il cambio dei pneumatici da “bagnato” ad “asciutto” lo aveva fatto precipitare dalla prima alla quinta posizione finale. Quattordici punti persi che sono mancati nel computo finale, con Lorenzo vincitore con uno scarto di cinque.
Un errore, un unico fatale errore, per il Rossi quasi perfetto del 2015.
Un errore che il “Dottore” quest’anno non potrà assolutamente permettersi se vorrà cullare, insieme ai suoi milioni di fans, il sogno del decimo titolo.

umberto zane

Umberto Zane

Qatar, motogp. Vincerà Valentino? Se è ancora Rossi ultima modifica: 2016-03-17T19:20:53+01:00 da UMBERTO ZANE
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