
“La CNN ha appena descritto qualcosa a cui non avrei mai pensato, gli investigatori che sono dentro il nightclub, dove molti corpi sono ancora lì dove sono caduti, devono abbassare i trilli da incubo dei cellulari dei deceduti che continuano a suonare incessantemente, sono i familiari che cercano di mettersi in contatto con i loro cari #brivido“
Ho aspettato un paio di giorni, giusto per scrupolo.
Ma di “Je suis gay” ne ho visti pochi. Di immagini del profilo cambiate, ancora meno. E di copertine fb meno ancora.
Sembra incredibile, ma da noi è ancora molto più facile essere Charlie, che checche.
Una cinquantina di finocchi in meno non sono poi – evidentemente – quel gran danno.
E così, invece di essere furiosi, indignati, scandalizzati, davvero sotto shock e con un dolore mortale nel cuore, siamo addoloratini, indignatini, sorpresucci, dispiaciutini, solidaristini-ini-ini.
Non ci sono grandi commenti da fare, credo. Solo saperlo. Non grandi commenti da fare, ma grandi (e piccole) cose da fare.

Piergiorgio Paterlini
Omar, figlio del fondamentalismo americano di Guido Moltedo

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Grazie!
1 commento
Silenzio assordante. Chi può parlare è giusto che lo faccia http://www.elenaferro.it/we-stand-with-orlando/