Cronaca di un fine settimana della Sinistra, con mille fiori sfioriti?

NIKOLAJ BUCHARIN
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Giornali zeppi di cronache, e di ovvi retroscena, sulla scissione del PD e sul così detto campo progressista del “federatore” Pisapia. Le une e le altre sono talmente dettagliate e morbose da far venire il mal di testa quasi quanto le scissioni di partiti, movimenti e riviste marxisti-leninisti negli anni 60. Si tratta, dunque, di ordinare gli appuntamenti e i protagonisti per poi sperare che ciascuno tenga conto delle agende degli altri.

Enrico Rossi

Per ordine, cominciamo da un evento romano: il nome impegnativo è Rivoluzione socialista e vedrà al piccolo teatro testaccino Vittoria la compresenza di due presidenti di giunta regionale Enrico Rossi e Michele Emiliano e del parlamentare lucano, lanciato nell’agone da Bersani, Roberto Speranza. La Rivoluzione socialista dei tre consisterebbe, plausibilmente, nell’applicazione del libro intervista di Rossi a Peppino Caldarola: cioè un po’ più di welfare, concertazione sindacale, sostegno selettivo alle imprese, niente messa in discussione del fiscal compact, del pareggio di bilancio in costituzione o di trattati internazionali a trazione neoliberista come TTIP o CETA. L’unica cosa certa è un nuovo partito – per carità collocato nel PSE – sotto gli offici di Bersani e D’Alema che avrebbe il focus della polemica con Renzi e col PD non con le ventennali politiche del PSE.

Giuliano Pisapia

Andrebbe chiesto conto ai tre nuovi Andrea Costa la loro diversa collocazione non su un argomento bagattellare, ma, nientemeno, che sulla riforma costituzionale Boschi/Renzi. Il tema della riforma costituzionale non pare divisivo, però, neanche per altre aggregazioni di centro-sinistra. Non sfugge infatti che il personaggio di questa settimana, il milanese Giuliano Pisapia e il suo Campo progressista, abbiano avallato la riforma bocciata dal corpo elettorale.

Pisapia è un principe del foro, parlamentare per tre legislature per Rifondazione comunista, in una delle quali presidente della commissione giustizia, avvocato di Abdullah Öcalan e cugino di Vittorio Agnoletto, portavoce del movimento mondiale contro il G8 di Genova nel 2001. Uomo stimatissimo dalla gauche meneghina all’Unione della Camere penali, convertitosi negli anni della sindacatura a un riformismo moderato e compatibile al sistema dei poteri costituiti e al PD, tutto il PD. Sembrava, qualche anno fa, il candidato ideale per la Consulta o per la vicepresidenza del CSM, oggi invece appare come il federatore, addirittura il nuovo Prodi, cioè il politico che mette insieme il PD di Renzi, gli scissionisti e persino qualche microformazione centrista capitanata da Bruno Tabacci.

Prima che inizi il congresso di Sinistra Italiana

Pisapia riuscirebbe a coinvolgere nel suo Campo anche il premio nobel della scissione, quel Massimiliano Smeriglio e la sua spalla Arturo Scotto, che è riuscito a scindere Sinistra Italiana prima ancora di farla nascere ufficialmente.

Proprio in questi minuti sta cominciando, infatti, il congresso della nascente formazione Sinistra Italiana che aprirà la sua kermesse con una relazione di Fabio Mussi e la concluderà con l’elezione di Nicola Fratoianni segretario e Nichi Vendola presidente. Il programma delle assise appare interessante: essa dialogherà con gli scissionisti del PD e, al contempo, vedrà la presenza di vari esponenti di Podemos, del Parti de Gauche, della Linke, di Maurizio Landini e della giovane segretaria nazionale della CGIL Funzione pubblica Serena Sorrentino, secondo molti possibile successore di Susanna Camusso.

Serena Sorrentino

Pare plausibile una scelta da parte di questa formazione verso l’adesione al Partito della Sinistra europea e contro le politiche dell’austerità neoliberista, quindi una chiusura netta alle alleanze col PD, come da tempo vanno sostenendo esponenti non di provenienza SEL, come Stefano Fassina e Giorgio Airaudo. La cosa pare piuttosto chiara anche in considerazione dell’enfasi data alla partecipazione di Paolo Ferrero, Tommaso Montanari e di altri esponenti di Rifondazione comunista e Altra Europa per Tsipras componenti italiane del Partito della Sinistra europea.

Partito della Sinistra europea che oggi svolgerà a Roma l’incontro “LA SINISTRA ANTILIBERISTA IN EUROPA LA FANNO PLURALE! L’esempio di Barcellona” alla presenza del presidente Gregor Gysi, del vicepresidente Paolo Ferrero e di Joan Josep Nouet coordinatore generale del partito della sinistra catalana.

Paolo Ferrero

Rifondazione comunista sta, nel frattempo, svolgendo i propri congressi di circolo cui seguiranno quelli provinciali e l’assise nazionale. Sta prevalendo su questo versante la mozione unitaria, riassumibile in: unità della sinistra antiliberista quindi alternativa al PD.

Molti percorsi e molte idee, sperando non prevalgano personalismi e leadership effimere, proprie di chi non è dirigente politico.

Cronaca di un fine settimana della Sinistra, con mille fiori sfioriti? ultima modifica: 2017-02-17T15:32:10+01:00 da NIKOLAJ BUCHARIN
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