La politica nell’era del disordine

Festival della politica a Mestre a settembre. Anche quest’anno la Fondazione Pellicani riunirà i principali protagonisti del panorama culturale italiano nelle piazze della città di terra veneziana. Discuteranno di crisi internazionale e disordine globale. ytali vi parteciperà nella veste di media partner.
MARCO MICHIELI
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Del settembre veneziano il Festival della Politica è ormai un appuntamento abituale. Giunto alla settima edizione, anche quest’anno il Festival organizzato dalla Fondazione Pellicani riunirà dal 7 al 10 settembre i principali protagonisti del panorama culturale italiano. Giornalisti, politologi, scrittori, filosofi, artisti, studiosi e professori universitari si alterneranno in diverse piazze di Mestre, per animare il dibattito in tutta la città. La nostra rivista, ytali, sarà tra i media partner.

Da quando è nato, il Festival ha cercato di far dialogare saperi differenti e di osservare e discutere la politica in tutte le sue accezioni, perché, come ha affermato Nicola Pellicani, direttore della manifestazione,

Oggi più che mai è importante parlare di politica. Di fronte alla crisi e alle insicurezze che viviamo quotidianamente serve più politica. La politica deve recuperare centralità, autorevolezza. Bisogna ridare credibilità alla politica.

Il rapporto tra violenza e politica, la crisi della democrazia, il declino dei partiti, il problema della selezione della classe dirigente, lo spazio democratico e le nuove forme del potere, il mutamento sociale e l’innovazione scientifico-tecnologica, l’evoluzione culturale e dei costumi: sono solo alcuni dei temi che il Festival nel tempo ha affrontato e dibattuto. Quest’anno i temi saranno la crisi internazionale e il disordine globale.

11/09/2016 Festival della Politica 2016 – Mestre – “Passo d’uomo” con Francesco De Gregori e Antonio Gnoli

Perché è importante parlare del disordine globale? Facciamo un rapido esempio. L’annessione della Crimea viene condannata dai paesi occidentali che impongono alla Federazione Russa delle sanzioni. I membri del cosiddetto BRICS – Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa -, seguiti da altri paesi in via di sviluppo, non solo non condannano l’annessione ma non partecipano alle sanzioni. Ecco, il disordine internazionale è il tentativo delle potenze emergenti di opporsi e di reagire ad un ordine internazionale dominato dall’Occidente e alla cui formazione non hanno preso parte. E i cambiamenti negli equilibri geopolitici scuotono direttamente le fondamenta delle democrazie occidentali. Oggi paradossalmente queste si trovano a dover sostenere il processo di globalizzazione, sorretto dalle istituzioni internazionali che esse stesse hanno creato, e a subirne le conseguenze nella politica interna. Quale è infatti la prospettiva del welfare state europeo, che nel secondo dopoguerra ha dato legittimazione alle democrazie occidentali? In che modo la crisi economica ha generato nuove povertà e disuguaglianze? Come gestire i flussi migratori che mettono in difficoltà i sistemi di sicurezza sociale già indeboliti e rafforzano le paure e le insicurezze dei cittadini? A queste e ad altre domande il Festival della Politica darà sicuramente il proprio contributo. Con ospiti di rilievo: Ezio Mauro, Giuliano Ferrara, Massimo Cacciari, Piero Fassino, Angelo Panebianco, Umberto Galimberti, Ilvo Diamanti, Marco Damilano, Piero Ignazi, Claudio Cerasa, Cesare De Michelis, Renzo Guolo.

Il Festival tuttavia è anche altro. È anche, nelle parole di Nicola Pellicani,

un’occasione per far vivere la città e gli spazi pubblici, nel segno della cultura e della sicurezza.

Perché il Festival della Politica è anche una grande festa dei cittadini, con un pubblico sempre più numeroso e partecipe e che coinvolge diversi luoghi di Mestre. Non solo Piazzetta Pellicani, ma Piazza Candiani. E ancora Piazzetta Battisti, davanti al teatro Toniolo. E, per la prima volta, anche la piazzetta che collega il Centro Candiani al Teatro Toniolo, dove dopo più di mezzo secolo tornerà a vivere lo schermo gigante dell’ex cinema all’aperto per proiettare le immagini della sezione “Politica e Fumetti”.

La città è soprattutto presente nel dibattito. Quest’anno in maniera particolare. Il 23 luglio del 1917 veniva infatti firmata la convenzione per la costruzione del porto, che segnò l’avvio della realizzazione del polo industriale e logistico di Venezia. Pertanto in collaborazione con il Comitato per le celebrazioni del Centenario di Porto Marghera è prevista per mercoledì 6 settembre #portomarghera100, un’anteprima del Festival. Un’occasione per confrontarsi sul passato, presente e futuro dell’area di Marghera, e non solo.

Accanto al tema principale, anche quest’anno vi saranno inoltre diverse sezioni speciali, che esploreranno varie tematiche. Dopo aver proposto le figure di Machiavelli, Pasolini e Shakespeare, Antonio Gnoli curerà lo “Spazio Dostoevskij”. Gnoli, assieme a Sergio Givone, Vincenzo Vitiello, Andrea Tagliapietra e Fausto Malcovati cercheranno di farci comprendere l’influenza di Dostoevskij nella cultura contemporanea.

Pier Luigi Gaspa e Giulio Giorello animeranno nuovamente lo spazio “Politica e fumetti”, per farci riflettere del posto della politica nella satira e nell’intera cultura dei fumetti. Ad accompagnare il pubblico in questo viaggio vi saranno Riccardo Mannelli, l’autore di Diabolik, Giuseppe Palumbo e Silver, il “papà” di Lupo Alberto.

Massimo Donà coordinerà invece lo “Spazio filosofico”, coinvolgendo il mondo dell’arte e quello della filosofia politica. Interverranno Vincenzo Trione, Riccardo Caldura, Giacomo Marramao, Marco Filoni, Maurizio Ferraris, Luca Taddio, Rocco Ronchi e Romano Gasparotti.

Infine ampio sarà lo spazio per la presentazione delle novità editoriali sui temi della manifestazione e dell’attualità, in collaborazione con Marsilio Editori. Francesco Merlo con il testo “Sillabario dei malintesi”, Massimo Teodori con “Ossessioni americane”, Silvio Testa con “La Zaratina. La tragedia dell’esodo dalmata”, Alessandra Necci con “Isabella e Lucrezia, le due cognate. Donne di potere e di corte nell’Italia del Rinascimento”, Veronica De Romanis con “L’austerità fa crescere”, Fabio Martini con “La fabbrica delle verità”, Mauro Zanon con “Macron. La rivoluzione liberale francese” e Francesco Nicodemo con “Disinformazia”. Alla libreria Ubik di via Poerio, saranno invece presentati “Irresponsabili” di Alessandra Sardoni e “Poteri forti (o quasi)” di Ferruccio De Bortoli.

E per chi non potrà partecipare, gli incontri principali potranno essere seguiti sul sito della manifestazione anche in streaming. Oppure attraverso il profilo Twitter del Festival (twitter.com/festpolitica, hashtag #festpolitica).

Anche quest’anno, l’offerta del Festival è ampia. E ancora una volta si rivela uno degli eventi di maggiore interesse della città.

La politica nell’era del disordine ultima modifica: 2017-08-03T22:02:05+02:00 da MARCO MICHIELI
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