In alcuni Paesi, e tra gli attivi portavoce web dei soliti settori critici del Papa “a prescindere”, si continua a scrivere sul recente Messaggio di Francesco per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2018 e, naturalmente, sono tutti interventi critici che non risparmiano al Pontefice aggettivi e definizioni singolari. In sostanza, per questi critici, Francesco con il suo magistero sul fenomeno migratorio dimostra leggerezza e al tempo stesso danneggia il futuro dei Paesi d’accoglienza, in particolare l’Europa e gli Stati Uniti. Sulle reti sociali circola molto questa frase: “Bergoglio come Soros colpito da fanatismo immigrazionista”.
L’ignoranza dilagante sul fenomeno migratorio
La lettura di queste critiche, almeno di quelle più serie e argomentate, rivela subito due limiti: uno riguarda la visione della questione fortemente inquinata da interessi politico-partitici ed elettorali e l’altro è la gigantesca ignoranza del fenomeno che viene ridotto ad un insieme di fatti di cronaca o frasi cliché.
Si tratta di reazioni non nuove ma questa volta con qualche contenuto a dir poco sorprendente. Per alcuni critici, e non sono pochi, sembrerebbe che Papa Francesco sia la vera e ultima “causa” dei fenomeni migratori al punto di voler far passare l’idea che da quando J.M. Bergoglio è stato eletto Pontefice, le sue parole hanno accresciuto “pericolosamente” il fenomeno.
Perché tutta quest’ignoranza, e/o malafede, colpisce e sorprende ancora anche se non è nuova o inedita?
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