Il parco dove si sposano tecnologia e ambiente

CLAUDIO MADRICARDO
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Dal 20 ottobre l’innovazione italiana troverà casa a Bolzano su un’area che a breve sarà destinata a svilupparsi su 750mila metri cubi e che è già stata scelta da aziende del calibro di Huawei, Maccaferri, Grandi Salumifici Italiani, Leitner per insediare i propri centri di sviluppo.

Nasce il NOI Techpark, che incarna lo spirito green della provincia altoatesina, attraverso il recupero del complesso industriale dell’Alumix di Bolzano, storico stabilimento costruito nel 1937che era il più grande complesso per la produzione di alluminio in Italia.

Un esempio di architettura razionalista che nel NOI Techpark viene integrato con la modernità rappresentata da un edificio chiamato Black Monolith, il monolite nero. Rivestito con pannelli fotovoltaici scuri e lastre in schiuma d’alluminio scura, simbolo della conoscenza umana, che richiama “2001, Odissea nello spazio” di Stanley Kubrick. Un quartiere che vivrà in simbiosi con la città, con ristoranti, un teatro a gradoni per appuntamenti serali e un centro eventi composto di quattro sale.

Lo scopo è quello di tenere uniti in un parco tecnologico pienamente integrato nel tessuto urbano e nella vita sociale della città di Bolzano, centri di ricerca pubblici, imprese innovative e laforatori di ricerca applicata.

Il finanziamento è stato garantito dalla Provincia Autonoma di Bolzano, e permetterà la nascita di una piattaforma d’interscambio tra le best practice imprenditoriali, di innovazione, di ricerca scientifica applicata dell’intero paese con il Nord Europa.

Sono molte fino ad ora le aziende internazionali e italiane che hanno aderito e che hanno insediato i propri laboratori e uffici dedicati alla ricerca e sviluppo. E che rispondono ai quattro settori di eccellenza del green, food, Ict&Automation e tecnologie alpine.
Costato oltre cento milioni di euro d’investimento pubblico che raddoppieranno grazie ai privati, sono già quaranta le startup italiane insediate e venti le imprese innovative nazionali che hannò prenotato lo spazio.

E che potranno entrare nel nuovo quartiere entro il 2018. Come ha ricordato ha ricordato il presidente della Provincia Autonoma di Bolzano Arno Kompatscher,

grandi aziende come Huawei, Maccaferri, Leitner, Grandi Salumifici Italiani hanno già scelto il NOI per installare i propri centri di ricerca. La nostra struttura è aperta per accogliere tutte le aziende innovative italiane che vogliano sviluppare in sinergia con il territorio altoatesino un’innovazione che metta al centro il territorio, la natura e l’uomo.

La divisione infrastrutture Ict di Huawei, colosso cinese dell’Ict, costruirà un Innovation hub per le attività R&S nei settori green, alpine, food, automation e welfare. Huawei è già partner tecnologico di Alperia, società pubblica per l’energia, per lo sviluppo della banda larga in Alto Adige.

Come già avvenuto per le altre realtà aziendali, anche Huawei ha dovuto sostenere la procedura di selezione per entrare in NOI Techpark. Così come Maccaferri che dal 2014 ha insediato a Bolzano il proprio Innovation Center che sviluppa nuovi sistemi per il contenimento di frane e valanghe.

Un esempio di tecnologia alpina che si integra in un territorio che dalla coabitazione con la montagna ha ricavato forza per il proprio sviluppo. Grazie anche al turismo e alle sue infrastrutture, e ad aziende come Leitner, leader mondiale nella produzione di impianti di risalita, e alle specialità gastronomiche rappresentate nel Techpark da Senfter, marchio dello speck che fa capo al gruppo Grandi Salumifici Italiani di Modena.

Uno dei vantaggi garantiti da NOI Techpark, secondo gli ideatori, sarà la possibilità per le aziende di sfruttare le sinergie con sei istituti di ricerca che si avvalgono di collaborazioni internazionali. Il Fraunhofer Institute Italia, l’Eurac Research, l’Unibz-Università di Bolzano, il Centro di sperimentazione agroforestale Laimburg, l’Eco Research, l’Agenzia CasaClima.

 

Saranno loro, insieme a IDM Alto Adige, agenzia della Provincia Autonoma di Bolzano e della Camera di Commercio che sovrintende allo sviluppo innovativo dell’economia locale, a gestire gli oltre venti laboratori di ricerca di base e applicata a disposizione delle imprese.

Tra questi un’innovativa camera climatica in grado di ricreare condizioni climatiche estreme, e i laboratori di conservazione delle mummie che hanno già lavorato alla conservazione di Otzi, l’uomo del Similaun.

L’ultima realizzazione che riconferma l’Alto Adige un laboratorio italiano a cielo aperto per la protezione dell’ambiente. Impegnato nella Green Region nell’incentivazione della mobilità elettrica, nella produzione di energia rinnovabile, e nella forte incentivazione del car sharing per un progressivo addio ai carboni fossili.

Il parco dove si sposano tecnologia e ambiente ultima modifica: 2017-10-10T12:34:20+02:00 da CLAUDIO MADRICARDO
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