Le giornate P.E.R. Venezia consapevole

Dal 19 ottobre, tre giorni di eventi: musica e teatro per aiutare Venezia a ritrovare la sua identità. Al di là dei localismi e dei nazionalismi, per rigenerare la città lagunare.
ALBERTO MADRICARDO
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Sono organizzate dall’Associazione “P.E.R. Venezia consapevole”, associazione di associazioni e individui, creata per promuovere la città in generale – e Venezia in  particolare – quale spazio e laboratorio privilegiato, nella realtà di oggi, di riqualificazione della pratica di cittadinanza e della relazione sociale. L’associazione si propone di “Pensare, Elaborare, Rappresentare” Venezia (questo sintetizza l’acronimo P.E.R.) per aiutare questa città, così duramente colpita dalla globalizzazione selvaggia e divenuta quasi simbolo delle devastazioni in atto in tutto il mondo, a trovare una nuova identità e vocazione, diventando modello di comunità aperta, fabbrica d’idee e creazioni proiettata nel mondo contemporaneo.

Nella prima giornata (19 ottobre, Scoletta dei Calegheri, S. Tomà alle ore 18), presentando il volume Città e orizzonti, Virgilio Bettini, Giuseppe Goisis, Renata Firpo  e Alberto Madricardo, in dialogo con il pubblico, cercheranno di mettere a fuoco i problemi teorici della difficile fase di transizione verso un nuovo “paradigma politico” che abbia la città, la sua vita complessa, al suo centro.

Una “rivoluzione dello spazio” ci sta cambiando rapidamente la vita. I territori subiscono la minaccia di dissoluzione delle loro identità e l’universale omologazione, mentre il modello della politica novecentesca, maturato entro gli stati nazione oggi in crisi, risulta sempre più inadeguato: bisogna allora dotarsi di sensibilità, linguaggi, strutture concettuali e pratiche operative nuove. Da qui il progetto di “rete pensante” che abbiamo chiamato “città consapevole”. 

Nella seconda delle giornate, la “Giornata MoSE” (Ex Cotonificio Iuav, dalle ore 9,30 alle 13,30), sarà proposto un esperimento: non un convegno sulla grande opera, ma una “performance di performances. Gli interventi si susseguiranno senza interlocuzione diretta tra loro, nell’intreccio di voci, segni e immagini in modo da ricreare, per quanto possibile, nella polifonia dei linguaggi, nell’intreccio delle voci – dalla musica alle scienze, dalle arti al teatro, dal cinema alla fotografia, dalla filosofia alla cronaca, all’urbanistica, ecc. – un “effetto città”.

Nella terza giornata, intitolata “La città è teatro – il teatro è città”, in continuità con il “Manifesto del teatro della città” presentato l’anno scorso alla cittadinanza, verrà proposto il progetto operativo del “Laboratorio permanente del teatro e delle arti e dei teatri di quartiere”

Nella prima parte della giornata (dalle ore 16,30 alle 18) i temi di discussione riguarderanno: 

  • la costruzione nei quartieri di un comune, permanente “spazio pensante”;
  • le possibili strategie e le pratiche di riscatto dalla banalità della vita quotidiana attraverso l’uso sociale del teatro e delle arti;
  • le modalità con cui può avvenire una più profonda, collettiva presa di coscienza del reale attraverso l’elaborazione creativa  del virtuale. 

Seguiranno (dalle ore 18 alle 20,30) rappresentazioni sperimentali: 

  • Ea cresse – monologo sull’acqua alta, di Paolo Puppa;
  • Veniceland – a Venezia è sparito il futuro, azione scenica sperimentale  sul testo di Alberto Madricardo, Margaret Rose, Adriana Tosi, regia di Gemano Nenzi; 
  • Destroy Venice, meditazione sulla città attraverso immagini, suoni e parole, di Giovanni Floreani, Alberto Madricardo, Marian Mentrup.  
Le giornate P.E.R. Venezia consapevole ultima modifica: 2017-10-17T07:57:58+02:00 da ALBERTO MADRICARDO
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