La Venezia di David Pintor

L'artista, disegnatore e illustratore spagnolo ha dedicato alla città dei dogi il quarto dei quaderni di viaggio: arriva dopo Compostela, Barcelona e Lisboa; tutti usciti per i tipi di Kalandraka.
Marita Bartolazzi
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David Pintor è un artista, disegnatore e illustratore spagnolo. È stato selezionato varie volte dalla Fiera del libro per ragazzi di Bologna e dalla Biennale di illustrazione di Bratislava; ha ricevuto numerosi premi fra cui, con Venezia, quello intitolato a Gianni Rodari. Il volume dedicato a Venezia è il quarto dei quaderni di viaggio: arriva dopo Compostela, Barcelona e Lisboa; tutti usciti per i tipi di Kalandraka.

Lei ha disegnato molte città: a Barcellona, Lisbona e Venezia ha dedicato un intero volume. Cosa attira il suo sguardo quando passeggia in giro?
Sono molte le cose che colpiscono la mia attenzione: una piazza, una fontana, un portone, un balcone… tutto può finire in un disegno.

I suoi disegni di Venezia sono molto precisi: i dettagli sono molto fedeli. Calli e campielli sono ritratti tanto esattamente quanto in modo fantastico: quanto tempo ha impiegato?
Non saprei. Questi libri nascono da un lungo processo di elaborazione da quando scelgo la città da disegnare, passando per il viaggio, infine io creo le tavole nel mio studio. È un percorso che faccio con calma.

Qual è il suo modo di lavorare?
Quando visito le città, prendo molti appunti, scatto fotografie, mi appunto le idee che mi vengono mentre vado in giro. Tutto questo materiale lo analizzo dopo, nel mio studio, e da lì creo le illustrazioni.

Oltre a lei compaiono nei disegni molti gatti e uccelli, ci sono poi pesci volanti e foglie colorate (di vite americana, di platano) quasi come personificazioni dello spirito della città. Mancano le persone ma c’è lo stesso una folla di creature…
Cerco sempre di collocare i miei disegni fuori dal tempo: c’è sempre un solo personaggio protagonista in tutti i libri. Infatti, il vero protagonista del libro deve essere la città stessa, tuttavia ci sono dei personaggi secondari che hanno molto a che fare con lo spirito della città come nel caso di Venezia. I gatti di strada sono così caratteristici nella città dei canali…

C’è qualche parola, un aggettivo, con cui le piacerebbe definire Venezia?
Magico.

C’è un punto di vista particolare che mostra il dondolio, nell’acqua, di chiese e palazzi. Non è l’occhio di chi guarda che oscilla ma gli stessi monumenti: una visuale incerta. È stata una scelta che manda un messaggio?
L’acqua è un elemento presente ovunque a Venezia. L’acqua mette in relazione la città con sé stessa attraverso il suo riflesso, e mi è piaciuto tradurre questo concetto in un disegno.

Ritiene di aver avuto dei maestri?
Ci sono molti da cui ho imparato, e continuo a imparare, nel mio lavoro. Pittori, illustratori, registi, designer… Artisti che sempre mi ispirano. Chagall, Steinberg, Sempé, Gorey e molti altri…

C’è qualcosa di Venezia che avrebbe voluto disegnare e ha rinunciato a farlo?
La struttura del libro prevede trenta illustrazioni per ciascuna città, quindi nella selezione finale ho dovuto lasciare fuori molti luoghi. Ho cercato, comunque, di proporre la maggior varietà possibile.

C’è anche una bicicletta che si fa anfibia e la conduce in giro per i canali…
La bicicletta è il mezzo di trasporto usato dal protagonista. È una bicicletta che rappresenta la libertà e l’atemporalità, e permette al mio personaggio di volare, arrampicarsi sui tetti più alti, e perfino di andarsene in giro per i canali.

David Pintor
Venezia
Kalandraka
9788895933757
Euro 16,00

English version

La Venezia di David Pintor ultima modifica: 2018-02-07T23:41:10+01:00 da Marita Bartolazzi
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