Ogm. Il dito nasconde un mondo

Gli organismi geneticamente modificati non pongono rischi alla salute, sostiene un'equipe di ricercatori italiani. L'autore, che pratica e diffonde la permacultura e l’agricoltura sociale, smonta in questo articolo l'ideologia che guida i sostenitori della manipolazione genetica.
MICHELE SAVORGNANO
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Amore e verità s’incontreranno, giustizia e pace si baceranno. La verità germoglierà dalla terra, la giustizia si affaccerà dal cielo. 

Sal 85, 11-12

Per commentare la notizia  apparsa con rilievo su molti media nazionali – a proposito di una ricerca condotta a Pisa dalla Scuola superiore Sant’Anna sugli organismi geneticamente modificati, secondo la quale, nella sintesi giornalistica non c’è “nessuna evidenza di rischi per la salute” – prenderò a prestito alcuni personaggi e avvenimenti apparentemente lontani fra loro; è quello che faccio di solito quando racconto una storia ai miei figli la sera, chiedo di scegliere i personaggi a loro piacimento, e parto (alcune volte riesce bene, spesso mi addormento e i miei sogni si mescolano alla storia).

Stavolta metto insieme un anonimo funzionario del governo italiano, una traduttrice di Cartesio passata a miglior vita, un noto produttore di polli da batteria, e già che ci sono, la Chiesa.
Se qualcuno mi mostra un dito, (non sto parlando del dito medio ma dell’indice) e mi chiede cosa vedo, mi viene istintivo rispondere: “vedo un dito”. Ma forse lui voleva nascondere tutto il mondo che stava dietro a quel dito. Gli ogm sono questo dito.

Nello scorso mese di dicembre è stata approvata la Legge n. 205 e, come sempre accade da noi, in una legge con ben 1.180 punti, il furbetto di turno ha fatto approvare una norma che abbassa da 250 a 50 i capi di pollame che un privato può allevare a scopo domestico. Questa norma danneggia tutti i piccoli allevamenti rurali, naturalmente.
 Perché approvare questa norma? Qual è il legame fra allevamento e ogm? Che questa norma avvantaggi qualche grande allevatore? Aiaiaiaiai! Forse a parlar male ogni tanto uno ci azzecca.

Molti italiani non mangerebbero mai un alimento ogm ma pochi sanno di ingurgitare ogni giorno ogm sotto mentite spoglie, gran parte dei mangimi usati nell’allevamento industriale (e spesso anche in quello casalingo) sono ogm, contengono infatti soia e mais ogm. Molte coltivazioni destinate all’allevamento sono ogm, quindi quando si parla di ogm che potrebbero risolvere la fame nel mondo ci riferiamo ai mangimi e di conseguenza al consumo di carne.

Il punto è un altro. Magari gli ogm non fanno male alla nostra salute, ci saranno anche delle analisi che lo certificano, probabilmente nemmeno la carne che deriva da quei mangimi fa male. Tutto questo rispecchia un tipo di ragionamento che la scienza porta avanti da almeno trecento anni, è la cosiddetta visione riduzionista: analizzo la situazione con metodi scientifici, questa cosa funziona, quindi il sistema funziona.

Ad aprire le porte al pensiero riduzionista e quindi al cambiamento epocale di tutta la nostra società fu un eclettico come Cartesio. In questo articolo mi limito a citare questo passo tratto dalla sesta parte del suo “Discorso sul Metodo”:

… è possibile giungere a cognizioni utilissime alla vita e che, al posto di quella filosofia speculativa che si insegna nelle scuole, se ne può trovare una pratica mediante la quale, conoscendo la forza e le azioni del fuoco, dell’acqua, dell’aria, degli astri, dei cieli e di tutti gli altri corpi che ci circondano, così distintamente come conosciamo le tecniche dei nostri artigiani, noi potremmo servircene nello stesso modo per tutti gli usi a cui si adattano, rendendoci così quasi signori e padroni della natura (et ainsi nous rendre comme maîtres e possesseurs de la nature).

Nota bene che in italiano (o perlomeno nella traduzione di Maria Garin, a cui avrei chiesto spiegazioni se non fosse morta nel ’98) viene inserito un “quasi”, maîtres viene tradotto con “signori” e possesseurs con “padroni”. A casa mia maestri significa maestri (e non padroni) e il possesso è qualcosa di diverso dalla proprietà!

Questo passo del “Discorso sul Metodo” è stato usato come grimaldello per usare la natura a nostro piacimento così come è stato usato impropriamente il versetto 26 della Genesi:

[E Dio disse:] Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra.

Passo importantissimo, non solo perché Dio (anzi gli dei, dato che nella Torah il soggetto è plurale) creano un’Umanità (e non un uomo) a loro immagine e somiglianza (ricordiamo che Adamo in ebraico significa terra) ma soprattutto “domini”; questo domini, è stato interpretato come sinonimo di comandare, avere diritto di vita o di morte.

Nel mio passato remoto da ebraista mancato avrei tradotto “dominare” con “governare” che significa soprattuto prendersi cura (è un verbo antico, un tempo infatti si governavano gli armenti).

 Parlare di ogm (il dito di cui parlavo all’inizio) significa parlare di riduzionismo, il dito (gli ogm) nasconde un mondo, una visione, un sistema, la complessità, una visione olistica.

Da quasi cent’anni la scienza stessa ha superato la visione riduzionista, in fisica si parla di teoria del caos, teoria delle stringhe, teoria quantistica, tutti punti di vista che hanno bisogno di analizzare la complessità per formulare delle teorie che se si limitassero ai singoli componenti del sistema non confermerebbero la teoria stessa, come dire, il tutto non è la sola somma delle parti.

Quindi? L’ogm ha bisogno di un sistema ridotto all’osso, non ama la complessità, per coltivare gli ogm serve un diserbante selettivo (questo sì dannoso, è questo che si nasconde dietro al nostro dito) che uccida le erbacce (che preferisco chiamare erbe spontanee) e tutto il resto (micro e macro organismi).

La produzione che si basa sugli ogm ha anche bisogno di un substrato inerte chiamato terra, possibilmente coltivato da macchine, raccolto da macchine, trasformato da macchine, distribuito da macchine, mangiato da…

FUD Fattoria Urbana Diffusa

Ogm. Il dito nasconde un mondo ultima modifica: 2018-02-17T20:14:37+01:00 da MICHELE SAVORGNANO
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