Siria. Le parole forti del papa che non fanno notizia

A proposito della tragedia siriana, Francesco ne denuncia l'“assurda logica”, la stessa che portò ai lager nazisti e ai gulag stalinisti. Ma i media l'hanno ignorato
RICCARDO CRISTIANO
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Pensiamo ai dolori del popolo siriano, l’amato e martoriato popolo siriano, di cui avete accolto in Europa i rifugiati tramite i “corridoi umanitari”. Com’è possibile che, dopo le tragedie del ventesimo secolo, si possa ancora ricadere nella stessa assurda logica?

Papa Francesco, durante il discorso pronunciato in occasione della sua visita a Sant’Egidio, 11 marzo 2018

Sono parole che avrebbero dovuto far sobbalzare sulla sedia, o sul divano, i molti giornalisti che hanno seguito quell’evento. Non mi sembra che sia andata così, dal momento che queste parole del papa non le ho trovate su molti giornali. Eppure non dovrebbe essere difficile capire che il papa ha parlato di quella “assurda logica” che portò ai lager nazisti e ai gulag stalinisti.

Che di questo ci sia un’evidenza già nelle origini del regime della dinastia degli Assad, che si avvalse della consulenza e della cooperazione di un famigerato gerarca nazista, Alois Brunner, amorevolmente ospitato a Damasco fino alla fine dei suoi giorni, lo sanno in moltissimi. Motivo in più per sobbalzare, visto che a parlare è un papa. Ma, come detto, non è andata così.

Il giorno dopo l’agenzia delle Nazioni Unite OCHA ci metteva a conoscenza di dati altrettanto trascurati. Dal 18 febbraio del 2018 nella martoriata area non distante da Damasco dove il regime ha impedito dal 2013 l’accesso di generi di prima necessità, dal cibo ai medicinali, divenuti dunque indisponibili per quattrocentomila persone, compresi anziani donne e bambini, i raid governativi hanno causato 1100 morti tra i civili, hanno distrutti 28 centri sanitari, reso 393mila persone bisognose con un urgenza di aiuto umanitario, 77 pazienti su mille bisognosi di un urgente trasferimento in strutture sanitarie efficienti, il dodici per cento dei bambini sotto i cinque anni afflitti da acuta malnutrizione.

Basta questo per ringraziare papa Francesco che ha avuto la forza e la volontà di rompere l’omertà di cui un regime spietato sembra godere, ma anche per chiedere ai giornalisti che hanno seguito l’evento: come mai tanta distrazione.

In quell’occasione Francesco ha avuto un incontro, organizzato ovviamente dalla Comunità di Sant’Egidio, con alcuni siriani giunti in Italia grazie ai corridoi umanitari, tra i quali un adolescente proveniente da Jarmouk, il campo profughi palestinese non distante da Damasco, ma nella direzione e opposta alla Ghouta, che negli anni trascorsi è stato sottoposto a un disumano trattamento analogo a quello patito dai 400mila della Ghouta.

Un’altra rasoiata alla coscienza del mondo civile troppo trascurata, ma di cui si ha memoria grazie alle foto di operatori delle Nazioni Unite nel giorno in cui, dopo mesi e mesi di assedio, riuscirono a portare un po’ di farina a Jarmouk. L’adolescente che ha parlato con papa Francesco al tempo aveva dieci anni, e ha ricordato anche quei giorni di digiuno.

Siria. Le parole forti del papa che non fanno notizia ultima modifica: 2018-03-15T18:39:38+01:00 da RICCARDO CRISTIANO
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