Diritto di sangue o di suolo? Nell’Unione Europea per diventare cittadini del Paese in cui si vive le normative cambiano da Stato a Stato perché la materia è di stretta competenza nazionale. Negli Usa, Canada e America Latina, invece, per essere americani basta nascere lì. Ultimamente, in Italia, si è discusso molto di ius soli ma la politica non ha saputo e voluto fare una legge in merito.
Ius soli (in lingua latina “diritto del suolo”) è un’espressione giuridica che indica l’acquisizione della cittadinanza di un dato Paese come conseguenza del fatto giuridico di essere nati sul suo territorio, indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori. Si contrappone allo ius sanguinis (o diritto del sangue), che indica invece la trasmissione ai figli della cittadinanza del genitore, sulla base pertanto della discendenza e non del luogo di nascita. A dicembre scorso lo ius soli è stato, di fatto, accantonato dalla politica italiana.
ytali. ne parla con Shukri Said, giornalista, blogger e attivista italiana di origini somale.
Adesso, secondo te, come si può riprendere il filo del discorso sullo ius soli?
Esordisco dicendo che si è persa un’occasione storica lo scorso dicembre. Il Partito democratico, con la scusa della fiducia, ha delle responsabilità enormi. È stato un alibi, e alle urne ne ha pagato le conseguenze. Perché bisogna avere coraggio di fare scelte radicali su alcuni temi che riguardano soprattutto la sinistra.
La destra sappiamo come la pensa, la sinistra non ha mai posizioni nette. Coraggiose. Per questo perde. Bisogna distinguersi.
Si è persa una grande occasione. Adesso questi ragazzi, che sono italiani, ad esempio non possono neppure gareggiare con il tricolore. Per dire…
Mi dispiace ma la sinistra ha perso perché non ha preso una posizione forte e netta su questo tema. Come su altri temi.
Hai ragione, penso che il Pd abbia sbagliato a lasciare come ultimo provvedimento della scorsa legislatura lo ius soli. Però va anche considerato che in politica, in Parlamento, vige la regola dei numeri. Se non hai i voti, non puoi fare molto. Cosa doveva fare il Pd secondo te?
Non hanno coraggio. E la gente se ne è accorta. Occorre galvanizzare una proposta per distinguersi dalla destra. Il Pd ha fatto molte cose in questa legislatura ma non ha saputo capitalizzare le cose buone. Anche quella è una capacità.
Lo ius soli è un diritto sacrosanto. In Italia c’è bisogno di un processo sociale e culturale nuovo che si adatti alla realtà. A Londra il sindaco è Sadiq Aman Khan di origini pakistane. In Italia alle ultime elezioni l’unico senatore di colore l’ha portato Matteo Salvini. Capisci?
Sì, ho chiaro il grado di arretratezza dell’Italia su alcune tematiche ma preferisco pensare a delle soluzioni possibili e a come si possa rimettere in moto un processo che porti all’approvazione dello ius soli…
Il Pd non si deve congelare stando in un angolo. Deve entrare nelle trattative di governo e dire la sua. Solo così può portare avanti delle istanze care alla sinistra. È peggio avere un governo Cinque Stelle – Lega dove non si riesce a fare nulla. Non bisogna stare alla finestra, bisogna dialogare e fare compromessi su alcuni provvedimenti che ci interessano. Mettiamoci in gioco. Si enucleano alcuni provvedimenti da fare e si fanno dei compromessi.
Pensi che ultimamente siano aumentati i casi di intolleranza e razzismo in Italia?
Sì e ricordo i fatti di Macerata. In giro le persone si sono molto incattivite, c’è disperazione, degrado. Penso che gli italiani siano stati strumentalizzati: gli hanno fatto vedere le immagini dei barconi, degli immigrati che dormono in albergo.
È informazione scorretta in un clima di preoccupazione e povertà. Dunque l’italiano che non arriva a fine mese s’arrabbia con l’immigrato che, secondo una lettura distorta, dorme in albergo.
Ripeto la sinistra deve avere più coraggio altrimenti vinceranno sempre le idee di destra.
Quindi se arrivano informazioni manipolate e scorrette alla fine l’opinione pubblica che si forma non può che essere arrabbiata con “lo straniero”. Per fortuna non sono tutti così, anzi. Ma c’è una tendenza all’intolleranza molto forte.
Da qualche giorno si parla nuovamente di Siria. Che posizione hai rispetto all’intervento?
Per sette anni la Siria è stata distrutta e nessuno ha fatto nulla. Anzi hanno rafforzato Assad. E adesso si ricordano della Siria? Chissà perché …
Penso che bisogna trovare altre soluzioni che portino alla pace. Abbiamo già avuto questo tipo di esperienze, basta con le guerre inutili. Non se ne può più.
*Il ritratto di copertina è di Francesca Ascione Altri ritratti di donne, sempre dell’artista, sono in via di pubblicazione con Bertoni editore.

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