Il nuovo ufficio sarà strategico, il primo nel Sud Europa e nell’area del Mediterraneo, perfetto per raccontare la politica in subbuglio, i rischi finanziari, le migrazioni:
a parlare così è Chico Harlan, da oggi corrispondente a Roma per il Washington Post. Per il quotidiano che svelò il Watergate, lo scandalo sulle intercettazioni che costrinse alla dimissioni il presidente Richard Nixon, la nuova antenna nella capitale italiana è la diciannovesima all’estero e la quinta in Europa.
Si tratta di una scelta decisiva perché avevamo Parigi, Londra, Berlino e Bruxelles ma nessun ufficio nell’Europa del Sud
sottolinea Harlan. Convinto, dopo un’esperienza da corrispondente in Giappone e in Corea, che l’Italia sarà piena di sorprese.
Non so se andrà come nel film “Vacanze romane’” scherza: La Città eterna è uno dei posti più belli al mondo ma lavorerò davvero tanto.
Da oggi Harlan dovrà coprire non solo l’Italia ma anche Grecia, Spagna, Balcani e Nord Africa:
Farò trasferte e missioni sul campo, anche per capire le migrazioni, un grande tema per tutti i giornali, tre anni fa e ancora adesso.
E la politica italiana? “Davvero eccitante” risponde il neocorrispondente romano:
Avrei voluto cominciare qualche giorno prima ma ancora oggi è tutto in subbuglio, con la possibilità di nuove elezioni e soprattutto migrazioni, nazionalismi e nuovi estremismi che stanno rimodellando l’intera regione.
Pronti allora, con la benedizione di Jeff Bezos, il fondatore di Amazon ora proprietario del Washington Post, a partire con le prime storie.
Dopo aver raccontato lo tsunami e il disastro nucleare di Fukushima spero di poter trasmettere anche buone notizie
sorride Harlan:
L’Italia è un Paese in pace e non ci saranno black out nel momento topico come in Giappone.

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