Profili veneziani. La trama di una città vitale

Il percorso verso un evento speciale, raccontato da uno dei protagonisti: la presentazione, mercoledì prossimo, all'Ateneo Veneto, del primo libro su carta della nostra rivista
CLAUDIO MADRICARDO
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Questo libro “Profili veneziani. La Venezia che non ti raccontano” che mercoledì 6 giugno presentiamo all’Ateneo Veneto assieme agli amici che sempre più si stanno raccogliendo dietro al progetto di ytali.com, va ad aggiungersi alla sterminata letteratura che ha per oggetto la città.

Visto in quest’ottica, meriterebbe forse non più di un accenno, probabilmente di essere sfogliato in libreria e acquistato per finire in uno scaffale tra gli altri libri che arricchiscono le nostre private biblioteche, assieme ad altri testi, più o meno importanti o fortunati.

Vantare il di lui valore e spingere alla sua lettura è un compito che qui non mi compete, essendo chi scrive uno dei tanti autori che questo volume hanno fatto nascere in modo del tutto spontaneo e, lo giuro, senza alcuna premeditazione.

Complice il filo narrativo che ytali.com ha dal suo inizio perseguito quale rivista che in questa città ha il suo perno, la sua finestra per aprirsi a quanto accade nel mondo, con l’andar del tempo ci siamo via via accorti che lentamente emergeva un qualcosa di finalmente inedito. Che travalicava il significato stesso dei tanti soggetti di cui in molti abbiamo tracciato il profilo.

Che le tante tessere della realtà che andavamo ciascuno a ricostruire ci stavano restituendo un ordito nuovo e insperato, che pareva conferire spessore a una realtà cittadina che si mostra per converso inevitabilmente schiacciata e a una dimensione. Confesso che per me è stata una sorpresa.

Se questo libro nasce e se esso è riuscito a darci un’idea diversa di città da quella in cui siamo quotidianamente imbrigliati, si deve in primo luogo al progetto che ha saputo richiamare attorno a se persone che hanno con umiltà accettato di narrare, solo per curiosità e per il gusto di farlo. Senza alcun secondo fine, senza nessun occhiale che deformi la realtà.

Spesso la percezione di quanto ci circonda dipende dal punto di osservazione che assumiamo. Ed è stato così che, da quell’osservatorio in qualche modo privilegiato, a poco a poco con la pubblicazione dei tanti articoli con tema Venezia, ci siamo resi conto dell’importanza di questo lungo lavoro collettivo.

Importante per aver saputo in qualche modo controbilanciare un’immagine di città irrimediabilmente persa nella sua omologazione turistica, tanto che sarebbe urgente capire che incarna tutto il contrario di una solida ricchezza. E correre ai ripari.

Un amico che all’Ateneo mercoledì sarà presente, mi metteva in guardia stamane sul pericolo che anche il nostro volumetto si possa prestare a un uso turistico. Che per le nostre buone intenzioni e le loro relazioni con l’inferno, con esso inconsapevolmente potremmo finire per offrire altri itinerari, magari più colti e di nicchia, a un mercato insaziabile di suggestioni e novità. Desideroso di riprodurre, per imitazione, quel che noi sappiamo essere inimitabile, ovvero quella nostra quotidianità che sta alla base del “vivere veneziano”.

Possibile, se solo fissiamo la nostra attenzione su come il fenomeno turistico sappia impossessarsi superficialmente di nostri usi, costumi e consumi. Col risultato di banalizzarli ai nostri occhi, che è poi la ragione ultima per cui li abbandoniamo.

Ma nel rispondergli gli ho chiesto, chiedendolo per primo a me stesso, e ora lo chiedo a voi. Quale altra alternativa abbiamo mai se non quella di continuare a raccontarci? Per capire dove stiamo andando, per ristabilire i nostri confini, per coltivare la speranza di futuro, per essere infine delle persone reali.

Mercoledì 6 giugno 2018 (Aula Magna, ore 18.00) all’Ateneo Veneto assisteremo a una sorta di “raduno di venezianità”.
L’occasione è la presentazione del libro “Profili veneziani. La Venezia che non ti raccontano”, edito dalla casa editrice lidense el squero in collaborazione con la rivista online ytali.com.
Saranno presenti in sala gli autori del volume – Marita Bartolazzi, Enzo Bon, Manuela Cattaneo della Volta, Roberto Calabretto, Giovanni Innamorati, Claudio Madricardo, Marco Milini, Guido Moltedo, Pieralvise Zorzi -, il grafico Fabrizio Olivetti e l’editore Davide Livieri, oltre a diversi dei personaggi che sono stati intervistati e ritratti nel volume.
“Profili veneziani” è infatti una raccolta di ritratti di chi a Venezia ci vive e non fa notizia, se non in termini di cifre nude e crude, diffuse periodicamente per lanciare l’allarme su una città che si spopola mentre s’affolla inverosimilmente ogni giorno di più di visitatori.
È una lunga storia, questa dei veneziani che non si vedono e che non sono raccontati. Eppure a Venezia vivono ancora molti veneziani, veneziani veraci e veneziani per scelta …
L’incontro sarà condotto da Alberto Toso Fei.

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Profili veneziani. La trama di una città vitale ultima modifica: 2018-06-03T18:14:11+02:00 da CLAUDIO MADRICARDO
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