Aquarius. Ma anche in Francia ci sono i Salvini

Contrariamente alla narrazione dominante in Italia, le voci critiche nei confronti delle parole e delle posizioni del presidente Emmanuel Macron e del suo governo sono state numerose, soprattutto a destra ma anche nel suo stesso schieramento 
MARCO MICHIELI
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[PARIGI]

La vicenda dell’Aquarius suscita un dibattito vivace in Francia. E contrariamente a quanto si può pensare, le voci critiche nei confronti delle parole e delle posizioni del presidente Emmanuel Macron e del suo governo sono state numerose. 

Innanzitutto all’interno dello stesso partito del presidente. Diversi deputati de La République en Marche! (Lrem) hanno criticato la politica dello struzzo del governo francese. All’iniziale silenzio del governo francese sulla vicenda Aquarius, la deputata Lrem Sonia Krimi aveva dichiarato:

Che cosa aspettiamo per agire? Quando ho cercato di prendere la parola alla riunione del mio gruppo parlamentare questa mattina, non me l’hanno lasciato fare. Il mio partito e i ministri non sono stati all’altezza della situazione.

Anche un’altra parlamentare Lrem, Anne-Christine Lang, ritiene che:

La Francia avrebbe dovuto fare un’eccezione e accogliere i passeggeri dell’Aquarius.

Posizione simile a quella del vice-presidente de l’Assemblée nationale, Hugues Renson (Lrem). Alcuni hanno anche scritto una lettera pubblica al presidente: 

La Francia, paese la cui traduzione di accoglienza e i valori repubblicani le fanno onore, non può restare silenziosa di fronte al dramma umano che sta accadendo nel Mediterraneo.

Non è la prima volta che vi sono dissensi all’interno del gruppo parlamentare di Macron e, ancora una volta, ciò accade sul tema dell’immigrazione. Già la riforma delle norme sul diritto d’asilo, rese molto più stringenti, aveva creato una piccola opposizione interna al partito del presidente. È la stessa componente “socialista” che oggi chiede a Macron di guardare a sinistra per le prossime riforme.

Le critiche più dure sono arrivate però dall’opposizione, di destra e di sinistra. Le parole più dure sono state quelle di Eric Ciotti, deputato de Les Républicains (LR), che ha applaudito all’azione del governo italiano, augurandosi nei confronti dei migranti “un’estrema fermezza delle autorità francesi”. E ha aggiunto:

L’Aquarius ha un’unica destinazione disponibile: deve ritornare in Libia.

Critiche analoghe vengono dal Rassemblement national (RN, il nuovo nome del Front National, ndr). Steeve Briois, deputato europeo e sindaco di Hénin-Beaumon, roccaforte lepenista nel Nord-Pas de Calais, ha dichiarato via Twitter:

Il tragitto dell’Aquarius dimostra che si stanno prendendo gioco di noi: le ong “immigrazioniste” vanno a cercare i migranti sulle coste libiche per condurli a centinaia di chilometri. Perché è sempre l’Europa a doversi fare carico dell’immigrazione clandestina?

Nicolas Dupont-Aignan, presidente del piccolo partito Debout la France (l’unico ad avere sostenuto Marine Le Pen durante il ballottaggio del 2017) ha aggiunto:

Non dobbiamo ripartire i clandestini tra gli stati membri, ma impedire loro di accedere al nostro territorio ed espellerli.

E poi ovviamente Marine Le Pen che ha approvato in un tweet l’azione di Matteo Salvini e ha denunciato il comportamento dei nazionalisti corsi. Perché i nazionalisti corsi si sono offerti di accogliere la nave Aquarius. Una proposta che in molti hanno ritenuto non realizzabile per le mancanze di strutture adeguate all’accoglienza: un’astuto gioco di comunicazione dei dirigenti indipendentisti per mettere in cattiva luce il governo nazionale e fornire all’opinione pubblica europea l’immagine di un governo corso solidale. Una delle molteplici partite politiche che si stanno giocando a livello europeo e nazionale sulla pelle dei migranti.

Le critiche da sinistra sono state molte. A cominciare da un sostenitore di Emmanuel Macron: Daniel Cohn-Bendit. L’ex leader dei Verdi ha infatti dichiarato a Franceinfo

Credo che la Francia abbia commesso un errore. Avrebbe dovuto ovviamente accogliere la nave Aquarius. Possiamo certamente criticare l’Italia, ma la Francia e la Germania non hanno mai aiutato l’Italia.

Anche l’ex candidato socialista alle presidenziali Benoit Hamon ha criticato fortemente la posizione del governo e del presidente, dicendo che con la vicenda Aquarius

la Francia non onora i principi della République.

Parole simili dalla sindaca di Parigi, la socialista Anne Hidalgo:

Che tristezza per l’Europa e la Francia, assenti quando si trattava di difendere i diritti fondamentali.

E poi i quotidiani nazionali. A cominciare da Libération, storico quotidiano della sinistra francese, che ha ospitato l’opinione di esperti di diritto e delle politiche dell’immigrazione. Nell’editoriale di Alina Miron, Bérangère Taxile e Emilie Hetreau le critiche all’Italia non mancano per la gestione della vicenda. Tuttavia:

Gli stati membri dell’Unione europea […] dimenticano che anche loro come l’Italia e Malta hanno degli obblighi giuridici nei confronti dell’Aquarius, obblighi che nascono dal diritto del mare […] Poiché Italia e Malta condividono la zona di ricerca e di salvataggio in cui si è ritrovata l’Aquarius, sono loro i primi stati responsabili di trovare un luogo sicuro. 

Ma è Malta che secondo gli studiosi merita molte critiche:

Malta cerca di pararsi dalle critiche richiamandosi al fatto di non aver sottoscritto alcuni emendamenti di convenzioni internazionali. Certo, è vero. Ma davvero ci si deve vantare di essere il solo paese tra i cento e undici firmatari della Convenzione Sar (la convenzione internazionale sulla ricerca ed il salvataggio marittimo, ndr), ad avere rifiutato ai capitani di far sbarcare delle persone in difficoltà, prolungando la loro pena?

La conferenza stampa al termine dell’incontro tra Emmanuel Macron e Giuseppe Conte (15 giugno 2018)

Secondo gli autori dell’articolo, Malta come altri paesi cerca di scaricare sull’Italia le proprie responsabilità. E poi continuano, criticando duramente la mancata azione del governo francese:

La Francia, come molti altri numerosi paesi europei, vuole dare lezioni all’Italia… eppure i suoi porti sono più vicini di quelli spagnoli, e una parte dell’equipaggio è esso stesso francese. Il Belgio, dal canto suo, di rifugia cinicamente dietro l’assenza di porti belgi nel Mediterraneo […] tutti contribuiscono alla violazione dei diritti umani fondamentali, lasciando dei fuggitivi alla deriva su una nave sovraccarica. Portare loro dei biscotti e dell’acqua non basta per soddisfare le esigenze del diritto.

Più duro ancora Jean Quatremer, corrispondente storico di Libération da Bruxelles:

Il freno agli sbarchi messo dall’Italia forza l’Europa a rivedere la propria politica migratoria […] sono anni che l’Italia è lasciata sola di fronte ai migranti provenienti dalla Libia, come prima di lei la Grecia.

Tanto più, secondo Quatremer, che questo silenzio europeo spiegherebbe in buona parte la sconfitta del Partito democratico e la vittoria dei partiti populisti.

Il governo italiano ha appena ricordato agli europei che devono uscire dalla negazione: non possiamo allo stesso tempo voler salvare i migranti dall’annegamento e lavarsi le mani del loro destino.

Per Le Figaro, il quotidiano di centrodestra di proprietà della famiglia Dassault, la vicenda Aquarius lacera la Francia, stretta ormai tra:

[…] i buoni sentimenti umanitari dei francesi e la loro coscienza che non sopporta più l’immigrazione illegale, la nascita delle bidonvilles e di zone in cui non esiste la legge. 

E la responsabilità per Le Figaro sono da attribuire alla Germania di Angela Merkel:

[…] all’assenza di volontà politica dei governi europei e all loro incapacità. La Germania di Angela Merkel, con la complicità dei alcuni dirigenti della Commissione europea, ha commesso un errore madornale aprendo le porte in maniera irregolare nel 2015, per poi esigere in maniera autoritaria dai suoi partner europei l’accettazione di quote di accoglienza dei migranti.

Alcuni quotidiani hanno poi sottolineato i dati che mettono in dubbio l’accoglienza dei migranti da parte del governo francese. La Francia fino al 31 maggio 2018 ha accolto solo 5029 personne nel quadro del programma di redistribuzione dei richiedenti asilo. Un quarto dell’obiettivo che le era stato assegnato: 19714. Di questi 5029, 4394 vengono dalla Grecia e 635 dall’Italia (circa il dieci per cento rispetto all’obiettivo finale dei 7115 richiedenti asilo). E su questo punto è l’ex presidente François Hollande ha sferrare un colpo al governo francese e all’Europa che “si sono mostrati incoerenti e divisi”. E nell’intervista concessa a Bfmtv, sulla questione della ripartizione tra paesi europei dei richiedenti asilo, ha aggiunto che:

Innanzi tutto c’è incoerenza perché vi sono delle regole in Europa e l’Italia è un paese di primo arrivo e deve applicare il regolamento di Dublino. Deve quindi registrare i richiedenti asilo ma non deve obbligatoriamente accoglierli. Quando i paesi di primo arrivo hanno fatto il loro lavoro, ci deve essere la ripartizione. L’Italia non ha torto nel dire che questa ripartizione non si fa.

Se non sono mancate le critiche al comportamento “corsaro” dell’Italia, l’obiettivo delle critiche è stato Emmanuel Macron. Il presidente francese si è infilato in una situazione difficile. Secondo Le Monde, il primo riflesso del presidente sarebbe stato quello di accogliere l’Aquarius. Ha deciso poi di non farlo poiché non ama le soluzioni semplici, ma quelle durevoli, come quelle messe in campo nel suo discorso alla Sorbona, qualche mese fa. Ma oggi si trova a dover decidere tra l’umanità sostenuta dalla sinistra e dai corsi e la fermezza desiderata dalla destra, come ha sottolineato Geoffroy Claviel (Huffington post). E quest’incertezza rischia di danneggiarlo. 

L’immigrazione è poi una questione politicamente spinosa. Perché all’interno del paese il governo deve fronteggiare un’opposizione di destra e di estrema destra che sull’immigrazione spingono per soluzioni radicali. E ha difficoltà all’interno della sua maggioranza dove le due ali di destra e di sinistra del suo partito cominciano a tirarlo da una parte e dall’altra.

Nei confronti dell’Italia, ha risposto con parole dure ad un’azione che ha ritenuto ricattatoria. E il presidente è allergico a coloro che gli mettono pressione, anche nelle questioni interne. Forse sarebbe stato più utile accogliere i migranti, criticare il governo italiano e maltese e convocare un vertice d’urgenza a Bruxelles per definire una posizione comune. Senza insulti (e senza ricatti fatti a danno di disperati che intraprendono la traversata via mare). A Emmanuel Macron in quest’occasione è mancato il coraggio e la leadership necessari per “guidare” l’Europa, come vorrebbe fare.

Macron e Conte durante il G7 in Canada

Oggi la Francia però si trova a confrontarsi sulla questione immigrazione con un nuovo governo italiano. Che pare fare dei colpi di scena e dei ricatti il pilastro della politica nei confronti dell’Europa. Si consiglia al presidente Macron nervi saldi. Purtroppo per lui, i tempi della politica francese non sono allineati a quelli della politica italiana.

Attendiamo infine che il nuovo governo Conte-Salvini-Di Maio ci spieghi quale sono le loro proposte di riforma dell’Unione. Perché pare abbia scelto degli alleati – il gruppo di Visegrad – che sull’immigrazione, e altri temi, non condividono gli stessi interessi dell’Italia.

Aquarius. Ma anche in Francia ci sono i Salvini ultima modifica: 2018-06-15T17:53:27+02:00 da MARCO MICHIELI
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