“Amici leghisti, dove sono finiti i nostri principi?”

"Scusate, ma non eravamo nati e cresciuti con ben altri progetti?! Non state per caso seguendo la vecchia strada dell’assistenzialismo perseguita negli anni dai politici meridionali, in cambio di voti?". Un imprenditore del Nord-est, per anni nella Lega, prende posizione con forza sul reddito di cittadinanza.
BEPI COVRE
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Già la nostra Costituzione non aiuta, là dove all’articolo 1 sancisce: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”. Considerato che il “lavoro” non è solo prerogativa delle persone, da sempre lavorano anche gli animali, le macchine e ultimamente i robot…

Al tempo non poterono scrivere che nasceva una Repubblica fondata sui lavoratori, per non confondere l’Italia con le repubbliche popolari (comuniste) in voga oltre cortina.
Nonostante questo piccolo equivoco,  i nostri padri e nonni compresero benissimo che dovevano tirar su le maniche, lavorare, per uscire dalla miseria e ricostruire il Paese.
Presero le valigie di cartone, le riempirono di lacrime e speranze, andarono e trovarono il lavoro dove c’era. I veneti emigrarono nel mondo e nelle aree del nord Italia che offrivano opportunità.

I meridionali, a decine di migliaia nel mondo e moltissimi nel Nord-Ovest dove l’industria stava ripartendo.

Era chiaro da subito che la giovane Repubblica non si fondava sull’assistenzialismo.
Purtroppo con il passare degli anni l’assistenzialismo ingiusto, corrosivo, è diventato il riferimento politico dei partiti di governo per guadagnare facile consenso; lo stratagemma politico per conservarlo. Una pratica irresponsabile che ha pagato elettoralmente ma ha scaricato un enorme debito sulle future generazioni.

Hanno inventato le false pensioni di invalidità, pensioni baby (per quarantenni, solo e ingiustamente per dipendenti pubblici), fantasiose amenità italiane. Poiché al peggio non c’è limite, ecco l’ultima pericolosa trovata italiana: il reddito e la pensione di cittadinanza.

A questo punto la riscrittura dell’articolo 1 andrebbe fatta opportunamente. “L’Italia è una Repubblica democratica (ma se uno vale uno salta anche la delega e la rappresentanza democratica), fondata su reddito e pensione di cittadinanza”.

Venga scritto e valga il principio che basta essere cittadini italiani per “farsi mantenere” dallo Stato. Con buona pace di Salvini, si dovrà rassegnare ad allargare e allungare la lista di tanti nuovi cittadini, italiani a pieno titolo, nel frattempo arrivati per terra e per mare.
La domanda che rivolgo ai miei amici (ne ho ancora moltissimi) nella Lega: scusate, ma non eravamo nati e cresciuti con ben altri principi e progetti?!

Il federalismo avrebbe dovuto essere l’autogoverno responsabile dei popoli che compongono questo bel Paese. Avrebbe dovuto conservare le diversità storiche, culturali, sociali valorizzandole, senza asfaltarle.

Amici leghisti state per caso seguendo la vecchia strada dell’assistenzialismo perseguita negli anni dai politici meridionali, in cambio di voti?

Assistenzialismo atteso da migliaia di giovani disoccupati (volontari) del sud?
Voi sapete benissimo che le nostre aziende faticano a trovar mano d’opera, quella tecnica specializzata è introvabile. Da anni assumiamo giovani nati in Italia figli degli emigrati rumeni, albanesi, ucraini, africani, bengalesi ecc. Giovani capaci, ben formati nelle nostre ottime scuole professionali, pieni di buona volontà, vogliosi di riscatto sociale ed economico. Prevedo che nel prossimo futuro saranno loro i nuovi imprenditori perché i nostri giovani si laureano in filosofia, scienza delle comunicazione, lettere antiche, giurisprudenza e… s’adattano a fare i camerieri a Londra.

Ma i giovani disoccupati del sud, come mai non si fanno vedere? Come mai la Sicilia, con il quaranta per cento di disoccupati, non manda rinforzi?
Purtroppo il mezzogiorno vota il reddito di cittadinanza per garantirsi il riposo in poltrona e far qualche lavoretto in nero!

Non m’avessero cacciato dalla Lega, questa sarebbe la battaglia che combatterei dall’interno, con convinzione. E so che moltissimi la pensano così; però in Lega il silenzio paga…
A seguire le Stelle, con la decrescita felice (mai smentita!) la Lega delle origini si sta snaturando.

Certo il consenso di Salvini è enorme e meritato perché sull’immigrazione dimostra capacità, coraggio e risultati. Salvini fa bene a chiarire e battere i pugni in Europa dove certe regole dovranno essere riviste già dal prossimo anno con il rinnovo del Parlamento.
Ma sbaglia a non parlar chiaro quando riempie le piazze del Sud. Sbaglia a non distinguersi dallo scugnizzo napoletano. Sbaglia ad annacquare i valori fondativi della Lega Nord, figlia della Liga Veneta. Non dovrebbe seguire Di Maio a chi promette di più per essere primo nei sondaggi.

Sfoderi lo spadone di Alberto da Giussano, visto che lo ostenta sulla giacca, per dire coraggiosamente  le cose come stanno.
Dalle nostre parti il lavoro è religione (ti guadagnerai il pane…).  È valore sociale, economico. È ascensore sociale. È riscatto e dignità. È la medicina giusta per il Sud, per guarire da povertà e sottosviluppo.

È l’unica vera, autentica, insostituibile fonte di reddito. Non è serio e neppure giusto regalare reddito a chi ha titolo di cittadino italiano. Assistenza a chi ha bisogno. Assistenzialismo no.

Il documento di finanza approvato dal governo va modificato in Parlamento, lo chiede il Nord che lavora, esporta e tira la carretta.

“Amici leghisti, dove sono finiti i nostri principi?” ultima modifica: 2018-10-03T21:43:35+02:00 da BEPI COVRE
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