Italian diaspora e Italianess

Un campo unificato che comprenda storie, comunità, opere e autori di nascita e/o di origini italiane in diversi Paesi, in una prospettiva transnazionale, è il filo conduttore del Seminario permanente Italian Diaspora Studies dell’Università della Calabria
MARGHERITA GANERI
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La storia della nostra emigrazione s’intreccia, a partire dall’Unità d’Italia, con la cosiddetta Questione meridionale. Se i numeri della diaspora sono stati imponenti in tutte le regioni italiane, il Sud ha registrato nel tempo le cifre più elevate, e i relativi fenomeni più rilevanti di spopolamento. 

Il Seminario permanente Italian Diaspora Studies dell’Università della Calabria, fondato nel 2017 e diretto da chi scrive, ha avviato un percorso avanguardistico di ricerca e didattica intorno alla diaspora italiana, con particolare attenzione al Nord America. Il centro persegue la costruzione di un’ampia prospettiva transnazionale, promuovendo ricerche incentrate sul Sud e sui ceti subalterni, attraverso le griglie interpretative di genere, classe ed etnia.

Gli studi sulla diaspora italiana sono emersi solo da qualche anno e non hanno ancora conquistato uno statuto disciplinare solido e condiviso dalla comunità scientifica internazionale. Tuttavia, l’unità del campo dipende dal riconoscimento della centralità dell’Italia e dei territori in cui si è originata la diaspora. Sarebbe impossibile studiare organicamente tale diaspora all’interno di settori disciplinari quali l’anglistica, l’americanistica, l’ispanistica, la germanistica, e così via, poiché ciascuno escluderebbe importanti controparti del quadro ecumenico in cui l’emigrazione italiana si è spalmata. L’unico tratto comune a tutte le culture di origine italiana è la radice storica e culturale che precede i movimenti diasporici, e con essa la controversa, eppure esistente, Italianess, che tira in ballo l’esigenza di recuperare, oltre alla cultura, laddove persa, anche la lingua. Puntare su questo tratto anche linguistico dell’identità è l’unica strada per mantenere in vita la matrice originaria delle comunità diasporiche, oltre che per arrivare a definire in modo unitario e inclusivo il campo degli Italian Diaspora Studies. 

Nell’idea di un campo unificato capace di comprendere storie, comunità, opere e autori di nascita e/o di origini italiane in diversi Paesi è insito il riconoscimento del valore aggiunto apportato alla questione identitaria dalle cosiddette “identità con trattino”, che certo non si limitano alla sola diaspora italiana. Si tratta di una questione di primaria importanza, in un presente mondiale in cui il tema dell’attraversamento identitario, del nomadismo, del mescolamento, del movimento come effetto di situazioni tragiche, quali guerre e povertà, è quanto mai all’ordine del giorno. 

La scrittura memoriale ha un’importanza cruciale per gli studi sulla diaspora. Il panorama è vario: esiste una vasta produzione letteraria di chi ha vissuto da vicino l’emigrazione – e si tratta una produzione spesso dimenticata dai canali “ufficiali”; esiste poi un patrimonio messo in campo dalle generazioni successive, mosse dalla riscoperta delle origini; ed esiste l’attuale interrogazione di intellettuali, docenti universitari, scrittori, cineasti, artisti e giornalisti sull’identità diasporica.  

Le attività del Seminario si svolgono nei territori, coinvolgendo borghi, persone e istituzioni locali, per favorire un processo di crescita culturale tramite immersione – visiva, sonora, linguistica, culinaria –, nei luoghi da cui è cominciata la diaspora e in cui ha lasciato molte tracce. 

Tali territori sono oggi caratterizzati dalla presenza di migliaia di immigrati, spesso accolti al meglio, anche senza citare il caso di Riace, altre volte, invece, ghettizzati e sfruttati. 

Nei percorsi di formazione che promuoviamo, di tipo esperienziale, l’immersione nei borghi e nelle comunità locali offre incontri con la realtà dell’immigrazione e con il nuovo multiculturalismo italiano per collegarli con la storia passata e presente dell’emigrazione. 

Abbiamo da poco lanciato un nuovo programma residenziale, bilingue (inglese-italiano), di scrittura creativa, dedicato ai temi della memoria e dell’eredità culturale. Si svolgerà dal 15 al 29 maggio 2019 tra Calabria e Basilicata: una settimana nel Parco Nazionale del Pollino e una sulla costa ionica settentrionale, con numerose escursioni nel circondario, inclusa Matera, che nel 2019 sarà Capitale europea della cultura. Ci si può iscrivere fino al 2 febbraio. 

Nonostante workshop e lezioni siano tenuti da affermati scrittori e studiosi, come Maria Mazziotti Gillan, Maria Attanasio, Vito Teti e molti altri, il programma è aperto a chiunque sia interessato a esperire la conoscenza della diaspora italiana, a scrivere e a visitare i luoghi delle partenze degli emigranti, immergendosi negli spazi reali e culturali del Sud Italia. Il seminario è soprattutto un luogo di incontro tra scrittori e aspiranti scrittori diasporici e italiani: una comunità in cui avviare un nuovo orizzonte di confronto tra autori ed esperienze letterarie spesso affini, che fino a oggi non hanno mai dialogato.

 

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Italian diaspora e Italianess ultima modifica: 2018-12-11T17:44:48+01:00 da MARGHERITA GANERI
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