Cari lettori,
lascio la direzione di Repubblica dopo poco più di tre anni, in un mondo radicalmente cambiato e di cui è difficile cogliere il destino. In questi mille giorni siamo passati da Obama a Trump, dai discorsi ispirati ai tweet rancorosi, dal dovere di salvare chi sta affogando al dovere di respingerlo, dagli ultimi fuochi dell’idea di progresso alla chiusura totale nelle nostre paure…
Il congedo dalla direzione di Mario Calabresi conferma quanto avevamo anticipato nel nostro commento sul cambio al vertice del giornale: cambiano la strategia editoriale e la forma del sistema basato sulle piattaforme digitali, prevalendo sul contenuto giornalistico. Calabresi fa intendere che nei suoi tre anni ha allineato il giornale ai nuovi processi tecnologici ma in realtà rimane legato alle esperienze più tradizionali, come gli inserti e i festival, mentre le innovazioni nel mondo web, come gli interessanti esperimenti multivideo, rimangono sullo sfondo nel suo consuntivo.
Domani Carlo Verdelli ci darà una percezione della svolta che ipotizziamo.

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