Giovani sovranisti europei crescono

A fine marzo si terrà alla Camera dei deputati un incontro tra i movimenti giovanili dei partiti sovranisti e populisti europei. Con un invitato di eccezione: Russia Unita il partito di Vladmir Putin.
MARCO MICHIELI
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Che cosa succede se si mettono assieme i movimenti giovanili di Lega, Rassemblement National di Marine Le Pen e altri partiti populisti di destra? Ne nasce un’iniziativa dal nome altisonante, “La rinascita della gioventù europea”, alla Camera dei deputati e alla presenza del ministro dell’interno Matteo Salvini.

Il 29 marzo i giovani di vari partiti populisti si confronteranno infatti sul futuro dell’Europa. Con un invitato di rilievo: Russia Unita, il partito del presidente russo Vladimir Putin.

Sembra che l’Europa non abbia bisogno dei tentativi di Steve Bannon di costruire una coalizione trumpista. Matteo Salvini ci sta già riuscendo. Il leader della Lega assume sempre più un ruolo centrale nella galassia dell’estrema destra europea. Certo in tandem con Marine Le Pen che, tuttavia, il particolare sistema politico francese tiene lontano dal potere. Salvini al contrario il potere lo esercita e con successo in termini di consenso, a quel che dicono i sondaggi.

La locandina dell’evento di fine marzo

Secondo France Inter, è Jordan Bardella il collegamento tra la Lega e il partito di Le Pen. Bardella ha ventitré anni, ha origini italiane e proviene da una famiglia modesta. Soprattutto è il leader di Génération Nation il movimento giovanile del partito di Marine Le Pen. La leader del Rassemblment National l’ha scelto personalmente come capolista alle prossime elezioni europee (a partire da queste elezioni europee, infatti, spariscono in Francia le euro-circoscrizioni e si voterà soltanto una lista presente su tutto il territorio nazionale).

L’obiettivo del raggruppamento sovranista-populista è chiaro: ottenere più di cento deputati e impedire la formazione di una maggioranza tra socialisti e popolari. Un’operazione difficile da realizzare, poiché i due partiti europeisti possono contare sull’allargamento della maggioranza a forze federaliste come quelle dei liberali o dei verdi. Ma il segnale che arriverebbe dal fronte “sovranista” sarebbe in ogni caso forte.

Se tutto ruota attorno al binomio Salvini-Le Pen, che costituiranno il nerbo del gruppo (con probabile sorpasso dei deputati salviniani su quelli lepenisti), i due partiti possono contare su una serie di alleati di successo, che hanno condiviso con la Lega e il Rassemblement National la partecipazione al gruppo parlamentare europeo “Europa delle nazioni e della libertà”: l’Fpo (il partito che fu di Haider, oggi al governo coi popolari di Kurtz), il Pvv del platinato Geert Wilders, gli indipendentisti fiamminghi del Vlaams Belang e la tedesca AfD. Tutti presenti alla kermesse romana dei giovani leghisti.

E visto che potrebbero esserci nuovi alleati europei, ecco aprire le porte dell’evento di marzo ai polacchi del PiS, il partito ultraconservatore di Jarosław Kaczyński.

Oggi Kaczyński è nel gruppo dei “Conservatori e riformisti europei” di cui costituiva l’asse portante assieme ai Tories nella legislatura che sta terminando: con l’uscita del Regno Unito però questo gruppo dovrebbe ridursi notevolmente. Per tale ragione Salvini sta da tempo corteggiando Kaczyński, che ha recentemente incontrato in un viaggio in Polonia. Ma che non deve avere ancora convinto, forse a causa delle posizioni filorusse del leader leghista, poco apprezzate nella russofobica Polonia.

Già perché se sono i temi a legare Salvini e Le Pen, i due hanno in comune una certa vicinanza alla Russia, che l’invito di Russia Unita all’evento romano sottolinea ancor più. Non solo perché i due partiti ritrovano nello stile autoritario di Vladimir Putin un decisionismo privo di limiti che vorrebbero poter applicare nel proprio paese. Nemmeno la comune volontà di indebolire l’Europa per recuperare poteri nazionali, gli uni, e margine di azione geopolitica, i russi.

Lega e Rassemblement National sono legati dalla difesa costante e da una sorta di lobbying pro-Russia, fatto di dichiarazioni e di voti a difesa degli interessi russi: dalle sanzioni europee nei confronti della Russia alla crisi ucraina.

Marine Le Pen e il presidente russo Vladimir Putin

C’è anche una storia finanziaria e di rapporti stretti che non sono mai stati chiariti. C’ha provato qualche settimana fa L’Espresso a proposito di presunti finanziamenti che sarebbero arrivati dalla Russia per le campagne elettorali di Salvini. 

Più fortuna l’ha avuta Mediapart, il quotidiano online diretto da Edwy Plenel, che nel 2014 aveva rivelato che il Front national aveva ricevuto un prestito russo di quasi dieci milioni di euro per finanziare le sue campagne, attraverso una banca, poi fallita, legata a personalità vicino a Putin. 

L’amicizia tra Marine Le Pen e Vladimir Putin è così “solida” che il 24 marzo 2017, in piena campagna elettorale per le presidenziali, Marine viene ricevuta ufficialmente da Vladimir Putin.

Giovani sovranisti europei crescono ultima modifica: 2019-03-07T20:11:48+01:00 da MARCO MICHIELI
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