Di fronte al Congresso sulla Famiglia appena concluso a Verona, credo sia necessario riflettere profondamente sulla violenza e arretratezza culturale, di persone che impegnano il loro tempo a sviluppare e divulgare un pensiero contrario alla libertà delle scelte individuali, elemento fondante di ogni società evoluta.
Ritornare a discutere di tematiche ormai superate da decenni come il diritto della donna di scegliere se affrontare o meno la maternità, o attaccare apertamente conquiste di civiltà quali il divorzio e le unioni civili, è una cosa di una gravità inenarrabile sulla quale bisogna alzare muri ed emanare energie positive e contrarie che si tramutino in singole e concrete azioni del nostro quotidiano.
Condividiamo e coltiviamo la nostra idea di libertà, alimentandola ogni giorno affinché il pensiero positivo possa essere più “contagioso” dell’odio e della propaganda di un congresso che sembra partorito dal piccolo cervello di un Tyrannosaurus Rex.

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