Trovo affascinante il senso di urgenza in “Don Vito”, una delle tue fotografie in DoV B&W. Puoi raccontare com’è nato quello scatto? Qual era il tuo obiettivo?
Venezia è sempre piena di turisti, ma come tutte le città è anche piena di persone che ci lavorano e ci vivono tutto l’anno. Era un umido venerdì, al mattino presto, prima dell’arrivo della massa di visitatori. Venezia era già in pieno fermento, con il via vai dei pendolari del giorno. E i residenti andavano veloci per la strada per arrivare puntuali al lavoro. È questo ciò che ho tentato di fermare nella foto. E sono stato così fortunato da avere quel signore che s’avvicinava all’obiettivo proprio in quel momento. Volevo mostrare il movimento di una persona proprio per enfatizzarne l’urgenza. Non è così comune questa velocità con la folla di turisti che hanno l’intera giornata a loro disposizione per arrivare dove vogliono arrivare.

La tua fotografia è sempre in bianco e nero. Puoi raccontarci come sei arrivato a questa decisione? Hai magari provato prima il colore e non ti è piaciuto? Oppure il bianco e nero è sempre stato il tuo preferito?
Sì, ho provato il colore una volta, e non mi è molto piaciuto. Ogni tanto ancora adesso lo uso, anche se non spesso, e decisamente preferisco la fotografia in bianco e nero. Il monocromo è per me senza tempo e rende le immagini visivamente più forti, con un impatto più forte. Una buona fotografia in bianco e nero ha bisogno di una composizione netta, potente, per accompagnare l’osservatore dentro l’immagine, l’artista non può avvalersi della vivacità del colore per attrarre l’attenzione dello spettatore. Come artista, trovo che il colore spesso distragga, porti l’occhio dell’osservatore lontano da quanto vorrei che vedesse o sentisse davvero nell’immagine che sta guardando.

Quali aspettative avevi su Venezia? Avevi una lista di immagini/luoghi da riprendere già prima di arrivare? Hai detto che ti piace “ritornare”: cosa ti sarebbe piaciuto tornare a fotografare nel tuo nuovo viaggio, e perché?
Non sapevo bene cosa aspettarmi a Venezia, come città ma neppure come luogo da fotografare. È davvero molto diversa da qualunque città che avevo già visitato. Mi era sempre piaciuta l’immagine delle gondole in movimento, quindi sapevo per certo che volevo fare delle foto mie con questo soggetto. In verità era l’unica fotografia che avevo già deciso di fare prima di arrivare. Ritornando successivamente, invece, avevo deciso di esplorare zone da me inesplorate e avventurarmi nelle altre isole. Ci sono degli interessanti angoli per la pesca in laguna che sono meravigliosi per la fotografia a lunga esposizione.

La lunga esposizione rende bene quando si fotografa la laguna, con un panorama dell’acqua. Però, nel tuo lavoro su questo soggetto, c’è un favoloso accostamento tra vuoto e linea geometrica. Cerchi con cura questo tipo di contrasti? (…è stata l’algebra a suggerirmi questa domanda…!)
Le fotografie in realtà sono semplicemente forme e toni, l’arte sta nel comporli per creare qualcosa di visualmente interessante. Nella mia fotografia ho sempre cercato una forte composizione geometrica. Le mie fotografie di “strade urbano-geometriche” lo dimostrano perfettamente come le fotografie di architettura a lunga esposizione. È piuttosto semplice creare un forte contrasto nei toni quando si lavora con luci e ombre, ma se si riesce ad ottenere un buon contrasto anche nelle forme, si può arriva a qualcosa di valido.
Hai viaggiato molto e fotografato tanti luoghi. Adesso qual è il criterio per decidere dove andare?
Ho sempre voluto visitare posti interessanti e diversi, sia con, sia senza la macchina fotografica. Insomma, vedere o fotografare un qualcosa che non vedo tutti i giorni. Città con palazzi particolari: una gran quantità di architetture sono in cima alla lista dei miei desideri, per esempio. Sono sempre contentissimo di rivedere Paesi che ho già visitato; come artista scopro sempre qualcosa che mi è sfuggito la volta precedente, magari solo lo stesso paesaggio ma con un’altra luce… In realtà ho già pianificato di fare un viaggio in Italia quest’anno e certo mi piacerebbe tornare anche a Venezia.

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Dream of Venice in Black and White
Manuela Cattaneo della Volta (translation)

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