Alcol e droghe si diffondono in misura preoccupante tra i minorenni italiani. Lo confermano una miriade di organismi: l’Istat, una relazione trasmessa al Parlamento dal ministero per le politiche della famiglia, l’Osservatorio nazionale alcol (ministero della Salute), uno studio della Casa del giovane di Pavia e della Fondazione Exodus e infine il gruppo di volontariato che fa capo alla Società italiana tossicodipendenze. Si tratta di dati allarmanti non solo per le dimensioni del fenomeno ma anche per una tendenza all’aumento di consumi del tutto illegali.
Sono circa 800mila i minorenni di età compresa tra i 16 e i 17 anni che abusano di alcol. Di più e di peggio: tra questi minorenni si contano anche ragazzi di 11 e 12 anni. L’Istat, nelle informazioni rilevate tramite l’ultima indagine Multiscopo sulle famiglie (“Aspetti della vita quotidiana”) – condotta nel 2017 su un campione di 21mila famiglie per un totale di 49mila individui – rileva che
il 65,4 per cento della popolazione di 11 anni e più ha consumato almeno una bevanda alcolica. Sono in aumento la quota di quanti consumano alcol occasionalmente (dal 38,9 per cento del 2007 al 44 per cento del 2017) e quella di coloro che bevono alcolici fuori dei pasti: dal 25,6 al 29,2.
Ai dati Istat fanno eco i recenti, allarmanti dati dall’Osservatorio nazionale alcol e del ministero della Salute:
circa il 17 per cento degli accessi in pronto soccorso per intossicazione acuta da alcol riguarda adolescenti di età inferiore ai 14 anni; e sono oltre 48mila i casi trattati in situazione di urgenza
Sarà utile segnalare (ne tenesse conto il governo, le cui politiche in questo campo sono zero: chi controlla che il divieto per legge sia rispettato?) che l’Organizzazione mondiale della Sanità raccomanda da tempo, per gli adolescenti sino a 16 anni, la totale astensione dall’alcol e dalle droghe, tenendo conto che chi inizia a bere prima dei 16 anni ha un rischio quattro volte maggiore di sviluppare dipendenza in età adulta rispetto a chi inizia non prima dei 21 anni.
Per quanto riguarda le droghe, un dato agghiacciante è riferito da GeOverdose, un progetto del gruppo di interesse “Riduzione del danno” della Società italiana tossicodipendenze, organismo di volontariato senza scopi di lucro cui fanno capo medici, psicologi, sociologi e infermieri professionali. Ebbene, tra il 1° gennaio e il 20 ottobre dell’anno scorso (ultimo dato disponibile) i teenager deceduti per droga sono stati 14: otto maschi e sei femmine, con un rapporto quasi paritario. Mentre tra i maggiori di 19 anni, i decessi sono stati assai maggiori tra i maschi (84 per cento) che tra le donne (16 per cento).
L’ultimo report della Direzione centrale dei servizi antidroga segnala che già dal 2017 sono tornati ad aumentare la vendita e il consumo di eroina (+9,7 per cento). Ma la cannabis rimane per ora la sostanza illegale più utilizzata nella vita degli studenti tra i 15 e i 19 anni, seguita nell’ordine dalle nuove sostanze psicoattive: spice, cocaina, stimolanti, allucinogeni, eroina. È quanto emerge dalla relazione annuale al Parlamento 2018 sullo stato delle tossicodipendente in Italia, curata dal dipartimento per le politiche antidroga del ministero per la famiglia. Il rapporto dedica alcuni paragrafi all’analisi dei consumi di sostanze illegali tra gli studenti in base allo studio Espad Italia.
Nel 2017 il 34,3 per cento degli studenti ha riferito di avere utilizzato una sostanza psicoattiva illegale nel corso della propria vita, mentre il 26 per cento ha riferito di averlo fatto nel corso dell’ultimo anno. Diciamo 670mila ragazze e ragazzi. [Attenzione: le ammissioni sono sempre un dato per difetto, dal momento che una parte degli interpellati tace o nega, ndr]. Tra questi, l’89,5 per cento ha assunto una sola sostanza illegale, mentre il resto è definibile come poliutilizzatore, nel senso che ne ha assunte due o più. Il 3,9 per cento ne ha fatto uso frequente, utilizzando venti o più volte cannabis e/o dieci o più volte le altre sostanze illegali: cocaina, stimolanti, allucinogeni, eroina negli ultimi trenta giorni. […] Sono circa 360mila gli studenti che hanno utilizzato almeno una volta una o più delle nuove sostanza psicoattive (cannabinoidi e oppioidi sintetici, ecc.). Gli studenti che riferiscono di avere sperimentato la cocaina almeno una volta sono poco più di 88mila.
La conclusione che ne trae la relazione è secca:
Il confronto con i risultati delle precedenti rilevazioni evidenzia come negli ultimi cinque anni il consumo nel corso della vita sia leggermente aumentato, mentre per le altre forme di consumo si è assistito ad una sostanziale stabilizzazione.
Ma, altro dato allarmante, si fa strada tra i giovani il consumo della droga più pericolosa: l’eroina. Non a caso, forse, il monitoraggio 2018 dei volontari di GeOverdose si è fermato a ottobre: in quel solo mese gli animatori del gruppo (Salvatore Giancane ed Ernesto de Bernardis) hanno segnalato tre casi di morte per overdose di eroina. Il 3 ottobre, una sedicenne di Palmanova è ritrovata cadavere in un bagno della stazione ferroviaria di Udine, stroncata da eroina “bianca” (cloridato di eroina) lavata male per scarsità di solventi nelle raffinerie afgane. Tre giorni dopo un’altra sedicenne muore per overdose a Zafferata Etnea. Il 19 ancora una sedicenne, originaria di Latina, muore a Roma, in un edificio abbandonato di San Lorenzo: se ne fa un gran rumore, il ministro dell’Interno Salvini promette mari e monti per far pulizia in un’area-ghetto del quartiere. Non farà assolutamente nulla. Ammonisce GeOverdose:
La tragica sequenza di eventi ci ricorda che fra gli adolescenti che consumano eroina le ragazze sono esposte a un rischio enormemente maggiore rispetto alle donne maggiorenni.

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