Nel campo del Ghetto nuovo, come ogni anno, il 25 aprile, la cerimonia per la Liberazione. A Venezia la Festa della Liberazione cade nel giorno della Festa del patrono della città, San Marco, con l’usanza ancora viva del dono di un bocciolo di rosa, il “bocolo” in dialetto, all’innamorata, anzi, secondo la tradizione, a tutte le donne.
Alle 11.30, lungo il Percorso della Memoria tra le calli veneziane, cantando “Bella Ciao”, un corteo guidato da Anpi e Iveser ha raggiunto il campo del Ghetto dove già s’era radunata tanta gente in una calda giornata di sole, mentre la Banda musicale di Pellestrina preparava gli strumenti con cui poi avrebbero eseguito l’inno di Mameli, con l’alzabandiera, e “Bella Ciao” nel finale.
Sul palco il presidente della comunità ebraica veneziana, Paolo Gnignati, l’ex presidente dell’Anpi, Carlo Smuraglia, e il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro.
Una bella festa di popolo. La racconta il resoconto fotografico che segue.
Carlo Smuraglia (Foto di Sandra Stocchetto) La Banda di Pellestrina Paolo Gnignati Nicola Pellicani Foto Sandra Stocchetto Alberto Vitucci e Mara Rumiz Carlo Smuraglia e Bruno Stocchetto (Foto di Sandra Stocchetto) Davide Zoggia a sinistra nella foto Luigi Giordani Sandra Paoli Carlo Smuraglia e Guido Moltedo Guido Moltedo e Giuseppe Giulietti