Una piccola novità politica di questa campagna europea è stata la lista unitaria della Sinistra politica. Agevolata dal lavoro preparatorio del Partito della Sinistra europea, è stata creata una lista che non si ė caratterizzata per essere la sommatoria di due partiti che non godono di ottima salute – Rifondazione comunista e Sinistra italiana – e dell’associazione L’Altra Europa per Tsipras. C’è quel pezzo di LeU che non ha seguito D’Alema e Bersani come il deputato lombardo Federico Fornaro e quello ligure Luca Pastorino, esponente di Possibile.
Le liste sono caratterizzate da un novero maggioritario di candidature davvero indipendenti, tra gli altri: l’ex direttore di Rainews24 Corradino Mineo, la femminista milanese Eleonora Cirant, Andrea Bellavite, il prete pacifista sospeso a divinis e sindaco di Ajello del Friuli, due avvocati dell’associazione Giuristi democratici impegnati con le continue violazioni dei diritti in Turchia, Michela Arricale e Giacomo Gianolla, la presidente dell’associazione delle Famiglie arcobaleno, Marilena Grassadonia,ambientalisti ed esponenti di Altragricoltura, come lo storico difensore della filiera corta, Gianni Fabris.
Molto interessante è anche la candidatura del giovane politologo calabrese Luigi Pandolfi esperto di penisola iberica e dei successi della Sinistra di laggiù, collaboratore del manifesto. Quasi assente, oggettivamente, il lavoro salariato non solo quello della siderurgia, che notoriamente non va più di moda, ma neanche quello, se possibile, ancora più sfruttato della logistica.
Tutte candidature rivolte a sottrarre voti al partito di Di Maio in crisi per le promesse da marinaio e alla campagna molto “moscia” di Nicola Zingaretti con l’unico argomento forte per entrambi del voto utile. Le candidature più strettamente di partito sembrano naturali: l’ottima quarantenne parlamentare uscente comunista e femminista Eleonora Forenza, Nicola Fratoianni segretario di SI, Paolo Ferrero vicepresidente del Partito della Sinistra europea, pontiere a livello continentale tra le forze tradizionalmente comuniste e quelle più nuove antisistema di sinistra, come Podemos. Poi tante esperienze di amministratori locali di liste civiche di sinistra, da Padova a Pisa, da Palermo a Napoli, da Lodi a Milano, anti-Pd o alleate con Pd critico anche della gestione Zingaretti, Zanda e Gentiloni.

Qual è il punto di forza della lista? Il suo essere contraria al senso comune, dedita a “pensare al contrario” rispetto al semplicismo delle ricette delle destre, di governo e opposizione. La lista di chi contrappone ricette contrarie al modello di sviluppo dominante.
Secondo punto di forza, diverse personalità che rappresentantino il meglio della storia della sinistra italiana e che sostengono il progetto, in primis tre donne non più giovanissime ma straordinarie: Rossana Rossanda, Luciana Castellina e Ginevra Bompiani. La prima vero e proprio monumento della sinistra comunista italiana, rientrata a Roma da Parigi in precarie condizioni fisiche, ma determinata a dare una mano al progetto; la seconda addirittura candidata per Syriza in Grecia. Ginevra Bompiani, meno militante ma candidata, donna coltissima, docente di letteratura inglese all’Università di Siena e fondatrice di una casa editrice “Nottetempo” con una produzione culturale tra le più interessanti degli ultimi anni. È stata moglie di Giorgio Agamben, tra i più interessanti pensatori viventi, allievo di Heidegger e grande studioso di Benjamin. E il mondo della cultura è anche ben rappresentato da un altro candidato: Piero Bevilacqua. Storico del Meridione attivissimo nella campagna contro l’autonomia differenziata voluta dai Consigli regionali del Nord per trasformare Veneto, Lombardia ed Emilia in regioni speciali.
Bevilacqua è, infatti, l’organizzatore della campagna contro “la secessione dei ricchi” che ha aperto gli occhi sugli effetti dell’autonomia voluta dalla destra e dal Pd, con un M5S favorevole a corrente alternata. Infine c’è lui, il subcomandante Fausto. Bertinotti, infatti, vede tutti i suoi fedelissimi iperattivi nella lista: da Alfonso Gianni a Roberto Musacchio passando per i suoi seguaci in Cgil.
Risulta che, dopo anni di silenzio, sosterrà pubblicamente la lista. Vedremo cosa dirà l’appello al voto de la Sinistra che sta girando e che avrà firme prestigiose.

Basteranno queste menti eccelse a far breccia su un elettorato giovane come fanno i non-giovani Corbyn e Sanders? Riporteranno in Italia le istanze di socialismo globale che persino Giuliano Ferrara, in un suo recente fondo, dice di voler prendere sul serio? Forse sì, perché ci deve pur essere un’alternativa credibile e di massa alle destre di governo e di opposizione e a un Pd, ora totalmente normalizzato alla linea Scalfari/De Benedetti, dopo la parentesi del barbaro populista di Rignano!
Ultimo consiglio: non sprechiamo l’impegno ipergeneroso di tanta parte della storia della Sinistra che, affaticata e anziana, si è rimessa in gioco e manteniamo, per una volta, la lista de la Sinistra dopo le elezioni.

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