Col museo di Auschwitz o con chi ha creato Auschwitz?

Nella discussione sul boicottaggio del Salone del libro è stato eluso il punto dirimente posto dalla lettera di Halina Birenbaum.
YTALI
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Cari Michele Serra, Norma Rangeri, Paolo Mieli, Gianrico Carofiglio, Concita De Gregorio, Pierluigi Battista, Michela Murgia, cari intellettuali e giornalisti che avete detto la vostra nella discussione se andare o no al Salone di Torino, schierandovi decisamente a favore della partecipazione. Sembra che vi sfugga un dettaglio: la discussione non si svolge nel vostro perimetro di autori e/o di commentatori. Magari riguardasse solo il vostro piccolo mondo. Il dibattito verte su un unico punto, molto preciso, molto serio, sul quale è assai opportuno che vi pronunciate in maniera chiara. Tutti voi l’avete finora eluso.

Alludiamo evidentemente alla lettera indirizzata al Comune di Torino come “istituzione e come azionista indiretto del Salone” e firmata da Halina Birenbaum, sopravvissuta al lager nazista, dal direttore del Museo Statale di Auschwitz-Birkenau, Piotr M. A. Cywiński, e dal presidente e dall’ideatore del “Treno della memoria”, Paolo Paticchio e il torinese Michele Curto.

Non si può chiedere ai sopravvissuti di condividere lo spazio con chi mette in discussione i fatti storici che hanno portato all’Olocausto, con chi ripropone una idea fascista della società […] Non si tratta, come ha semplificato qualcuno, del rispetto di un contratto con una casa editrice, bensì del valore più alto delle istituzioni democratiche, della loro vigilanza, dei loro anticorpi, della costituzione italiana, che supera qualunque contratto.

Su questo non abbiamo ancora sentito una parola, da voi che vi siete finora espressi contro il boicottaggio.

Michele Mezza, su facebook, sintetizza così la questione, e ytali è totalmente d’accordo con lui:

scopro molte anime belle che si propongono come novelli Voltaire nella discussione sull’incompatibilità con l’editore fascista. In genere sono illuministi del momento che hanno già fissato la presentazione a Torino del loro libro. Per decidere basta un semplice criterio: dopo il ritiro del museo di Auschwitz basta decidere se si sta con il museo o con chi ha creato Auschwitz.

Potrebbe bastare. Ma se non si è ancora capito di cosa si sta parlando, vale la pena aggiungere anche l’Anpi, che con la sua presidente Carla Nespolo ha deciso di cancellare l’evento previsto al Salone che l’avrebbe vista protagonista, la presentazione del libro di Tina Anselmi La Gabriella in bicicletta:

Ho visto la presenza di questa casa editrice, dichiaratamente filofascista, che ha pubblicato libri sulla marcia su Roma, curatrice di una rivista che attacca costantemente gli antifascisti e l’Anpi, e ho deciso di rinunciare alla partecipazione. Ma io non ce l’ho con quella casa editrice, la mia polemica è rivolta agli organizzatori del Salone del Libro perché non devono invitare i fascisti a questa manifestazione.

Col museo di Auschwitz o con chi ha creato Auschwitz? ultima modifica: 2019-05-08T17:26:17+02:00 da YTALI
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