Alessandro Carrera è professore di letteratura italiana e di culture e letterature del mondo all’Università di Houston, negli Stati Uniti. È anche un intellettuale straordinario che nel tempo si è dedicato all’arte nelle sue varie sfaccettature, dalla poesia alla filosofia, passando anche attraverso l’esperienza musicale del cantautorato.
Carrera è soprattutto uno dei massimi esperti delle opere del premio Nobel 2016: Bob Dylan. Del grande cantautore americano di Duluth (Minnesota), Carrera ha curato la traduzione dell’autobiografia, Chronicles, e del suo corpus poetico, Lyrics 1962-2001.
Il Centro culturale Candiani ha quindi pensato bene di invitarlo per parlare di Dylan e di ciò che rappresenta per la cultura americana e per presentare il suo libro, una vera bibbia per gli appassionati di Dylan: La voce di Bob Dylan. Una spiegazione dell’America (Feltrinelli, 2011). Considerate le numerose polemiche che sono seguite alla scelta dell’Accademia di Svezia nel 2016, si tratta di un’occasione per conoscere Dylan come creatore di “nuove espressioni poetiche all’interno della grande tradizione della canzone americana”, attraverso la voce di uno studioso e di un conoscitore profondo degli Stati Uniti.
Il percorso professionale e accademico di Carrera è denso di esperienze ed è del tutto particolare. Lodigiano, si laurea a Milano in filosofia e poi ottiene il dottorato di ricerca nel Regno Unito, all’università di Huddersfield (Ph.D. in Publications in Music, Humanities, and Media). Poi nel 1987 va negli Stati Uniti per insegnare italiano e vi rimane. Oggi appunto è professore all’università di Houston, nel Texas.

Come per moltissimi della sua generazione, l’interesse per Dylan nasce da adolescente a Milano, dove al liceo classico, per migliorare il suo inglese, memorizzava, suonava e cantava le canzoni dell’uomo che era già allora la voce di un paese in continuo mutamento e totalmente imprevedibile.
Un “innamoramento” che lo spinge ad un lavoro difficile di traduzione. Per quanto Carrera avesse già tradotto autori come Graham Greene, tradurre Dylan non è cosa semplice: come rendere in italiano i numerosi e molteplici significati che l’artista di Duluth trasmette nelle sue canzoni? Un’impresa ardua che Carrera compie annottando il più possibile, per cercare di spiegare gli innumerevoli rimandi che Dylan fa alla tradizione lirica del folk, del country e del blues nelle sue opere. Così come i suoi riferimenti alla poesia lirica americana dell’Ottocento.
Dylan è stata una delle sfide più dure. Perché mentre Greene o Mandelbaum sono scrittori, Dylan non lo è. È uno scrittore “orale”. Può scrivere in metrica e con le rime o in prosa ma non si allontana mai dalla natura della sua performance artistica. Dylan scrive nel modo in cui canta,
ha dichiarato a proposito Carrera.
Il libro di Carrera a comprendere meglio le ragioni del Nobel a Bob Dylan, la ricca tradizione della musica folk americana a cui fa riferimento e attinge e all’influenza che ha avuto sulla poesia moderna. Un’opera multiforme quella del premio Nobel che soltanto l’aiuto di esperti come Carrera riesce raccontare e svelarne la complessità.
Senza dimenticare che Dylan è un cantautore. Non scrive poesie ma crea, come ha detto l’Accademia di Svezia nelle motivazioni di assegnazione del Nobel, nuove espressioni poetiche all’interno della grande tradizione della canzone americana. Appunto espressioni poetiche non poesia tradizionale.
E l’ha ricordato anche lo stesso Dylan durante la lezione che i premi Nobel svolgono (nel suo caso si trattava di una registrazione audio):
Le nostre canzoni sono vive nella terra dei vivi. Ma le canzoni sono diverse dalla letteratura. Sono pensate per essere cantate, non lette. Le parole delle opere di Shakespeare dovevano essere recitate sul palcoscenico. Proprio come i testi delle canzoni sono creati per essere cantati, non letti su una pagina. E spero che alcuni di voi abbiano la possibilità di ascoltare questi testi nel modo in cui erano destinati ad essere ascoltati: in concerto o su disco o negli altri modi in cui le persone ascoltano le canzoni in questi giorni. Ritorno ancora a quel che diceva Omero: Canta attraverso me, oh Musa, e attraverso me racconta la storia.
Alessandro Carrera collabora con la nostra rivista.

Centro Culturale Candiani, Mestre
Scaffale Aperto – Incontri con gli autori
Sala seminabile
Venerdì, 24 maggio, 2019, Ore: 18.00
Alessandro Carrera
La voce di Bob Dylan: una spiegazione dell’America (Feltrinelli, 2011)

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