C’è un pezzo d’Italia dove le elezioni Europee non sono andate come sono andate. Basta dare un’occhiata ai risultati e la differenza salta all’occhio. Questo pezzo d’Italia non si trova in Italia, ma in Europa: si tratta del voto all’estero, ovvero di tutti quei connazionali che per diverse ragioni hanno espresso la loro preferenza in uno dei tanti seggi (meno che nelle passate elezioni, a dire la verità, per via dei tagli effettuati dal ministero) distribuiti nei vari paesi che compongono l’Ue: dalla grande Germania alla piccola Malta, dal Portogallo alla Polonia, da Cipro alla Svezia.
I dati che troviamo sulla pagina web di Eligendo parlano chiaro: è tutta un’altra cosa rispetto a quanto successo entro i confini nazionali. La Lega non ha vinto: è solo seconda, con il 18 per cento. Un buon risultato, ma praticamente la metà di quanto ottenuto sul totale dei voti italiani. E infatti primo è il Partito democratico, con il 32 per cento. Il Movimento Cinque Stelle è terzo con il tredici. Insomma, gli alleati di governo non avrebbero nessuna maggioranza.
Ma le sorprese non finiscono qui: al quarto posto troviamo Europa Verde che sfiora il dieci per cento, seguita da +Europa con l’otto e Forza Italia di poco sopra il sei. La sinistra supera il quorum e trova rappresentanza nel parlamento europeo, mentre invece Fratelli d’Italia rimane fuori. Riesce a superare l’asticella di consolazione dell’uno per cento il Partito comunista, ne rimangono sotto a seguire tutti gli altri.

Insomma, è una vittoria chiara degli europeisti. La cosa, in effetti, a pensarci bene non stupisce. Però fa riflettere. I risultati del voto italiano all’estero sembrano abbastanza in linea con le proiezioni del futuro parlamento, mentre in Italia la vittoria degli euroscettici è stata decisamente marcata. Euroscetticismo, oppure è perché non c’è stato un reale dibattito sull’Europa e queste elezioni nel nostro paese hanno seguito una logica prettamente nazionale? In ogni caso, il risultato non cambia. A meno di non guardare solo il voto degli italiani all’estero.
L’immagine di apertura è di Ed Uthman, fonte Flickr.

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2 commenti
Mi chiedo se l’età media dei votanti abbia un peso in questa differenza e quanto il voto degli italiani all’estero sia veramente diverso dai coetanei in Italia. L’affluenza è un’altra variabile da tenere in conto.
se non sbaglio la lettura l’affluenza è stata 8%? se l’affluenza è questa sti dati non dicono nulla se non che gli italiani all’estero di queste elezioni se ne sono completamente disinteressati (come per le precedenti, affluenza 6%) https://elezioni.repubblica.it/2019/europee/italia/estero/ comunque anche con un 56% di affluence in Italia le cose non sono chiare sul voto nazionale dove vota un 75% degli aventi diritto, per cui mancano all’appello il 20% degli elettori…