La Marghera umana di Bettin

“Cracking” è il nuovo romanzo di Gianfranco Bettin. Una storia d’amore ma soprattutto il racconto della ricomposizione di un degno livello di vita e relazioni umane.
FULVIO ERVAS
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Il termine cracking ha il suono di saghe nordiche, di mostri antichi annidati nel magma lavico, di fiamme eruttate per vendetta o offesa. Nella chimica degli idrocarburi è un processo di scissione della poltiglia petrolifera per ricavarne molecole più semplici. Cracking è un semplificatore. Che cos’è, invece, il romanzo Cracking (Gianfranco Bettin, Mondadori)? Una testimonianza, un compendio di petrolchimica, un manuale di disastri e disastrati, uno sguardo altissimo, la memoria delle barene, del lavoro, della dignità?

Forse questo esito deriva davvero dall’azione del cracking (del rompere attraverso il calore, cioè il potere dell’energia) dove il materiale in entrata è la storia di una delle più grandi concentrazioni industriali d’Italia e d’Europa e quello in uscita è l’esplosione di lotte, uomini, donne, politica, degrado, testimonianze e speranze.

E poesia.

Poesia, perché ci sono parole, e cura delle parole, tra le righe di Cracking, che emozionano come solo riesce a fare l’arte densa.

Non vorrei fare il riassunto di Cracking, della vicenda di Celeste, il protagonista. Vorrei provare a convincere i lettori sul perché Cracking sia un bel libro che va letto.

Per il tema: Porto Marghera è stato uno dei principali catalizzatori dei processi industriali della nostra regione. Il Veneto che abbiamo conosciuto non prescinde da quel progetto industriale.

Per le riflessioni sulla chiusura di un ciclo: anche i grandi progetti produttivi hanno una durata, un’esistenza finita, come tutti, ed è fondamentale comprendere questo limite, i passaggi, gli errori, le opportunità, il valore delle scelte. Sono osservazioni valide a scala generale.

Per le riflessioni su una comunità: un grande insediamento produttivo concentra e costruisce una complessa comunità umana, la modella, ne definisce le caratteristiche comportamentali, la visione politica e culturale. Ne scaturisce un ecosistema in evoluzione.

Per le riflessioni sul territorio: le attività umane prive della capacità di integrarsi con la morfologia, le dinamiche, la natura di uno specifico territorio non possono avere destini duraturi. Sono inevitabilmente dissipative e distruttrici. Producono ricchezza temporanea e guasti di lunghissima durata. O, ricordandoci di Venezia, sono una bruttissima punizione per l’eccesso di bellezza (il tempo veloce contro il tempo lento).

Nel mondo degli umani, le forze economiche agiscono troppo spesso come un infernale cracking, spezzettando vite e aspirazioni, trasformandole anche in quello che non avrebbero voluto.

Tuttavia, molte di queste molecole individuali riescono a non farsi dissolvere, ad aggregarsi, a ricostruire legami e con essi livelli più complessi di esistenza.

La vicenda del protagonista, Celeste, si dipana in questo campo di forze: tra petrolchimica morente e classe operaia acciaccata, tra il furore soggettivo e ribelle e la deriva nel malaffare, tra il desiderio di esprimere azioni simboliche di resistenza al declino e il lavorio per costruire la tessitura di una comunità, per darle, a partire dalla quotidianità, una direzione e un senso.

Ecco quello che, anche, ci racconta Craking: la ricomposizione (o la difesa) di un degno livello di vita e relazioni umane.

L’amore struggente del protagonista Celeste per la sua compagna Rosi, la tesi di laurea di uno studente su Porto Marghera, la musica, i locali come porti aperti a tutti, le persone che insegnano le regole dello sport e della vita: la Marghera che pulsa, nonostante l’inquinamento, i fallimenti industriali, lo spaccio, nonostante “gli infami che su quelle paure, e quelle dosi, si arricchivano” (perché nell’ecosistema industriale di Marghera, dopo gli inquinatori sono arrivati i predatori, poi anche i decompositori).

Celeste, che nel romanzo, salirà sopra una ciminiera del petrolchimico (i lettori ne scopriranno le motivazioni) che oscilla “come l’albero di una nave sul mare mosso”, è la molecola che porta con sé questa capacità di aggregazione.

E questa capacità si radica nella conoscenza (anche di sé), nella riflessione, si alimenta del coraggio, del rispetto, della visione.

Dell’amore.

Forse Craking è un romanzo d’amore.

Accidenti, Gianfranco Bettin, e che amore…

La Marghera umana di Bettin ultima modifica: 2019-06-03T11:16:27+02:00 da FULVIO ERVAS
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