“Italia Viva” Mistery Tour: il sito della discordia

Una delle prove della “pistola fumante” per la scissione annunciata di Renzi è subito apparsa sui giornali come la registrazione del dominio il 9 agosto. In realtà, a registrarlo, per proprio conto, è stato Alessandro Risso, un militante di un’associazione di Popolari di Torino. Che non conosce il senatore di Scandicci e che non ha alcuna intenzione di aderire al suo movimento.
GIORGIO DANTONE
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Una delle prove della “pistola fumante” per la scissione annunciata di Renzi è subito apparsa sui giornali come la registrazione del sito “Italia Viva” il 9 di agosto, guarda caso il giorno dopo il proclama di Salvini dal Papeete. E se ne continua a parlare (Il Foglio 19 settembre), nonostante già su Repubblica il 18 settembre sia stato svelato il “mistero”, ovvero che il dominio e tutte le sue declinazioni sono state registrate in maniera del tutto indipendente, anzi. Alessandro Risso, un militante di un’associazione di Popolari di Torino l’aveva fatto per suo conto, non conosce Renzi e non ha alcuna intenzione di aderire al movimento. Tanto è che la nuova formazione politica ha dovuto trovare un accomodamento usando un altro dominio in suo possesso successivamente: casaitaliaviva.

Eppure siti che si presumono anche di informazione (ma per cui i controlli doppi di “Gola profonda” del Caso Watergate risultano estranei come ai tifosi di calcio le regole del cricket… ndr) continuano a rilanciare in un clima interessante di “post-truth” su cui Michele Mezza o Guido Moltedo potrebbero agevolmente dilettarsi per ragionare del nuovo “opinionismo” politico odierno.

Fatto è che i siti li ha registrati Alessandro Risso che partecipa a una chat, la Rete Bianca, attivatasi da un anno e mezzo circa per iniziativa dell’ex Dc e senatore Pd Lucio D’Ubaldo a cui partecipano moltissimi ex della Dc in massima parte della sinistra Dc (area Zac e sinistra di Base di Marcora), ex Popolari, per lo più impegnati nel centrosinistra ma dentro o fuori del Pd in posizione di critica costruttiva con quel partito. Su ytali se n’è già parlato a gennaio 2019.

Ora il clima nella Rete Bianca varia da chi s’impegna già direttamente in formazioni identitarie (liste in Abruzzo per esempio o neo sindaci come il già tre volte parlamentare Giorgio Merlo), “Insieme” di Infante e Graziani, chi investe sulla formazione prepolitica e chi s’impegna per una formazione sui valori da trasfondere dove ci si impegna associativamente o partiticamente. Per i cento anni di Sturzo ci fu in Roma una partecipatissima assemblea con un pimpante novantenne, Ciriaco De Mita, poi riconfermato sindaco a Nusco col settanta per cento dei voti.

Una strada definitiva non è stata ancora scelta ma in un luogo dove ci sono D’Ubaldo, Follini, Bodrato, Merlo, Farinone, docenti di storia, diritto ed economia, giornalisti impegnati in facoltà, fondazioni storico-politiche, uno che dice di “non essere stato democristiano perché troppo giovane” non sfonda di sicuro. E difatti se l’attenzione per il senatore di Scandicci è minima, la condivisione dei metodi è nulla. Rete Bianca predilige programmi, contenuti, il metodo delle alleanze, guarda alla dottrina sociale della Chiesa e spesso – come Papa Francesco – si ritrova socialmente più avanzata dello stesso Pd.

Tutto può essere ma non crediamo che Alessandro Risso cederà tanto facilmente il sito di ItaliaViva.

E però questo scagiona da un lato Renzi dall’accusa, almeno nel senso che ci vorrà un’altra “prova regina”. Questa non regge il doppio “check”.

“Italia Viva” Mistery Tour: il sito della discordia ultima modifica: 2019-09-20T16:46:03+02:00 da GIORGIO DANTONE
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