La pagina nera della Bombonera

Il 22 ottobre 1969, nello stadio di Buenos Aires, il Milan affronta l’Estudiantes nel match di ritorno della Coppa Intercontinentale. Una delle più violente partite della storia del calcio che cinquant'anni dopo è doveroso ricordare e far conoscere alle giovani generazioni.
ROBERTO BERTONI BERNARDI
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Buenos Aires, mercoledì 22 ottobre 1969. Il palcoscenico della resa dei conti è la leggendaria Bombonera, l’avversario del Milan di Rocco e Rivera è l’Estudiantes de La Plata, già battuto all’andata per 3 a 0 grazie a una doppietta di Sormani e a una rete di Combin. Il ritorno è previsto oltreoceano e i rossoneri capiscono subito che, più che una partita, sarà una corrida. Un massacro da far impallidire il pestaggio organizzato che avevano subito, sette anni prima, gli Azzurri in Cile, quando gli oriundi nelle fila italiane vennero picchiati senza requie dai fallosissimi giocatori cileni, sotto gli occhi dell’impotente signor Aston che, in seguito, avrebbe ammesso di non aver potuto fare altro, terrorizzato com’era dal clima che si respirava nell’Estadio Nacional de Chile di Santiago.

Non fu nulla, tuttavia, in confronto al martirio che dovettero subire i campioni rossoneri quella sera in terra argentina. Lodetti raccontò che venne accolto con del caffè bollente gettato dalle tribune. Combin sostenne di essersi sentito minacciato fin dal primo momento, per poi ritrovarsi con il naso rotto e uno zigomo fratturato, un occhio nero e addirittura un arresto a fine partita per renitenza alla leva. Rivera, alla Domenica Sportiva, di fronte a un esterrefatto Enzo Tortora, asserì che un torneo del genere, la Coppa Intercontinentale, dovesse essere abolito, in quanto gli arbitri erano eccessivamente condizionati dalle pressioni del pubblico locale e non tutelavano in alcun modo i calciatori europei, soggetti a veri e propri agguati, con non pochi rischi per quanto concerne la propria incolumità.

Non a caso, in quel carnaio disumano, il risultato finale contò poco o nulla. Un 2 a 1 per l’Estudiantes che si rivelò ininfluente ai fini dell’esito della competizione, valendo la differenza reti fra andata e ritorno ed essendo nettamente a favore del Milan.

Estudiantes de La Plata e, nell’immagine d’apertura, il Milan

Ciò che rimase nella mente di tutti, sportivi e non, fu lo sguardo atterrito di Combin, la schiena dolorante di Pierino Prati, colpito da un calcio del portiere Poletti, inizialmente radiato dalla Federcalcio argentina per eccesso di violenza e poi erroneamente reintegrato, non prima, comunque, di aver scontato materialmente trenta giorni di reclusione. Una pena identica a quella di due suoi compagni di squadra: Aguirre Suárez e Manera, sottoposti a pesantissime squalifiche e messi in carcere per i loro eccessi, la loro brutalità, la loro selvaggia cattiveria nell’accanirsi contro gli avversari per il puro gusto di fare del male, senza un lembo di sportività, un brandello di umanità, un minimo di decenza e senza concedere alcun appiglio a chiunque volesse difenderli.

Più che una partita, fu un monumento alla bestialità, un’ingiustizia che nulla ha a che spartire con lo sport, un massacro che cinquant’anni dopo è doveroso ricordare e far conoscere alle giovani generazioni affinché sia chiaro a tutti da dove provengano determinate derive. Anche alle nostre latitudini, infatti, da una quarantina d’anni a questa parte, abbiamo cominciato ad assistere a pestaggi, spalti trasformati in arene, scorrettezze d’ogni sorta, situazioni aberranti e atti di autentica mostruosità che hanno finito col minare non solo la bellezza del calcio ma il nostro vivere civile nel suo insieme.

Mezzo secolo e non ci resta altro che la voce gentile e ferma di Niccolò Carosio ai microfoni della RAI. Per il resto il buio, l’assenza, l’incapacità di esprimere a parole ciò che eravamo e ciò che siamo diventati.

Finale di ritorno della Coppa Intercontinentale
Buenos Aires, La Bombonera, 22 ottobre 1969


ESTUDIANTES – MILAN 2-1
Reti: Rivera 30′, Conigliaro 43′, Aguirre Suarez 47′
Estudiantes: Poletti, Manera, Aguirre Suárez, Madero, Malbernat, Bilardo (Echecopar), Romero, Togneri, Conigliaro, Taverna, Verón.
Milan: Cudicini, Malatrasi (Maldera), Anquiletti, Fogli, Rosato, Schnellinger, Lodetti, Rivera, Sormani, Néstor Combin, Prati (Rognoni)
Arbitro: Massaro

La pagina nera della Bombonera ultima modifica: 2019-10-30T17:29:55+01:00 da ROBERTO BERTONI BERNARDI
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