L’hanno accolto il 10 e l’11 novembre, per una visita di due giorni, ma in realtà l’incontro è stato preparato da ormai da lungo tempo. E con grande attenzione. Nel 2016 il gruppo COSCO, il maggior gruppo cinese di spedizioni marittime ha acquistato il 67 per cento del Pireo e nel 2019 ha annunciato un piano di investimenti per ulteriori duecento milioni di euro.
Il 2018 è stato l’anno delle relazioni culturali fra Grecia e Cina, con convegni, incontri, summer schools, spettacoli teatrali: in tutte le scuole, università, centri di ricerca pubblici e privati greci sono attivi seminari, convegni, incontri che mirano alla promozione delle reciproche conoscenze culturali. La Cina ci tiene a promuovere l’immagine di sé come di un’antica civiltà, come la “culla della civiltà orientale” ed ha un particolare interesse a stabilire un rapporto privilegiato e bilaterale con l’altra grande antica civiltà, con la Grecia, “culla dell’Occidente”.
Lo scorso maggio il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, portando i suoi saluti alla fiera internazionale di Shanghai, dove la Grecia era uno dei Paesi ospiti d’onore, ha sottolineato l’importanza che il nuovo governo ellenico assegna alle strategie di interscambio con la Cina.
La visita di Xi Jinping ad Atene ha previsto non solo l’incontro istituzionale con il presidente della repubblica Prokopios Pavlopoulos, e con il primo ministro greco, ma anche la firma di ben sedici protocolli d’intesa che riguardano agricoltura, economia, industria, commercio, tecnologia, telecomunicazioni, turismo, sport, trasporto aereo, ambito bancario, energia e consumi, opere pubbliche, cultura ed educazione e affari legali. Praticamente tutte le sfere della civile convivenza (se si escludono ambiente, diritti civili, infanzia e welfare).

I protocolli di intesa sino-ellenici sono la concreta testimonianza di un ulteriore passo in avanti delle reciproche relazioni che, da più di un decennio, si sono consolidate, consentendo alla Grecia di recuperare anche fiducia nel domani. Dopo la stagione devastante e deprimente della crisi scoppiata dopo le Olimpiadi di Atene del 2004 e che ha messo in ginocchio molte famiglie e realtà imprenditoriali chiunque abbia visitato la Grecia negli ultimi due anni si sarà accorto che il peggio sembra ormai alle spalle. Ma in quel contesto di depressione economica e psicologica si è fatta strada, in modo capillare, l’invasione cinese, strategicamente ben organizzata, consentendo alla Grecia di conoscere una nuova prospettiva di futuro.

Si sono stabiliti rapporti interpersonali, numerosi cinesi hanno imparato il greco moderno avviando anche corsi universitari in Cina e in Grecia, molti greci hanno ricominciato ad investire in Cina, dove nei secoli passati avevano avuto basi commerciali e marittime.
Il recupero ideologico della memoria delle relazioni culturali e commerciali fra Cina e Grecia non investe solo nel ripristino di ricordi connessi con l’imprenditorialità marittima dei greci (che ha creato la classe degli armatori greci intorno alla metà del Settecento) ma coinvolge anche la storia antica greca (soprattutto quella dell’età di Alessandro Magno). Non trascura, però, neanche le reminiscenze bizantine, quando i greci romei dell’Impero Romano d’Oriente, con capitale Costantinopoli, la seconda Roma, commerciavano lungo la via della seta e costituivano con le loro mercanzie e carovane le connessioni euroasiatiche che oggi si desidera ripristinare stabilendo un nuovo dialogo interculturale. Il quotidiano Kathimerini ha pubblicato un articolo firmato da Xi Jinping alla vigilia del suo arrivo in Grecia intitolato “Consentire alla saggezza delle civiltà antiche di illuminare il futuro”.
Avevo già segnalato che durante l’estate del 2019 un gruppo di studenti e docenti cinesi dell’Università di Pechino, in collaborazione con docenti greci e di università americane, sono stati ospiti anche dall’Istituto Ellenico di Venezia per conoscere come Venezia sia stata fondamentale per la storia della Grecia, durante i secoli in cui ha dominato l’Egeo e lo Ionio.
Xi con Kyriakos Mitsotakis e con il leader dell’opposizione Alexis Tsipras
Numerose aziende greche costruiscono in Cina e i cinesi sono presenti in maniera sempre più consistente nel tessuto urbano e rurale della Grecia. La crisi del patto di stabilità voluta dall’Europa ha messo la Grecia nelle mani della Cina, consentendo al paese europeo, “culla della civiltà occidentale”, di riprendersi economicamente. Grazie anche alla nuova situazione i greci possono permettersi di non dover dipendere dalle disposizioni e dalle sanzioni UE, e possono ricominciare ad avere un dignitoso tenore di vita. Sta adesso agli eredi della civiltà occidentale far in modo che la nostra cultura e le nostre tradizioni vengano ammirate e apprezzate come esotiche e preziose da parte dei cinesi; e sta a noi aver l’intelligenza di raffrontarci con la realtà senza diventare laudatores temporis acti. Risulta oggi più che mai necessario stabilire un dialogo interculturale che possa farci essere interlocutori credibili.

Xi Jinping ne ha parlato in questi giorni con i greci, consolidando un rapporto basato non solo su interessi economici ma anche sul ruolo storico-culturale che la Grecia ha avuto per l’Occidente e la Cina per l’Oriente. Sa bene che investire in diplomazia culturale ripaga. E sulle vie del mare, nel Mediterraneo, e non solo, navigano già numerosi carghi costruiti in Cina, con comandanti e bandiera greca.

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