Poco prima della scorsa estate si è svolto a Portogruaro un incontro che ha visto tra i partecipanti molti dei vecchi esponenti del Movimento riunirsi assieme a uomini in servizio che hanno intrapreso la strada per costituire quello che prenderà il nome di Sindacato dei Finanzieri Democratici.
Si sta finalmente concretizzando così quello per cui uomini come Vincenzo Montenegro, Raffaele Dore, Carmine Buffone, Lorenzo Lorusso, Vincenzo Cerceo, Vincenzo Cretella e tanti altri, hanno lottato in anni diversi, com’è ricordato in Democrazia indivisa. Il ’68 del Movimento dei Finanzieri Democratici, il libro edito da ytali nei mesi scorsi.
E realizzando un ideale passaggio di testimone tra chi ha promosso le lotte di allora con chi ora ha fatto propri i temi su cui il Movimento era nato e si era affermato.
La cui attualità non è venuta meno nel passare degli anni. Se allora la battaglia era nata sulla scorta dell’onda lunga libertaria del ’68 italiano, questa volta avviene in un percorso giuridicamente sancito dalla Corte Costituzionale che poco tempo fa, e finalmente, ha riconosciuto il diritto dei militari di ogni corpo di appartenenza a dar vita a un proprio sindacato. Segno che la lunga lotta di quegli anni, seppur apparentemente non vittoriosa, il segno profondo l’ha lasciato.
Pasquale Valente è il promotore del Sindacato dei Finanzieri Democratici e l’ultimo aderente al Movimento dei Finanzieri Democratici storico ancora in servizio al quale ha aderito grazie a Vincenzo Cretella trent’anni fa. Gli abbiamo chiesto di scrivere il testo che di seguito pubblichiamo.
(Claudio Madricardo)

Dopo oltre quarant’anni di rivendicazioni e di lotte, nel rispetto delle istituzioni e delle leggi, in continuità con chi ha subito sulla propria pelle ritorsioni e vessazioni, sta per nascere il Sindacato Finanzieri Democratici.
La nostra attività sarà mirata a dare un contributo costruttivo per rendere più efficace ed efficiente l’attività del Corpo della Guardia di Finanza fino al raggiungimento di una riforma che porti ad una Polizia economica e finanziaria ad ordinamento civile, dotata di strumenti più snelli ed efficaci, ottenendo cosi un miglioramento di natura professionale, di natura organizzativa ed operativa.
La lotta all’evasione fiscale, quella seria, ai grandi evasori, potrà essere più efficace se sugli operatori non graveranno inutili condizionamenti come quello di essere militari.
Potrà contrastare meglio i coinvolgimenti e la radicazione delle organizzazioni malavitose nelle gare sugli appalti, nelle opere della pubblica amministrazione e in tutte le altre attività economiche. Potrà lavorare libera da vincoli di “obiettivi” puramente creati ad arte per apparire efficiente. Dovrà essere in grado di dare un fattivo contributo alla lotta ai capitali proventi della criminalità organizzata.
Questa va realizzata con una struttura moderna e non autarchica. Auspichiamo una rimodulazione degli incarichi dirigenziali con mansioni più operative per contribuire alle entrate statali.
La qualificazione e formazione sono fondamentali. Non è possibile che in un’epoca in cui la criminalità organizzata fa affari sul deep-web, nel Corpo della Guardia di Finanza si facciano corsi di formazione e-Learning per passare da agente a ufficiale di Polizia Giudiziaria. Saremo vicino ai colleghi che hanno difficoltà ad esprimersi al meglio e che rivendicano i loro diritti ed il rispetto in quanto lavoratori.
Siamo l’unico paese in Europa che ha dei militari a contrastare la lotta all’evasione fiscale. Ormai questo è anacronistico. Ci proponiamo di dialogare con altri Sindacati e con tutti coloro che condividono questi obiettivi. La smilitarizzazione del Corpo è diventata non soltanto interesse dei suoi appartenenti, ma è l’interesse del Paese.
Stiamo valutando di formalizzare l’Atto Costitutivo del Sindacato Finanzieri Democratici nelle vicinanze al monumento ai caduti del Corpo e al Comando Generale, perché non dimentichiamo la nostra storia e perché vogliamo essere vicini a chi può aiutarci a realizzare i nostri obiettivi.
Esprimiamo gratitudine e rispetto a chi prima di noi ha intrapreso a metà degli anni Settanta con il Movimento dei Finanzieri Democratici questo lungo cammino, e siamo infine consapevoli di rappresentare la continuità di quelle prime lotte per il riconoscimento dei diritti degli appartenenti alla Guardia di Finanza.

Per leggere un estratto di Democrazia indivisa. Il 68 del Movimento dei finanzieri democratici di Claudio Madricardo – e le recensioni che sono state dedicate al libro – e per acquistarlo online clicca QUI


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