Aqua granda 1966 e 2019, la storia in tre foto

Venezia oggi e 53 anni fa in tre scatti. Coincidenze - inconsce e consce - e ricordi di un noto fotoreporter veneziano.
ANDREA MEROLA
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Il 4 novembre 1966 ero un bambino di otto anni; l’aqua granda la ricordo vista dalla finestra di casa, la laguna in tempesta sull’isola di San Giorgio Maggiore e la massa lenta e scura che lambiva i primi due gradini della scala sotto l’ingresso di casa era tutto quello che vedevo di essa.

foto 1

La notte del 12 novembre scorso invece sono andato in piazza San Marco, spinto da quel nonsisamai che ogni tanto si fa vivo dentro il cronista.
La foto 1 l’ho scattata alle ore 21 e 38, come dal database della Nikon usata, nel momento in cui la tromba d’aria, che ha già sconvolto Sant’Elena e il molo, entra a San Marco, e fa il giro della piazza con spaventosa furia, attorno le procuratie solleva in mulinelli l’acqua, che fino a poco prima stagnava tranquillamente: la foto fa il verso a questa in bianco e nero, scattata il 4 novembre del ‘66, credo da Ermanno Reberschak: per caso mi trovavo nello stesso punto di allora, ma non a caso mi è scattata subito in mente quella foto, nonostante il putiferio di vento e acqua del momento: accade se una fotografia diventa una icona simbolo di un determinato evento…

foto 2

La terza foto è stata presa alle 9 e 43 del giorno successivo, 13 novembre 2019: danni e disastri evidenziati dall’immagine simbolo di questa nuova aqua granda, il vaporetto incastrato sul ponte della Ca’ di Dio; che però resta sullo sfondo: protagonisti sono i turisti orientali, con le calosce, sbarcati ugualmente in riva degli Schiavoni dal tour operator. Forse una coincidenza, chissà, forse non si è potuto fermare per tempo la gita; chissà poi se quei viaggiatori sono stati informati sul disastro della notte precedente; di certo non hanno trovato caffè e ristoranti a ristorarli.

foto 3

A modo suo è l’immagine della Venezia che non s’arrende, oppure immagine speculare della città costretta a dar spettacolo anche quando è ferita.

O forse è davvero solo una coincidenza: la fotografia non è mai verità assoluta.

Aqua granda 1966 e 2019, la storia in tre foto ultima modifica: 2019-11-22T16:05:05+01:00 da ANDREA MEROLA
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