Ezio Gribaudo e il Ponte Morandi: il saluto a una storia italiana

VICTORIA SURLIUGA
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Ezio Gribaudo è sempre stato un attento cronista della storia culturale italiana, ha spesso commentato eventi significativi e la sua analisi più recente riguarda il ponte di Genova (viadotto Polcevera, noto come Ponte Morandi) crollato il 14 agosto 2018, in seguito demolito tra il 28 giugno e il 12 agosto 2019 e attualmente in fase di rifacimento. Costruito tra il 1963 e il 1967 dalla Società Italiana per Condotte d’Acqua secondo un progetto dell’ingegner Riccardo Morandi, sovrastava i quartieri genovesi di Sampierdarena e Cornigliano, e il torrente Polcevera. Collocato alla fine dell’autostrada A10, collegava il Nord Italia e il Sud della Francia. Il 14 agosto 2018 il crollo di parte della struttura causò la morte di 43 persone e lo sfollamento di altre 566. 

In un’intervista del 2019, Gribaudo commemora il Ponte Morandi, ricordando di averlo attraversato in una delle sue visite più recenti a Santa Margherita Ligure, proprio ai primi di agosto del 2018, dopo aver partecipato alla festa dell’ottantesimo compleanno del suo amico Giorgetto Giugiaro e in occasione della donazione di un’opera pittorica dello stesso Giugiaro alla Chiesa di San Giovanni Battista di Garessio il 7 agosto 2018. 

Il quadro di Gribaudo del 2019 rappresenta il ponte in due momenti specifici, colti nella divisione dell’opera in due tavole, di cui una rappresenta la struttura aerea e accurata, secondo la mappa della zona che include il ponte, mentre la seconda è un’illustrazione d’epoca del Museo dell’Automobile di Torino, recuperata da Gribaudo stesso, e che stabilisce un senso di continuità storica tra l’inizio della costruzione del ponte e la sua posizione geografica. Gribaudo documenta così, insieme e sulla stessa mappa, un’opera di dimensioni monumentali, che avrebbe dovuto durare più a lungo, e la sua scomparsa in tempi brevi. Il rapporto speculare tra le due immagini ha l’intento di sottolineare come anche le strutture architettoniche in apparenza più stabili siano in realtà transitorie nella loro durata temporale. Un tracciato rosso a forma di saetta scompare fra tre frecce verticali color magenta (uno dei colori primari dell’industria tipografica e della stampa libraria). I segni lasciati dall’intaglio su carta buvard ci riportano all’impatto del lavoro in tipografia di Gribaudo, al suo impegno come editore d’arte, organizzatore di eventi culturali di ampio respiro, ai suoi riconoscimenti di portata internazionale, come il premio della grafica alla XXXIII Biennale di Venezia (1966), al suo impatto sulla contemporaneità artistica.

Con questo quadro, Gribaudo commemora una vicenda legata al mondo dell’imprenditoria italiana, ma ne pronuncia anche un’elegia, e propone un commento sulla durata nel tempo delle opere pubbliche in un momento in cui un nuovo ponte è in costruzione e dovrà resistere meglio all’usura degli anni e all’incuria degli uomini. Il suo omaggio al Ponte Morandi, che è anche elegia e meditazione sul sogno italiano degli anni sessanta, rivela un’altra volta la sensibilità dell’artista nei confronti degli snodi cruciali della nostra storia.

Opera di Ezio Gribaudo: Ezio Gribaudo, Ponte Morandi, 2019, tecnica mista su tela, 70 x 100.

Crediti Fotografici: Giuseppe Inga – Per gentile concessione dell’Archivio Gribaudo.

Ezio Gribaudo e il Ponte Morandi: il saluto a una storia italiana ultima modifica: 2019-12-29T15:33:44+01:00 da VICTORIA SURLIUGA
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2 commenti

Carlo Sartoris 4 Gennaio 2020 a 19:19

Concettuale, conciso, coinvolgente come sempre, sono rimasto a guardarlo il tempo necessario per entrare nell’opera, solo dopo ho letto… Un caro saluto, è un periodo un po’ duro per me…

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victoria 5 Gennaio 2020 a 19:54

Grazie! Buon anno!

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