I viaggi apostolici di Papa Bergoglio nelle opere di Ezio Gribaudo

Nel ciclo di composizioni del Maestro torinese, Francesco rappresenta la capacità di un’istituzione millenaria di rinnovarsi dal punto di vista del proprio impatto sociale e di mediazione politica negli eventi storici.
VICTORIA SURLIUGA
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Nel corso degli anni, il pittore Ezio Gribaudo ha documentato costantemente i rinnovamenti della Chiesa. In passato, Gribaudo aveva già dedicato alla Chiesa e alla figura dei pontefici una serie di opere, I simboli del Concilio, in occasione del secondo Concilio Ecumenico che si svolse tra l’11 ottobre 1962 e il 7 dicembre 1965. Poiché al Concilio parteciparono anche osservatori provenienti dalla Chiesa ortodossa e dalle chiese della Riforma, a sottolineare l’importanza che la Chiesa cattolica attribuiva al dialogo tra le fedi, il 5 gennaio 1964 ebbe luogo un incontro tra Papa Paolo VI e il Patriarca di Costantinopoli Atenagora, puntualmente ritratto da Gribaudo in Ecumenismo, Atenagora e Paolo VI (1963). Ne conseguì la cancellazione reciproca delle scomuniche tra la Chiesa di Roma e quella di Costantinopoli, datate 1054, anno in cui lo scisma aveva diviso le due Chiese.

Se nella serie I simboli del Concilio l’emblema del cambiamento era la mitra ecclesiastica, nelle opere dedicate alla figura di Papa Francesco, eseguite tra il 2013 e il 2019, il pontefice stesso diventa il simbolo dei mutamenti in corso nella Chiesa. Nel ciclo di composizioni di Gribaudo, Papa Francesco rappresenta la capacità di un’istituzione millenaria di rinnovarsi dal punto di vista del proprio impatto sociale e di mediazione politica negli eventi storici. La scelta di Papa Bergoglio come soggetto di queste opere afferma che una svolta importante è avvenuta nella storia della Chiesa. Ezio Gribaudo, attento lettore dei simboli racchiusi negli eventi storici, ha identificato in diversi incontri del pontefice altrettanti momenti decisivi, dettati dalla funzione pastorale del Papa di portare un messaggio di pace e solidarietà. 

L’interesse iniziale di Gribaudo per la Chiesa risale alla funzione storica che tale istituzione ha rivestito come mecenate delle arti, fautrice di promozione e collezionismo attraverso il lavoro di grandi artisti come Giotto, Michelangelo e Raffaello, nonché la preservazione e divulgazione del libro iniziata con gli amanuensi benedettini. Nelle sue opere dedicate alla Chiesa Cattolica, però, Gribaudo sceglie di commentare la realtà come un cronista d’immagini, riproducendo momenti storici pittoricamente, e quindi più intimamente delle immagini già appropriate dai media, diffuse dagli schermi televisivi e dai giornali. Gribaudo inserisce senza indugi la propria opera all’interno del divenire storico, documentandolo con un piglio al tempo stesso artistico e giornalistico, come ad esempio quando evoca lo spessore delle notizie con i flani basati sulla prima pagina di vari quotidiani. Ne sono esempi tre flani riportanti la notizia di un viaggio di pace di Paolo VI a New York nel 1965. Nel 2004, Gribaudo aveva poi rappresentato la figura provata del Papa in Omaggio a Giovanni Paolo II, fiancheggiandolo con due mitrie dorate come colonne poste a lato. Aveva anche commentato pittoricamente altre personalità ecclesiastiche, come ad esempio nell’Omaggio a Papa Benedetto XVI (2005) e nell’Omaggio al Cardinale Carlo Maria Martini (2012).

Papa Francesco viene colto in diversi momenti del suo pontificato, a partire da un Omaggio a Papa Francesco (2013) che ne celebra l’inizio (13 marzo 2013), dove viene rappresentato un calice di fine XVIII secolo appartenuto al Patriarca Atenagora I, lo stesso che incontrò Papa Paolo VI nel 1963. Seguono tre opere composte in occasione dell’incontro del 30 novembre 2014 tra Francesco e il Patriarca ecumenico Bartolomeo e della visita al quartiere Fanar, sede del Patriarcato ortodosso di Istanbul, in occasione della liturgia per la festa del patrono Sant’Andrea. Questo incontro ha rinnovato l’amicizia della Chiesa Cattolica con quella ortodossa, già stabilita nel citato incontro storico del 1963 tra Paolo VI e Atenagora. 

A gennaio del 2015 Papa Bergoglio visita lo Sri Lanka. Per mettere in risalto la funzione pacificatrice della Chiesa nel conflitto civile che lacera il paese, Gribaudo coglie il momento in cui un sacerdote hindu copre le spalle al pontefice con uno scialle giallo, il cui colore simboleggia rispetto e onore. Successivamente, il 20 settembre 2015, Papa Francesco si reca prima all’Avana a Cuba, dove incontra Fidel Castro, e prosegue poi per gli Stati Uniti dove il 23 settembre ha un colloquio a Washington D.C. con il presidente americano Barack Obama. 

Infine, nel 2019, Papa Francesco compie un viaggio apostolico in Mozambico, Madagascar e Mauritius. Anche in questo caso, l’opera di Gribaudo intende testimoniare l’importanza di queste visite pastorali. Uno dei tratti fondamentali di queste opere, realizzate con tecnica a collage, resta l’umanizzazione dei personaggi, che evita la retorica di un’eventuale apoteosi, sempre possibile quando vengono accostate personalità di tanto rilievo.

Ezio Gribaudo, Omaggio a Papa Francesco (2013), tecnica mista e collage
Ezio Gribaudo, Papa Francesco incontra il Patriarca Bartolomeo (2014), tecnica mista
Ezio Gribaudo, Papa Francesco incontra il Patriarca Bartolomeo (2014), tecnica mista
Ezio Gribaudo, Papa Francesco incontra il Patriarca Bartolomeo (2014), tecnica mista
Ezio Gribaudo, Papa Francesco in Sri Lanka (2015), tecnica mista
Ezio Gribaudo, Papa Francesco incontra Barack Obama (2015), tecnica mista
Ezio Gribaudo, Papa Francesco incontra Fidel Castro (2015), tecnica mista e collage su tela
Ezio Gribaudo, Papa Francesco in Madagascar (2019), tecnica mista

Crediti fotografici: Per gentile concessione dell’Archivio Gribaudo

I viaggi apostolici di Papa Bergoglio nelle opere di Ezio Gribaudo ultima modifica: 2020-01-27T18:38:08+01:00 da VICTORIA SURLIUGA
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