Claudia Corò, il carnevale e il viaggio

FRANCO AVICOLLI
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L’eco del viaggio è intenso e attraversa in vari modi la festosa mostra Xe Carneval che Claudia Corò ha allestito nell’atrio dell’Hotel Hilton. E si tratta di una presenza forte che si sviluppa su più piani detti e scanditi secondo quell’andare del viaggio che non si limita solo agli itinerari o alle immagini per alimentare la memoria e il rito delle sue celebrazioni, ma vuole entrare nell’andare stesso, più attento allo scorrere del tempo e al suo ritmo. Il viaggio diventa così una dimensione dell’anima che cerca se stessa nelle corrispondenze e può anche compiere il salto qualitativo per prendere corpo nella narrazione. 

La quale si sviluppa su un piano che dà un volto al percorso, racconta della sosta e degli sguardi, della voracità dell’occhio che cerca i dettagli per farli suoi, segue il profilo degli oggetti e delle figure che abitano la giornata e la vive nel suo farsi. E diventa cadenza e tempo che riversa nelle figure, nei corpi. Il ritmo del viaggio è tutto quello che non è scritto nel suo programma, è la parola incontrata lungo il percorso, è l’orma e il segno.

Se desideri andare ad Itaca, suggerisce il grande Kavafis, “devi augurarti che la strada sia lunga”, ed è necessario che il cammino si affidi all’indugiare e perciò “non affrettare il viaggio” e fai “che duri a lungo, per anni…”. 

Sembra che Claudia Corò abbia ascoltato il poeta greco appunto sostando sulle immagini che propone con ricchezza di dettagli e di segni che rendono le sue opere gioiose e vitali, adeguate alla festosità gaudiosa del carnevale e allo stesso gioco che è sua parte consustanziale. 

In questo contesto le maschere finiscono per avere non tanto il compito di nascondere, ma di rivelare il senso del viaggio nel carnevale/viaggio che prende forma con il labbro voglioso e invitante, la trina che si apre al seno generoso, con i capelli vaporosi e tutta una corporeità che si rivela nel dettaglio, nel viaggio che si ama nella sosta e nel guardare, in un andare che detta i tempi e viene scandito dalla varietà e dal segno. E tutto ciò mostra la vera ragione del viaggio che fa dell’incontro il punto cruciale e con tale convinzione l’Artista detta il ritmo ad un andare che ha una ragione nel suo farsi. 

Le trentanove xilografie esposte riescono così a suggerire una a una che nascono dalla sosta che è poi il giusto modo per avvicinarsi ad una festa come il carnevale che, per essere usanza e rito, potrebbe anche essere un evento scontato se posto in una logica dove il percorso ha una ragione nell’arrivo, quale che sia. Ogni opera che adorna le pareti dell’albergo è come un invito cordiale ad entrare nel carnevale, nel mondo della maschera. Ed è proprio in questo modo che diventa un viaggio giacché la maschera nasconde e rivela, ha la forza di un invito a guardare.

Il viaggio di Xe Carneval ha anche il volto della narrazione immaginifica che riporta al tempo e specialmente a quello di Venezia in quanto luogo del carnevale che le appartiene. 

E così il viaggio nel carnevale si arricchisce della sua valenza temporale, con altri segni e simboli che riportano alla storia di Venezia e al suo senso. Sono le stesse maschere, difatti, a portare il viaggio tra le colonne del leone alato e di san Teodoro che fanno da cornice alla piazzetta, ad andare sul mare dove mostrano il loro profilo orgoglioso i velieri; essi seguono itinerari antichi scanditi a loro volta dalle mappe, altro segno forte del viaggio di cui, in un certo senso, sono una maschera nella sua valenza di rivelazione e desiderio. 

Il viaggio che Claudia Corò narra in queste trentanove immagini non può nascondere la ricerca di una qualche sicurezza che non riesce però a realizzarsi pienamente nella sosta, nell’atto di scavare nella cosa, di dirla nei suoi dettagli per renderla più familiare e diventare essa stessa una sua parte. Del viaggio, resta difatti latente la trasgressione, quell’elemento che viene dallo stesso andare che conquista e porta a concedersi alle sue regole. 

Le opere in mostra rivelano una femminilità delicata che detta grazia allo stile e buona cadenza alla scansione. Sono ricorsi adeguati capaci di associare lo spazio e il tempo nella modalità formale che caratterizza la buona proposta artistica. E costituiscono un valido viatico per una buona qualità del viaggio di Claudia nella pittura.

Venerdì 14 febbraio ore 18 Hotel Hilton presentazione dell’esposizione Xe Carneval a cura di Franco Avicolli. Ore 19 bicchierata nello studio dell’artista, gradita maschera di carnevale.

Claudia Corò, il carnevale e il viaggio ultima modifica: 2020-02-05T19:22:20+01:00 da FRANCO AVICOLLI
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