C’è un limite al buon gusto, al saper vivere, al rispetto degli altri? È la domanda, in questo tempo stranito nel quale ci è capitato di campare, che stasera ci poniamo. E se c’è un limite per la gente comune, questo limite come dev’essere, più o meno stringente, per una persona con cariche pubbliche?
La riflessione m’è venuta guardando un video che il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha postato sul suo account Twitter @LuigiBrugnaro. Si badi bene: account ufficiale del sindaco di Venezia, non il suo personale, com’è ben evidenziato sulle informazioni del profilo scritte in due lingue (italiano e inglese).
Ebbene, questa sera, mentre il paese sta lottando con l’emergenza sanitaria più grande dai tempi della “Spagnola”, mentre da poco è giunta la notizia che è morto il paziente di Mira, tra i primi a essere contagiato dal Coronavirus, (si noti che Mira fa parte della Città Metropolitana di cui sempre Brugnaro è sindaco), il nostro uomo si filma mentre passeggia con la moglie di sera, sembra di capire nei paraggi della sua residenza in campagna.
“Passeggiata serale al tempo del coronavirus”, spiegano in tandem i due, mentre lui s’avvicina e dà un bacio con lo schiocco alla compagna, ridendo. E poi “Noi così vi vogliamo. Noi ci crediamo, ragazzi noi ci crediamo. E torneremo più forti di prima torneremo…” cantando assieme, con una melodia che riprende qualche medley da stadio. Il tutto condito da risate che, a ben vedere, sembrano “recitate”.

Comunque sia (e lasciamo eventualmente agli esperti trarre conclusioni neuropsicologiche): perché il rappresentante massimo della comunità veneziana – del comune e della provincia per giunta – si lascia andare a un teatrino di tal fatta? Possiamo solo azzardare alcune ipotesi: forse ha voluto contrastare l’immagine del presidente Fontana con la mascherina paventando sicumera contro il virus venuto da lontano ma che ora ce l’ha in casa? Ha forse ha deciso di emulare la dichiarazione del presidente Zaia, quella dei cinesi e dei topi vivi? O forse ha voluto semplicemente esorcizzare la paura del virus bevendo una buona dose di qualche disinfettante interno (leggasi grappa, rum, cognac o semplicemente un buon Brunello di Montalcino o un Sassicaia)?
Nell’attesa che qualche esperto ci dia una risposta a queste domande, resta la riflessione iniziale: c’è un limite al buon gusto? E per un sindaco deve essere più cogente di quello che ci si aspetterebbe da un normale cittadino? Io credo di sì, non foss’altro per il rispetto che si deve per chi il virus l’ha contratto davvero, per chi non c’è più a causa del contagio, per quanti, e sono moltissimi, hanno a ragione paura, per loro e per i loro figli, per quello che potrà succedere nei prossimi giorni. E per i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari, i volontari che, a migliaia, stanno combattendo allo stremo per impedire che la diffusione continui. Nonché per i titolari di attività economiche, che proprio a Venezia e nel Veneto tutto vedono una drammatica contrazione a causa di questa emergenza.
Domani, probabilmente, il nostro dirà, con una capriola comunicativa che gli è tipica, che l’ha fatto per sdrammatizzare e che chi critica è il solito rompiballe di giornalista che ce l’ha con lui e che ricorda tanto (se questa però gliela scrivono…) il vecchio monaco bibliotecario cieco de Il nome della rosa, Jorge de Burgos, che vedeva nel riso la debolezza, la corruzione, l’insipidità della carne. Contro invece la voglia di vivere, di tornare alla normalità, di esorcizzare il male, che era poi quello che avrebbe voluto comunicare.
Cosa in cui speriamo tutti, anche se non siamo sindaci. Magari, però, lo speriamo senza ridere troppo, perché da ridere, a ben vedere, c’è ben poco…

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1 commento
OTTIMISTA A TUTTI I COSTI PER DARE UN MESSAGGIO CON UN SBERLEFFO IRONICO A IN PROBLEMA CHE NON LO TOCCA PUR TOCCANDO IL MONDO INTERO MA NON A MOGLIANO VENETO PROVINCIA DI TREVISO…..BUON PER LUI E LA SUA FAMIGLIA ..AUGURI SINDACO DI VENEZIA …..CHE STA FALLENDO SOTTO UN VUOTO TRAGICO DOVE POCHI RIDONO ANZI MOLTI SONO ALLA DISPERAZIONE…..BUONA NOTTE ….ak.