Quasi all’età di 79 anni (li compie il 24 maggio), Bob Dylan ha raggiunto per la prima volta in vita sua il top nella classifica di Billboard con Murder Most Foul, meditazione sull’uccisione del presidente Kennedy e sulla storia musicale del Novecento, convocata con un numero impressionante di citazioni a costruire il composito requiem delle speranze spezzate del secolo.
L’eccezionalità del brano, il suo essere soprattutto un lungo poema recitato (quasi diciassette minuti) con un accompagnamento musicale cameristico e quasi inavvertibile, poteva far pensare a un caso isolato, una composizione unica. Ora però Dylan ha reso pubblica un’altra canzone, I Contain Multitudes, che anche se più breve e più musicalmente articolata della precedente (ma l’accompagnamento è ancora più ridotto, due chitarre e una viola, niente batteria), può far pensare che un intero disco sia stato registrato in questo nuovo stile, e che presto raggiungerà il mercato.
Di solito si usa chiamare “terzo stile” il modus operandi dell’artista ormai anziano, sicuro di sé, sprezzante dei giudizi del mondo, e che scrive, compone e dipinge non più il tempo ma per ciò che dopo il tempo lo attende. Dylan è entrato nel terzo stile con Time Out of Mind del 1997, e per più di vent’anni l’ha esplorato. Ma queste due canzoni, e forse le altre che seguiranno, promettono un ulteriore salto nell’ignoto, un “quarto stile” di cui si cominciano appena a vedere i contorni, sfumati come la musica sulla quale la voce di Dylan veleggia con una delicatezza che appena nasconde una sensazione di pericolo al quale è impossibile sfuggire.
Murder most foul, un delitto efferato, è una citazione dal primo atto dell’Amleto di Shakespeare, e anche il titolo di uno degli innumerevoli libri dedicati alla teorie del complotto che hanno accompagnato la morte di Kennedy. I contain multitudes invece è una citazione dalla sezione 51 della Song of Myself (Canto di me stesso) di Walt Whitman (prima edizione, 1855):
Do I contradict myself?
Very well then… I contradict myself;
I am large… I contain multitudes
(“Mi contraddico?
Va bene… mi contraddico;
Sono vasto… contengo moltitudini”).
Dylan, che è sempre debordante di citazioni, ha pescato relativamente poco da Whitman, e la sua canzone più whitmaniana è forse Chimes of Freedom del 1964, con echi (consapevoli o inconsapevoli poco importa) dalla sezione 24 della stessa Song of Myself.
Ora, qualunque poeta dica di sé, “io contengo moltitudini”, o è Whitman o è uno che vuol darsi delle arie. Ma, innanzitutto, Whitman non si riferiva solo a se stesso ma all’anima americana, che contiene le moltitudini dei popoli che ha soppresso e accolto, assimilato e represso, esaltato e conquistato. E Dylan, con la sua vita e la sua voce, la sua età e la sua opera, si è conquistato il diritto di appropriarsi di quel verso che appartiene a tutti gli americani e a nessuno in particolare.
In Murder Most Foul quasi non c’erano riferimenti letterari, era un requiem strettamente musicale. Qui al contrario ce ne sono parecchi: Whitman, ma anche E. A. Poe, William Blake, perfino Anne Frank, ai quali vanno aggiunti Beethoven (già alluso in Murder Most Foul) e Chopin. Ma, in giusto spregio a ogni algida gerarchia, sono accostati a Indiana Jones, ai Rolling Stones, a David Bowie (è citata la sua All the Young Dudes del 1972), e a vari rock and roll degli anni Cinquanta: Red Cadillac and a Black Moustache (che Dylan ha anche inciso in Good Rockin’ Tonight, un disco collettaneo del 2001 dedicato al catalogo della Sun records), Pink Pedal Pushers, Red Blue Jeans, e forse altre che i segugi dylaniani non ci metteranno molto tempo a rintracciare.
Ma il senso della canzone non sta solo nelle sue citazioni, bensì in versi aforistici e definitivi, nocche ossute che bussano alle porte dell’eternità, a meno che non siano ancora dei calci la cui rabbia è appena contenuta, come “Un brindisi a quell’uomo che divide il tuo letto”, “Tutto scorre, e scorre tutto assieme”, “cos’altro vuoi che ti dica, dormo con la vita e la morte nello stesso letto”.
Contengo moltitudini
Oggi, domani, e pure ieri
i fiori muoiono, come tutto il resto.
Stammi vicino, vado a Balian Bali,
se non vieni con me perdo la testa.
Mi tormento i capelli e mi metto a fare a pugni,
contengo moltitudini.
Ho un cuore rivelatore, come Mr. Poe,
ho scheletri nei muri di gente che conosci.
Un brindisi alla verità, alle cose che abbiamo detto,
un brindisi a quell’uomo che divide il tuo letto.
Dipingo paesaggi e dipingo dei nudi,
contengo moltitudini.
Cadillac rossa e baffo nero,
anelli sulle dita, scintillanti di riflessi.
Dimmi adesso che succede, dimmi che faremo,
metà della mia anima, lo sai che ti appartiene.
Me la spasso coi giovani più in gamba,
contengo moltitudini.
Sono come Anne Frank, come Indiana Jones,
e come quelle pesti inglesi, i Rolling Stones.
Arrivo fino al massimo, a un passo dalla fine,
dove tutto quel che è perso ritorna come nuovo.
Canto strofe d’esperienza, come William Blake,
non mi devo scusare di un bel niente.
Tutto scorre, e scorre tutto assieme,
abito sul viale del delitto.
Guido macchine veloci, mangio fast food,
contengo moltitudini.
Pantaloni alla pescatora, rossi blu jeans
su belle ragazze e vecchie regine.
Vecchie regine di tutte le mie vite,
ho quattro pistole e due larghi coltelli.
Sono un uomo di contraddizioni, un uomo dai molti umori,
contengo moltitudini.
Vecchio lupo rapace, per te mi metto a nudo il cuore,
ma non tutto, solo la parte senza amore.
Ti venderò lungo il fiume, metterò una taglia su di te,
cos’altro vuoi che ti dica, dormo con la vita e la morte nello stesso letto.
Vattene madama, giù dalle ginocchia,
sta’ lontana da me con quella bocca.
Terrò un sentiero aperto, una via nella mente,
e che nessun amore mi resti alle spalle.
Di Beethoven eseguo le sonate, di Chopin i preludi,
contengo moltitudini.
I Contain Multitudes
Today, tomorrow, and yesterday too
The flowers are dying, like all things do
Follow me close, I’m going to Balian Bali
I’ll lose my mind, if you don’t come with me
I fuss with my hair and I fight blood feuds
I contain multitudes
Got a tell-tale heart, like Mr. Poe
Got skeletons in the walls of people you know
I’ll drink to the truth, and the things we said
I’ll drink to the man that shares your bed
I paint landscapes, and I paint nudes
I contain multitudes
Red Cadillac and a Black Mustache
Rings on my fingers that sparkle and flash
Tell me what’s next, what shall we do?
Half my soul, baby, belongs to you
I rollick and I frolic with all the young dudes
I contain multitudes
I’m just like Anne Frank, like Indiana Jones
and them British bad boys The Rolling Stones
I go right to the edge, I go right to the end
I go to right where all things lost are made good again
I sing the songs of experience, like William Blake
I have no apologies to make
Everything’s flowing, all at the same time
I live on a boulevard of crime
I drive fast cars, and I eat fast foods
I contain multitudes
Pink Pedal Pushers, Red Blue Jeans
On the pretty maids and the old queens
All the old queens from all my past lives
I carry four pistols and two large knifes
I’m a man of contradictions
I’m a man of many moods
I contain multitudes
You greedy old wolf, I’ll show you my heart
But not all of it, only the hateful part
I’ll sell you down the river
I’ll put a price on your head
What more can I tell ya, I sleep with life and death in the same bed
Get lost madame, get up off my knee
Keep your mouth away from me
I’ll keep the path open, the path in my mind
I see it to it that there’s no love left behind
I play Beethoven’s sonata’s, Chopin’s preludes
I contain multitudes

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2 commenti
Veramente bello!
[…] Offro qui la mia traduzione, che spero un giorno venga a unirsi, insieme all’intero Rough and Rowdy Ways e ad altri inediti, all’edizione in tre volumi delle Lyrics di Bob Dylan che ho curato per Feltrinelli nel 2016 e nel 2017. La traduzione di Murder Most Foul è uscita su DOPPIOZERO [https://www.doppiozero.com/materiali/bob-dylan-murder-most-foul]; quella di I Contain Multitudes su https://ytali.com/2020/04/19/la-moltitudine-che-e-bob-dylan/ […]