L’Africa, la crisi virale. Conversazione-video con Mario Giro

Tra i rari politici italiani che hanno esperienza e conoscenza di affari internazionali, l’ex-vice ministro affronta con noi i temi legati all’emergenza Covid, con uno sguardo particolare rivolto verso il continente a noi più vicino.
GIOVANNI LEONE
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Il Covid-19 ha annullato lo spazio e travolto il tempo: arriva da lontano, ferma il mondo e accorcia le distanze tra presente e futuro grazie alla tecnologia. Alcuni dicono che nulla sarà più come prima, altri sostengono che si tratta di uno stato di calamità temporaneo che imporrà sacrifici e impegno ma poi potremo tornare alla situazione precedente. Come affrontare il domani ch’è già oggi e quello che seguirà? Questo è il filo conduttore della ricognizione fatta con dialoghi/interviste a persone diverse per ruolo, mestiere, cultura, il cui frutto è offerto a chi è interessato senza filtro né sintesi: ciascuno ha libero accesso alla fonte, può scegliere se guardare il video integrale del dialogo oppure se limitarsi al segmento di proprio interesse, dato che viene suddivisa in parti in cui vengono indicati gli argomenti trattati che partono da condizioni locali per approdare a riflessioni di valenza generale.

Mario Giro nasce a Roma (1958), trascorre l’infanzia a Bruxelles e torna in Italia dove si laurea in lettere con una tesi in storia economica. È esponente autorevole della comunità di Sant’Egidio dal 1975 è impegnato in Costa d’Avorio, Camerun, Algeria, Burundi, Repubblica Democratica del Congo, Liberia, Togo, Darfur, Nord Uganda, Guinea, Niger, Libia, Senegal ma anche in Kosovo e in Siria. In queste informazioni sintetiche e schematiche, è evidente il respiro internazionale e la formazione umanistica imperniata sulla storia e sull’economia tenute sotto il cielo della dimensione spirituale interreligiosa. Nel 2012 è consigliere del ministro della Cooperazione internazionale e dell’Integrazione, organizzando il Forum della Cooperazione internazionale di Milano, che ha portato l’Italia a reinvestire nell’area del Sahel e a delineare il futuro assetto istituzionale per la cooperazione. L’anno successivo è nominato dal governo Letta sottosegretario agli affari esteri con delega all’America Latina e Centrale, all’Africa australe della SADC (Southern African Development Community), alla promozione della lingua e cultura italiana. Nel 2014 è confermato dal governo Renzi mentre nel 2016 è nominato (dal governo Renzi e poi con Gentiloni) viceministro degli esteri con delega alla Cooperazione internazionale. Chi è interessato a conoscere meglio Mario Giro può andare sul suo sito

L’Africa, continente particolare in cui si convive con numerose malattie letali e per questo ha una popolazione estremamente giovane, ha un’organizzazione sociale e socioeconomico molto diversa dalla nostra. Questa intervista è il primo degli approfondimenti dedicati all’impatto che il Covid-19 ha su questi paesi.

Parte 1 (durata totale 9:46 minuti)

È possibile che in paesi dove ci sono malattie endemiche come la malaria la popolazione abbia sviluppato difese immunitarie che consentono di contenere la pandemia o la bassa diffusione del contagio è da addebitare all’assenza di un monitoraggio serio, tale da raccogliere dati attendibili?

dal minuto 07:23

Passiamo alle difficoltà del lockdown in relazione a: struttura del territorio, organizzazione sociale, situazione socioeconomica. Situazione esplosiva?

Parte 2 (durata totale 9:28 minuti)

Conflitti sociali e politici, com’è il caso nigeriano ad esempio. Si corre il rischio che in alcuni paesi si approfitti della situazione per accentuare controllo sociale approfondito più del lecito?

dal minuto 03.22

In condizione di crisi c’è il rischio di intrusione della malavita organizzata con i propri ingenti capitali nell’economia del paese, in Italia lo abbiamo visto dopo la crisi del 2008. Può esserci anche in Africa un rischio di questo genere in relazione alle “mafie” locali? Qual è il ruolo della cooperazione allo sviluppo?

Parte 3 (durata 10:02 minuti)

In una condizione di fame e d’insoddisfazione dei bisogni primari c’è il rischio del crearsi di condizioni insurrezionali e quindi di repressione di regime che aggravi una situazione già grave di per sé?

dal minuto 02:46

In Europa la crisi economica del 2008 ha portato all’eliminazione della classe media aumentando la forbice sociale e il rafforzamento di aziende multinazionali, dove stiamo andando?

dal minuto 08:35

Passiamo ora al piano pratico, com’è compatibile la riapertura con la mobilità e i trasporti e la vita quotidiana?

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L’Africa, la crisi virale. Conversazione-video con Mario Giro ultima modifica: 2020-05-14T16:05:19+02:00 da GIOVANNI LEONE
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