Immagini inimmaginabili della rivolta americana

Si moltiplicano le voci critiche nei confronti di Trump e a sostegno delle marce #BlackLivesMatter provenienti dall’establishment, anche conservatore.
YTALI
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Alle ormai numerose prese di posizione di figure di rilievo dell’establishment, anche conservatori, s’aggiungono vere e proprie discese in campo a fianco dei manifestanti e in aperta contestazione del presidente Trump. Mitt Romney, senatore repubblicano, lo sfidante di Barack Obama nel 2012, ha partecipato domenica alla marcia organizzata dagli evangelici all’insegna dello slogan “le vite dei neri contano”, #BlackLivesMatter.

Dopo i generali a quattro stelle, dopo gli esponenti di denominazioni religiose conservatrici, come il reverendo Pat Robertson, dopo figure politiche come l’ex-presidente George W. Bush e l’ex-segretario di stato Colin Powell, è dunque il momento anche di personaggi di primo piano, ancora nelle stanze del potere washingtoniano, che si mettono in gioco, direttamente, tra gli americani che protestano.

La reazione di Donald Trump è nervosa, scomposta. Reagisce con il suo repertorio di colpi bassi, personali, senza rendersi conto che la battaglia in corso non è solo politica, etica. È soprattutto una battaglia di civiltà. L’America aperta, multirazziale, multiculturale, anche nelle sue componenti conservatrici, non sarà messa fuori gioco da un presidente razzista che persegue il disegno di un ritorno all’America del potere bianco. 

Il senatore Mitt Romney – sfidante repubblicano di Obama nel 2008 – partecipa alla marcia organizzata dagli evangelici a Washington, 7 giugno 2020
Mitt Romney tra i manifestanti a Washington, 7 giugno 2020
George Romney, padre di Mitt, partecipa a una marcia per i diritti civili a Detroit negli ultimi anni Sessanta: “La forza da sola non eliminerà le rivolte. Dobbiamo eliminare i problemi da cui scaturiscono”. Da un tweet di Mitt Romney
“C’è una via migliore – l’empatia, l’impegno condiviso, l’azione coraggiosa, e una pace radicata nella giustizia. Ho fiducia negli americani, che insieme sceglieranno la via migliore”
“Donald Trump è il primo presidente, in vita mia, che non cerchi di unire il popolo americano, che non finga neppure di provarci, e che invece cerchi di dividerci”. Generale James Mattis, ex-capo del Pentagono
Il generale Colin Powell, ex segretario di stato, repubblicano, deplora il presidente Trump e fa sapere che voterà per Joe Biden,
Ex-generali, ex capi di stato maggiore, ex-segretari del Pentagono che condannano l’impiego delle forze armate contro il nostro popolo.
“Trovo sconcertante e deplorevole che un luogo cattolico si presti a essere così grossolanamente sfruttato e manipolato in un modo che viola i nostri principi, principi che ci chiamano a difendere i diritti di tutti, anche di coloro con cui non siamo d’accordo”. Wilton D. Gregory, arcivescovo di Washington, dopo la visita di Trump al santuario dedicato a Giovanni Paolo II
“Non si fa così, signor presidente, non è cool”. Il commento del reverendo Pat Robertson, grande sostenitore di Trump, alla sua reazione dopo i fatti di Minneapolis
Le principali prime pagine di domenica danno conto della rivolta americana

Copertina: L’ammiraglio Mike Mullen, capo di stato maggiore delle forze armate (2007-2011) e sullo sfondo Jim “Mad Dog” Mattis, ex generale dei marines e segretario alla difesa (2016-2018)

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Immagini inimmaginabili della rivolta americana ultima modifica: 2020-06-08T15:52:12+02:00 da YTALI
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