In un’intervista con Alberto Mattioli (La Stampa, 21 giugno), Luca Zaia parla a ruota libera: di Covid-19, di politica, di Lega, di Salvini, di se stesso, delle sue ambizioni. E di Venezia:
Io ho sudato freddo – confessa candidamente – quando s’è scoperto un focolaio con settanta-ottanta contagiati in centro a Venezia, però è sparito in pratica da solo. Perché? Se qualcuno sa spiegarmelo, merita il Nobel.
Il buon Mattioli non fa una piega. Evidentemente trova del tutto normale l’enormità di quanto afferma il presidente del Veneto, se solo si contestualizzano le sue parole: erano i giorni del carnevale a Venezia e in altri centri del Veneto.

Il giorno prima ospite di Bianca Berlinguer (Cartabianca), con Paolo Mieli in studio e il dottor Massimo Galli in collegamento, il presidente del Veneto aveva fatto la stessa rivelazione, precisando le circostanze (due giorni dopo il focolaio di Vo’), e indicando una cifra inferiore, una trentina di casi.
Col massimo rispetto per i colleghi – Mattioli, Berlinguer e Mieli – e semplicemente come cittadini veneziani, intendiamo porre noi le domande a Zaia che ci saremmo aspettati da loro. Le stesse domande le rivolgiamo a Luigi Brugnaro. Anzi, ne è il primo e più importante destinatario, come sindaco di Venezia.



- Perché non siamo stati avvertiti di quello che Zaia definisce “focolaio”? Né allora né successivamente il pubblico, e in particolare i cittadini di Venezia, ne sono stati informati. Perché? L’apprendiamo adesso da Zaia in un momento in cui il dirlo serve semplicemente a mostrare il suo lato di “essere umano”, di leader che può vivere momenti di paura, per poi però saper riprendere il controllo in modo anche più assertivo.
- Perché il carnevale non è stato IMMEDIATAMENTE fermato, come richiesto da più parti [nota a pie’ di pagina]?
- C’è dunque un nesso tra il mancato stop al carnevale e la successiva vicenda rivelata da Zaia? Il silenzio finora tenuto sul focolaio veneziano di quei giorni è legato a quegli eventi?
Ricordiamo alcuni fatti di contesto, di quei giorni di carnevale, mentre in città ci sono circa ventimila visitatori. Lo facciamo attingendo alla stampa locale e nazionale online:
Sabato 22 febbraio:
Mentre i sindaci di Vicenza Francesco Rucco e di Padova Sergio Giordani hanno deciso di sospendere le sfilate di carnevale che erano previste la prima per oggi, sabato, la seconda domani, Venezia, Luigi Brugnaro ha invitato i cittadini a non farsi prendere dal panico da Coronavirus ma di seguire con estrema diligenza le istruzioni delle Ulss del Veneto, che suggeriscono, sostanzialmente, una condotta igienica molto attenta.
Il “no” alla sospensione del carnevale di Venezia è stata confermata dal governatore Luca Zaia al termine del vertice sull’emergenza e ha lasciato perplessi molti utenti, che hanno esposto i loro dubbi a commento del post sulla pagina del Comune.
[da Vvox]
Domenica 23 febbraio:
L’evoluzione dei casi nel capoluogo regionale, con il focolaio di Vo’ Euganeo e l’isolamento dell’ospedale di Schiavonia, ha così indotto Zaia a firmare, d’intesa con il ministro della Salute Roberto Speranza, l’ordinanza che impone un ulteriore giro di vite alle misure di sicurezza. Stop dunque al Carnevale, dalla mezzanotte, e chiusura di luoghi di assembramento e intrattenimento, scuole e musei, fino a tutta domenica primo marzo. Tutte le manifestazioni e iniziative, anche di carattere religioso, sono sospese in Veneto.
[da Il Messaggero]
Fermare adesso il Carnevale è come proibire Natale a Santo Stefano
Venezia, la vetrina d’Italia, chiude. Ma non troppo. Il Carnevale viene fermato quando ormai è agli sgoccioli dopo le due canoniche settimane di durata. Salterà il martedì grasso, ma ormai nel tempo moderno contano le due domeniche, e quelle sono state salvaguardate, con ordinanza regionale giunta a festeggiamenti in corso e mantenuti fino alla mezzanotte di ieri, quando invece sabato mattina era già stato deciso di sigillare le università. […] “Potevano pensarci prima”, dice il gondoliere di ritorno dalla corsa con la famigliola cinese. “Fermare adesso il Carnevale è come proibire Natale a Santo Stefano”. [Coronavirus, Zaia ferma il Carnevale di Venezia ma è tardi di Marco Imarisio, Corriere della sera, 23 febbraio 2020]

Ciliegina finale
Noi i provvedimenti duri li abbiamo firmati, lo stop al Carnevale di Venezia lo abbiamo deciso, nonostante il pensarci ancora mi faccia male”. [Luca Zaia, intervistato da Marco Cremonesi, Corriere della sera, 12 giugno 2020]

nota
Coronavirus. Carnevale, peccato sospenderlo, ma va fatto. Subito di Enzo Bon, sabato 22 febbraio 2020
Carnevale. Ministro Lamorgese, intervenga. Lettera aperta di Franco Miracco, domenica 23 febbraio 2020

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