Nel luglio 2010 m’arrivò un gradito invito a cena da parte dell’ambasciata svedese con l’annuncio dell’ospite d’onore: Ennio Morricone, che il mese successivo sarebbe stato premiato con il Polar Music Prize, il premio Nobel per la musica, a Stoccolma. Il maestro era accompagnato a cena nella residenza svedese, a un passo da via Nomentana, dall’inseparabile moglie Maria Travia. Ci apparve subito un personaggio cortese, dal fare timido, niente affatto inavvicinabile. Parlammo tutta la sera. Ci mise a nostro agio. Con me, c’erano altri giornalisti che avrebbero poi seguito Morricone nel suo breve viaggio in Svezia.
Alla fine di agosto eravamo a Stoccolma, questa volta a cena presso l’Istituto italiano di cultura C. M. Lerici, nella bella sede di Gärdesgatan disegnata dall’architetto Giò Ponti. Questa volta c’erano con noi alcuni giornalisti e musicologi svedesi. Morricone e sua moglie furono nuovamente gentilissimi e disponibili a chiacchierare. Mentre tagliavo un pezzo di torta nel buffet capitando proprio accanto al Maestro, non resistetti alla tentazione di chiedergli della sua esperienza di arrangiatore presso la casa discografica Rca negli anni Sessanta.
Lei ha lavorato con molti cantautori. Che ricordo ha?
chiesi.
Un periodo molto speciale per me. Ricordo Gianni Meccia e il suo barattolo che rotolava, Edoardo Vianello e le sue canzoni per l’estate. Ho un piacevole ricordo di Gino Paoli, un vero rinnovatore del descrivere gli amori e i rapporti tra uomini e donne: le sue parole erano nuove, mi colpivano. “Sapore di sale” e “Vivere ancora” sono canzoni stupende. Fu facile arrangiarle musicalmente,
fu la sua cortese risposta che fece felice un paoliano come me. Nei giorni successivi, accompagnai la coppia in un breve tour turistico a Stoccolma.

Dal minuto 8:30 la cerimonia del conferimento del Polar Music Prize a Ennio Morricone, Stoccolma, 30 agosto 2010. Il video che segue è interamente dedicato alla cerimonia.

Oggi, giornata dell’annuncio della sua morte, ho ritrovato l’articolo che inviai il 30 agosto 2010 all’Agenzia Asca con la quale collaboravo in quel periodo. Fa il ritratto di quanto accadde a Stoccolma:
Tutto esaurito ieri sera al Teatro Skandia, nella centralissima via Drottninggatan a Stoccolma, per l’intervista di Ennio Morricone concessa alla giornalista Camilla Lundberg con la quale il compositore italiano si è voluto concedere per un’ora al pubblico che ha applaudito più volte sia le sue risposte, sia l’ironia usata nel parlare di sé. Poi, in omaggio all’ospite, in chiusura di serata, è stato proiettato il film “Gli intoccabili” di Brian De Palma, colonna sonora di Morricone candidata all’Oscar nel 1988.
L’articolo prosegue:
Occasione del viaggio svedese del compositore italiano è l’assegnazione di un nuovo premio per l’attività di musicista e direttore di orchestra. Nel pomeriggio di oggi Morricone riceverà infatti dal re Carlo XVI Gustavo di Svezia, presso la prestigiosa sede di Konserthuset (il Palazzo dei concerti della capitale svedese, dove dal 1926 ogni 10 dicembre si assegnano i tradizionali Premi Nobel), il Polar Music Prize, ribattezzato popolarmente dagli svedesi il Nobel per la Musica. Insieme a Morricone, verrà premiata la cantautrice islandese Bjork che in un decennio ha venduto quindici milioni di dischi in tutto il mondo. “Mi considero un compositore per il cinema, la mia attività di direttore d’orchestra è qualcosa in più. Tutto è iniziato tanti anni fa con il mio rincontro con Sergio Leone, eravamo stati compagni di scuola in terza media. Fino ad allora facevo l’arrangiatore di brani musicali. Con Per un pugno di dollari del 1964 tutto è cambiato, anche se io e Leone consideravamo quel film il meno riuscito della nostra produzione”, ha tenuto a chiarire Morricone nell’intervista al Teatro Skandia. Il Maestro italiano ha poi spiegato la sua ricetta di lavoro: ”Il compositore per il cinema non è un mestiere facile. Si ha a disposizione un’orchestra che non esiste: la devi costruire ogni volta cercando il meglio. Di solito cerco di ripristinare l’idea di una melodia contaminandola con altri parametri e suoni. La musica, nel mio caso, deve essere al servizio del regista e non deve distrarre lo spettatore. Qualche volta, quando un film è meno impegnativo, mi piace sperimentare con la certezza che ciò che vado provando mi verrà utile in altre produzioni”. La motivazione del riconoscimento, si legge nel comunicato ufficiale degli organizzatori del Polar Music Prize che per la prima volta hanno premiato un musicista italiano, è che “Ennio Morricone ha ideato la musica da film influenzando lo stile di molti altri artisti, ha costruito cioè un nuovo tipo di musica che ha accompagnato per mezzo secolo la musica dei più bei film ispirando tanti altri musicisti”. Le vie di Stoccolma si sono così riempite in questi giorni di fine estate di manifesti in onore di Morricone, definito “il compositore e il direttore per antonomasia”, dando appuntamento anche a una rassegna di film da lui musicati che saranno proiettati presso l’Istituto italiano di cultura presente nella capitale svedese. Dal 1960, il compositore e direttore d’orchestra – nato nel 1928 a Roma – ha musicato oltre 400 film, lavorando con i più prestigiosi registi italiani e stranieri.
Quando ho rivisto Morricone in tv concedere interviste, ho sempre ripensato ai nostri incontri “svedesi”: affabile, modesto, timido parlatore, non pieno di sé e della sua fama, un aspetto da artigiano che strideva con quello di mostro sacro della musica. Era un genio musicale che aveva conquistato Hollywood e tutti noi rendendo le colonne sonore musicali un genere nobile e suggestivo.
copertina: Il concerto del Maestro Ennio Morricone a Stoccolma, 28 novembre 2016

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